Netflix: 5 novità da vedere, da Rogue One: A Star Wars Story a Bleach

Andiamo alla scoperta di alcune pellicole arrivate nelle ultime settimane nel catalogo di Netflix, da Mulholland Drive a L'angelo.

Netflix: 5 novità da vedere, da Rogue One: A Star Wars Story a Bleach
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Le ultime settimane hanno visto ampliarsi notevolmente il numero di produzioni originali Netflix. In questo consueto speciale settimanale ne abbiamo scelte due più underground ma meritevoli di visione come La donna più assassinata del mondo e L'angelo, nonché l'appena arrivato live-action di Bleach, adattamento del popolare manga (di culto anche in Italia) di Tite Kubo.
Nelle due proposte esterne che completano la canonica cinquina inseriamo invece Rogue One: A Star Wars Story, il primo, epico, spin-off della saga creata da George Lucas, e Mulholland Drive, il visionario capolavoro di David Lynch. Il tutto all'insegna di una varietà di stili e atmosfere che speriamo possa soddisfare diversi palati cinefili.

Mulholland Drive

La bionda e giovane Betty Elms arriva ad Hollywood con una valigia piena di sogni. Ospitata dalla zia che si trova fuori città, trova nella vasca da bagno una ragazza dai capelli rossi che, vittima di un'amnesia, dice di chiamarsi Rita e di essere un'amica della proprietaria. Betty però scopre ben presto un'altra verità, e decide di aiutare l'ospite a recuperare la memoria e a scoprire la sua reale identità. Nel frattempo il regista Adam Kescher si trova in difficoltà nel girare il suo ultimo film: due gangster infatti lo costringono a ingaggiare Camilla Rhodes, un'attrice sconosciuta, come protagonista.
David Lynch ci trascina in un sogno visionario inquieto e disturbante in cui niente, o forse tutto, è quello che sembra. Quello che doveva essere il pilot di una mai realizzata serie tv diventa così Cinema allo stato puro e selvaggio, tra sensazioni che si dilatano e svolte di trama che spingono il pubblico ad una partecipazione attiva nel cercare di decifrare le coordinate di una trama ancor oggi certa soltanto nella mente del regista.

Bleach

Ichigo Kurosaki possiede la capacità di vedere gli spettri. Il ragazzo, che vive in famiglia con il padre e le due sorelline, frequenta il liceo e cerca di aiutare le anime dei morti al giusto e definitivo trapasso. Una sera compare nella sua stanza una coetanea armata di spada da samurai che gli rivela di essere uno shinigami, ossia uno spirito psicopompi capace di regolare il flusso delle anime tra il mondo dei vivi e l'aldilà. In seguito ad uno scontro con un hollow affamato di anime umane, Ichigo ottiene dalla shinigami tutto il suo potere acquisendo capacità fuori dal comune che gli torneranno utili nella lotta contro le creature mostruose che si nascondono allo sguardo della gente comune, ma qualcuno trama contro di lui...
Dal manga di culto di Tite Kubo ha luogo un live-action di produzione autoctona senza infamia e senza lode, fedele all'opera originaria ma anche troppo ambizioso nel tentativo di raccontare un background così vasto in soli cento minuti di visione, con alcuni personaggi che non hanno ricevuto il giusto trattamento in fase di sceneggiatura. Lo spettacolo visivo è comunque garantito grazie a sequenze action realizzate con buoni effetti speciali e ad un vago senso d'epica che fa capolino in una manciata di occasioni.

Rogue One: A Star Wars Story

La giovane e coraggiosa Jyn, figlia dello scienziato Galen Erso (a capo del progetto che portò alla costruzione della Morte Nera), dopo quindici anni dall'omicidio della madre e dall'arruolamento forzato del padre da parte delle forze imperiali, si imbarca in una missione impossibile in compagnia di un capitano ribelle e di un gruppo di temerari guerrieri: l'obiettivo è quello di rubare proprio i piani relativi alla gigantesca arma di distruzione di massa, con l'intento di scovarne il tallone di Achille e distruggerla per sempre.
Un'atmosfera familiare si respira in Rogue One: A Star Wars Story, perfetta space-opera da intrattenimento ricca di azione e tensione che riporta ai toni della trilogia classica con un pizzico da epica moderna. La riuscita caratterizzazione del numeroso gruppo di protagonisti, tra i quali spiccano la Jyn di Felicity Jones e il guerriero cieco di Donnie Yen, e un sano senso dello spettacolo, con rimandi a figure e passaggi chiave dell'intera saga, conquistano e appassionano con istintiva semplicità per oltre due ore di esaltante visione.

L'angelo

Tra gli anni '60 e '70 la situazione in Medio Oriente è sull'orlo di possibili conflitti tra i Paesi arabi e Israele. Ashraf Marwan, genero del presidente egiziano, contatta di nascosto i servizi segreti israeliani per fornire informazioni riservate. Alla morte del presidente il successore Anwar Sadat ne prende il posto, Ashraf entra così nelle grazie del nuovo chief-in-commander, continuando il suo personale doppio gioco.
Ispirato alla storia vera dell'unico uomo a essere considerato eroe nazionale sia in Egitto che in Israele, già raccontata in una serie di reportage venuti allo scoperto molti anni dopo la reale successione dei fatti, questo action thriller di produzione americana (ma dal cast per la maggior parte indigeno) convince per la sobria messa in scena e per un'atmosfera da spy-movie tipica degli anni '70, trovando adeguato supporto nelle ottime performance dell'eterogeneo cast, il protagonista Marwan Kenzari su tutti.

La donna più assassinata del mondo

A Parigi, nel 1932, Il teatro Grand Guignol è sulla cresta dell'onda ma anche nell'occhio del ciclone, con le proteste di diversi cittadini che vorrebbero farlo chiudere per via delle macabre esibizioni proposte sul palcoscenico, la maggior parte a tema horror. Un'ondata di sdegno scatenata anche dalla serie di brutali omicidi di giovani donne avvenute in città nelle ultime settimane. La più grande celebrità dello show è Paula Maxa, definita da lei stessa la donna più assassinata del mondo: ogni sera sul palco infatti muore per finzione in modi sempre diversi.
Un giornalista locale comincia a indagare sull'acclamata star, la quale nasconde un tragico segreto sepolto nel passato e pronto a riemergere con conseguenze inaspettate, mentre un misterioso ammiratore minaccia di ucciderla.
Un noir spruzzato di melodramma che trascina in un'altra epoca e in un modo ancora primitivo di intendere l'orrore quale puro spettacolo per il pubblico pagante, accompagnando lo spettatore nelle tetre atmosfere del teatro Grand Guignol alle prese con la vicenda, qui romanzata, della realmente esistita Paula Maxa, magnificamente interpretata dall'intensa e affascinante Anna Mouglalis.