Speciale Oscar 2014: chi vincerà come miglior attrice?

Chi sono le più probabili candidate a portarsi a casa l'ambita statuetta dorata nel 2014?

Speciale Oscar 2014: chi vincerà come miglior attrice?
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Dopo l’analisi della sfida in vista degli Oscar sul “versante maschile”, torniamo a parlare della award-race americana con un approfondimento dedicato invece all’altra metà del cielo: le due categorie riservate alle attrici! Anche quest’anno, in attesa delle candidature ai Golden Globe e delle nomination assegnate dall’Academy, non mancano infatti le grandi favorite e le potenziali sfidanti che si preparano a competere per il premio cinematografico più ambito d’America, nella speranza di rientrare in una delle due prestigiose cinquine. Per l’occasione, conosciamo più da vicino le future candidate per gli Oscar 2013 con un’analisi dettagliata di entrambe le categorie...

MIGLIOR ATTRICE: JASMINE, PHILOMENA O LA SIGNORA DI OSAGE COUNTY?

Nella categoria per la miglior attrice protagonista, quest’anno potrebbe verificarsi la singolare coincidenza di vedere schierate cinque candidate tutte già premiate in passato dall’Academy, che darebbero vita ad una cinquina a dir poco formidabile. L’assoluta frontrunner, per il momento, è la straordinaria Cate Blanchett di Blue Jasmine, in cui l’attrice australiana impersona una versione moderna della Blanche DuBois di Un tram che si chiama Desiderio: Jasmine Francis, la vedova di un uomo d’affari caduto in disgrazia, costretta a ricominciare una nuova vita e a fronteggiare i propri fantasmi. Già premiata con il New York Film Critics Award e il Los Angeles Film Critics Award, la formidabile Cate punta dritta al suo secondo Oscar (sarebbe il primo da protagonista, dopo quello ottenuto nel 2004 per The Aviator). Insieme a lei, nella cinquina ritroveremo altre due grandi signore dello schermo. La prima è la divina Meryl Streep, pronta a conquistare la sua diciottesima candidatura all’Oscar grazie al ruolo di Violet Weston, matriarca di una grande famiglia dell’Oklahoma, malata di cancro e con una dipendenza da alcool e droghe che la porta ad improvvisi scoppi di collera: il film è I segreti di Osage County, dramma di derivazione teatrale per la regia di John Wells, dalla pièce di Tracy Letts. La seconda è l’inglese Judi Dench, che nel bellissimo Philomena, diretto da Stephen Frears e presentato con successo al Festival di Venezia, ci regala una delle migliori performance della sua carriera nella parte di Philomena Lee, un’anziana donna impegnata a rintracciare il figlio che era stata costretta a dare in adozione cinquant’anni prima.

FRA GRAVITY E MARY POPPINS, CON L’INCOGNITA ADÈLE

Oltre al terzetto delle meraviglie Blanchett / Dench / Streep, a prenotarsi un posto nella cinquina dell’Oscar è pure Sandra Bullock, già premiata in questa categoria quattro anni fa (uno degli Oscar più contestati di sempre, a dire il vero) e ora lanciatissima grazie all’enorme successo mondiale di Gravity, il thriller di Alfonso Cuarón ambientato nello spazio, in cui la Bullock presta il volto all’astronauta Ryan Stone. Il quinto ed ultimo posto nella rosa delle candidate dovrebbe essere occupato, con buona probabilità, da un’altra attrice stimatissima e pluripremiata: Emma Thompson, sopraffina interprete di Saving Mr. Banks di John Lee Hancock, in cui la magnifica attrice inglese si cala nel ruolo della scrittrice P.L. Travers, l’autrice del celebre personaggio di Mary Poppins (una parte che le è valsa il National Board of Review Award). Insomma, questa cinquina appare quasi “blindata”... ma se per uno strano caso la Bullock o la Thompson dovessero mancare la nomination, a ritrovarsi in lizza per l’Oscar potrebbero essere la ventenne Adèle Exarchopoulos, eccezionale protagonista di uno dei maggiori capolavori degli ultimi anni, La vita di Adèle, appassionante racconto di formazione e di educazione sentimentale firmato dal regista francese Abdellatif Kechiche, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes; oppure Amy Adams, protagonista femminile dell’apprezzato American Hustle di David O. Russell, nel ruolo di un’affascinante truffatrice professionista divisa fra due uomini. Chance assai minori (ma mai dire mai) per Bérénice Bejo per la sua commovente performance nel dramma familiare Il passato di Asghar Farhadi e per Julie Delpy, che torna per la terza volta a vestire i panni della deliziosa Céline nell’acclamato Before Midnight di Richard Linklater.

MIGLIOR ATTRICE SUPPORTER: OPRAH CONTRO TUTTE

Candidata per la prima volta per Il colore viola nel lontano 1985, quando a sfilarle la statuetta fu Anjelica Huston, Oprah Winfrey è diventata nel frattempo una delle massime personalità della Tv americana, abbandonando quasi del tutto l’attività di attrice; almeno fino al suo trionfale ritorno sul grande schermo con The Butler di Lee Daniels, nella parte di Gloria Gaines, la volitiva moglie del protagonista, il maggiordomo Forrest Whitaker. In primissima fila per l’Oscar, la Winfrey vedrà la maggiore concorrenza provenire dalla ventenne kenyota Lupita Nyong’o, apprezzatissima per il suo folgorante esordio in 12 anni schiavo nel ruolo della schiava Patsey. Altre papabili candidate per l’Oscar (ma con pochissime chance di vittoria) sono Octavia Spencer (già premiata due anni fa per The Help) nella parte di Wanda Johnson, madre del protagonista dell’intenso dramma Fruitvale Station; la 84enne June Squibb nei panni di Kate, moglie del personaggio di Bruce Dern nel commovente Nebraska; e l’inglese Sally Hawkins nel ruolo di Ginger, sorella adottiva di Cate Blanchett in Blue Jasmine. Buone possibilità anche per la neo-vincitrice Jennifer Lawrence, già pronta a concorrere nuovamente grazie alla parte della frivola moglie di Christian Bale in American Hustle, per la diva Julia Roberts, figlia maggiore di Meryl Streep ne I segreti di Osage County, e per la star di American Horror Story Sarah Paulson, la spietata moglie dello schiavista Michael Fassbender in 12 anni schiavo.