Onward - Oltre la magia: alla scoperta del nuovo film Disney Pixar

Scopriamo insieme genesi e tematiche di Onward - Oltre la magia, diretto da Dan Scanlon alla sua seconda regia di un film Pixar dopo Monsters University.

Onward - Oltre la magia: alla scoperta del nuovo film Disney Pixar
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Sette anni dopo aver diretto Monsters University, Dan Scanlon torna alla regia di un film Pixar con molta più esperienza sulle spalle e con un compito assai più arduo: dare il via al filone di titoli originali voluto da Pete Docter - di cui è atteso tra qualche mese il promettente Soul - da quando quest'ultimo ha sostituito John Lasseter come direttore creativo dello studio. Dal 2015 a oggi, infatti, Coco ha costituito l'unica eccezione di una serie di sequel più o meno riusciti, dal dimenticabile Cars 3 ai comunque ottimi (e forse qualcosa in più) Alla ricerca di Dory, Gli Incredibili 2 e Toy Story 4, i quali però non sono riusciti a replicare il senso di stupore e meraviglia che ha reso la Pixar la casa di animazione più importante degli ultimi 25 anni, come invece avevano fatto i loro capitoli precedenti. Non a caso, Docter è l'autore principale degli ultimi due, travolgenti film originali prodotti dallo studio pre-Unkrich: Up e Inside Out.
Prima di tuffarci nelle atmosfere sognanti di Soul e nella cornice della Riviera Ligure di Luca (diretto dall'italianissimo Enrico Casarosa), scopriamo dunque tutto ciò che c'è da sapere su Onward - Oltre la magia, la nuova pellicola Disney Pixar finalmente nelle sale italiane dal 19 agosto.

Un fantasy moderno

Ambientato in una moderna città fantasy, Onward racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot (doppiati in originale dalle star Marvel Tom Holland e Chris Pratt), che intraprendono un viaggio per scoprire se nel mondo esista ancora un po' di magia.
Una volta che entrambi hanno compiuto 16 anni, ricevono dalla madre un dono molto particolare: un bastone magico che il padre aveva lasciato loro prima di morire e che può farlo tornare in vita per 24 ore. L'incantesimo però riesce letteralmente "a metà", e i due riescono a portare indietro solo una parte di papà elfo, quella inferiore.
Decisi a rimediare al loro errore, i fratelli partono a bordo dell'amato furgone di Barley per trovare un'importante gemma e tentare nuovamente l'incantesimo.
Da Toy Story a WALL•E, la priorità di un film Pixar è sempre stata quella di dare spazio alle emozioni e raccontare una storia umana, e in questo Onward non sembra fare eccezione. La storia nasce infatti dall'esperienza personale di Scanlon, il cui padre morì in un tragico incidente automobilistico quando aveva appena un anno.
Da allora la mancanza del genitore è stata un punto fermo nella vita del regista, che fino a poco tempo fa non voleva parlare pubblicamente dell'evento per evitare di turbare la madre.

All'età di 16 anni, Scanlon ricevette dagli zii una cassetta con la voce registrata del padre ("Diceva solo ‘Ciao' e ‘Arrivederci', era come se fosse una parola per me e una per mio fratello'"), e grazie all'incoraggiamento di amici e colleghi si decise a riversare quelle sensazioni nel suo primo lungometraggio originale.

Al contrario di Brave - Ribelle, l'unico altro film Pixar ad aver affrontato il genere fantasy, Onward presenta un'ambientazione immersa nel contemporaneo, frutto della necessità di Scanlon di raccontare una storia "moderna".

Il regista spiega: "Non volevamo ambientarlo in un passato remoto, come accade solitamente per i film fantasy, perché la storia era molto personale e moderna. Così abbiamo pensato a un mondo fantasy moderno che avrebbe dato vita a situazioni ridicole e divertenti. È stata una strada lunga, ma sono contento del modo in cui il mondo riflette la personalità di Ian. Questo mondo è un posto che ha perso un po' del suo potenziale, e per Ian è lo stesso, perciò li vediamo crescere insieme."
Una svolta non da poco rispetto alle intenzioni iniziali del regista, che aveva in mente una trama dalle tinte fantascientifiche che avrebbe visto come protagonisti due fratelli scienziati alle prese con una macchina inventata dal padre scomparso per comunicare con il mondo dei morti.
Oltre a rappresentare un grande passo nella carriera di Scanlon e la prima prova di Pete Docter come mente principale dello studio - è infatti realizzato senza alcun contributo del fondatore ed ex direttore creativo John Lasseter - l'arrivo di Onward in Italia è particolarmente importante per un altro motivo: dopo mesi di attesa e sacrifici, il 19 agosto siamo finalmente tornati a respirare aria di cinema.

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