Speciale Non avere paura del buio

Scopriamo il nuovo film di Guillermo Del Toro

Speciale Non avere paura del buio
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“Le favole tradizionali spesso parlano di rapimenti, di fate che rapiscono bambini, neonati, adulti, e poi li restituiscono alle famiglie - cambiati. Possono tornare menomati, o semplicemente scossi, con vizi orribili e strani comportamenti, ululanti alla luna o altro. Li trasformano in modi bizzarri...ho pensato che sarebbe stato interessante inserire questo elemento nella storia”.
Guillermo del Toro

Uscirà il 13 gennaio Non avere paura del buio, l'atteso horror firmato Guillermo del Toro (Hellboy, Il labirinto del fauno) che ha già terrorizzato il pubblico americano e che sta per arrivare anche sugli schermi italiani.
La giovanissima Bailee Madison, Katie Holmes e Guy Pearce sono i protagonisti di questa misteriosa e inquietante vicenda. Antiche e malvagie presenze si aggirano infatti nell’oscurità nei pressi della dimora di Blackwood che gli Hurst si preparano ad abitare. Quando la piccola Sally Hurst (Bailee Madison) arriva nel Rhode Island per far visita al padre Alex (Guy Pearce) e alla sua nuova compagna Kim (Katie Holmes) nella casa vittoriana che stanno ristrutturando, si sente subito un’estranea e la sua nuova, ricca dimora le fa l’effetto di una prigione fredda e inospitale.
Alex, completamente assorbito dal suo grandioso progetto e dalle sue ambizioni di architetto, è praticamente assente e ha perso ogni contatto con la figlia da tempo, e gli sforzi di Kim per stabilire un legame con Sally si rivelano inutili. Sally cerca allora di consolarsi e di sfuggire alla realtà e comincia ad esplorare da sola la proprietà, nonostante gli avvertimenti del guardiano, il signor Harris (Jack Thompson). Comincia così un’avventura che la porta alla scoperta di uno scantinato segreto nel quale nessuno era più sceso da quando, un centinaio di anni prima, il costruttore della casa, il famoso illustratore naturalista Emerson Blackwood, era misteriosamente scomparso. Un tempo studio privato di Blackwood, quella stanza sotterranea, buia e umida, nasconde i segreti del passato di questo luogo mutevole e spaventoso, e forse qualcosa di ancora più sinistro.

Circa 30 anni fa in Messico, il giovane Guillermo del Toro faceva un gioco da bambini con i suoi fratelli: si terrorizzavano a vicenda bisbigliando il nome “Saaaaallllleeee”. Avevano visto il telefilm originale degli anni ’70 “Don’t be afraid of the dark” che li aveva molto impressionati.
Per la mia generazione è stato il telefilm più pauroso mai visto” racconta del Toro. “Ha terrorizzato tutta la mia famiglia ed è rimasto impresso nella mia mente”.
Quando, anni dopo, del Toro è arrivato negli Stati Uniti, ha cercato di reperirne i materiali originali, impiegando poi tre o quattro anni a trovare un licenziatario per assicurarsene i diritti.
Del Toro ha scritto la sceneggiatura insieme a Matthew Robbins e racconta che entrambi si sono divertiti da matti a lavorarci. “Molti degli elementi che ho inserito nella sceneggiatura di Don’t be afraid of the dark erano elementi che poi sarebbero riemersi anche in La spina del diavolo e in Il labirinto del fauno...attimi, gesti, idee”.
Scrivendo la sceneggiatura, del Toro si è divertito ad esplorare temi sui quali aveva riflettuto in passato, in particolare l’idea di una macabra fatina dei denti (che ha trovato, poi, una prima applicazione cinematografica in Hellboy II: The Golden Army). “Da bambino sono stato a lungo ossessionato dalle fatine dei denti: perché volevano i denti? Li mangiavano? Li usavano per dei piccoli affreschi? Che ne facevano dei denti che avevano? Non ho mai ottenuto in merito una risposta soddisfacente...

Sono passati anni senza che il progetto venisse realizzato, ma durante il periodo trascorso il processo di sviluppo è andato avanti, anche con cambiamenti fondamentali rispetto al materiale originale che prevedeva, per esempio, che Sally fosse un’adulta.
Nei telefilm Sally è un’adulta interpretata da Kim Darby. E’ una serie tv che fa molto riferimento a personaggi adulti femminili con un taglio che potremmo definire retrò, pre-liberazione della donna, per cui la protagonista veniva mostrata come una donna pacata e mentalmente sottomessa. La cosa non mi piaceva, e ho pensato che fosse meglio che Sally fosse una bambina”.
Il progetto era rimasto alla Miramax Films per diversi anni e, dopo la ristrutturazione realizzata nel 2005 da Weinstein, del Toro ha deciso di verificare cosa fosse successo alla sceneggiatura. “Speravo e pregavo davvero che la sceneggiatura fosse stata rimasta lì in modo da poter fare un tentativo. Quando è apparso chiaro che era rimasta alla Disney - Miramax, sono andato immediatamente da Keri Putnam e Daniel Hassid e ho chiesto loro di realizzarla con me come produttore e con un giovane regista dietro la macchina da presa”.
È a questo punto che il produttore Mark Johnson è entrato a far parte del progetto. Lui e del Toro si conoscono da oltre dieci anni e aspettavano l’occasione per lavorare insieme. Ricorda Johnson: “Ero nella mia auto a Los Angeles, circa dieci mesi fa, quando Guillermo mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Ti va di produrre un film con me?’ e poi mi ha parlato di Don’t Be Afraid of the Dark”.
Riflette del Toro: “L’intero processo è durato dal 1995 al 2009, per cui si può dire che ci sono voluti sedici anni per realizzare questo film, per realizzarlo come avrei voluto, e per trovare il regista giusto in grado sdi contribuire con una personalità bizzarra e fuori dall’ordinario, e credo proprio che in Troy Nixey l’abbiamo trovato”.
L'appuntamento è fissato per il 13 gennaio nei cinema e per l'11 sera, alle 20, con la recensione del film. Nel frattempo, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di Non avere paura del buio.

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