Netflix: 5 cult d'azione da rivedere, da Face/Off a Kung Fury

Andiamo alla scoperta di alcuni cult del cinema d'azione presenti su Netflix, titoli che non possono passare inosservati agli occhi degli appassionati.

Netflix: 5 cult d'azione da rivedere, da Face/Off a Kung Fury
Articolo a cura di

Continua la nostra proposta tematica settimanale dedicata ai grandi cult disponibili su Netflix. Per questa occasione abbiamo deciso di riscoprire alcuni titoli appartenenti al genere azione, una categoria che al suo interno racchiude molti diversi filoni anche nella stessa ricerca della piattaforma on demand. Proprio per questo vi è grande varietà nella cinquina di questo articolo: si passa dalla folle comicità marziale di Kung Fu Hustle (conosciuto in Italia come Kung Fusion) a due classici degli anni '90 vedenti per protagonista Nicolas Cage quali Face/Off - Due facce di un assassino (al fianco di John Travolta) e Con Air, passando per il Point Break con Keanu Reeves e Patrick Swayze e concluendo con un recente e amatissimo mediometraggio quale Kung Fury.

Face/Off - Due facce di un assassino

Il miglior film hollywoodiano di John Woo, datato 1997, parte da una premessa volutamente inverosimile: un agente dell'FBI, al fine di scoprire dove si trova una bomba dall'enorme potenziale distruttivo, si sottopone ad uno sperimentale intervento di chirurgia sostituendo la sua faccia con quella del pericoloso terrorista Sean Archer, in coma dopo un grave incidente.. Ma quando il criminale si risveglia ha luogo un diabolico gioco identitario che vedrà i due uomini letteralmente "faccia a faccia". Il regista cinese sfodera tutto il suo miglior repertorio di estetica action dando alla luce un thriller avvincente e incalzante e non privo, pur in un contesto implausibile, di interessanti divagazioni introspettive, aiutato in questo dalle convincenti performance di Nicolas Cage e John Travolta. Due ore e venti di visione che, tra colombe svolazzanti (marchio di fabbrica di Woo) e sparatorie di magnifico senso coreografico, svolgono egregiamente il loro compito di magnetico intrattenimento di genere.

Point Break - Punto di rottura

Per incastrare una banda specializzata in rapine in banca (compiute dai criminali con maschere rappresentanti quattro ex-presidenti USA), il giovane agente Johnny Utah si infiltra sotto copertura nel mondo del surf: i maggiori sospettati infatti sono proprio degli abili domatori delle onde capeggiati dal carismatico Bodhi. Proprio con quest'ultimo Johnny instaurerà un solido rapporto di amicizia, destinato forse a compromettersi col procedere delle indagini. Che la Bigelow fosse una grande regista lo si sapeva già da prima del (forse eccessivo) Oscar per Hurt Locker (2008) e in Point Break - Punto di rottura l'ex signora Cameron ci offriva un sunto di tutto il suo talento. Tra piani sequenza magnifici e sequenze di sport estremo che trasmettono altissime dosi di adrenalina, la cineasta non si dimentica di raccontarci una storia di amicizia virile tra due figure messe ai lati opposti della barricata dai fili del destino. Un film fortemente simbolico ed appagante che il finale più amaro che dolce non fa che rendere ancora più significativo nella ricerca del pericolo estremo come vera e propria scelta di vita.

Con Air

Il Con Air è un aeroplano usato per trasportare i prigionieri e proprio sul velivolo si trova in viaggio Cameron Poe, un carcerato prossimo alla libertà vigilata. Ma quando il mezzo è vittima di un dirottamento messo a punto dallo spietato Cyrus "The Virus" Grissom, l'uomo dovrà decidere da che parte stare... Uno di quei classici action / thriller che uscivano negli anni '90, narrativamente ingenuo e improbabile ma ricco di gradevoli spunti di genere, tra rocamboleschi salvataggi all'ultimo minuto ed esplosioni in serie. Un Nicolas Cage dalla folta chioma si muove all'interno di un gran cast, in cui spiccano John Malkovich e Steve Buscemi (memorabile nei panni di un folle psicopatico citante Hannibal Lecter), e si impegna in un'incessante scorribanda d'azione tra buoni effetti speciali e un ritmo al fulmicotone.

Kung Fu Hustle

Shanghai, anni 30. La città è in preda ad una sanguinosa guerra tra bande criminali, che vede uscire nettamente vincitrice la Gang delle Asce, facente capo al crudele gangster Sum. Pur avendo conquistato i quartieri ricchi della metropoli, il boss non ha ancora preso controllo dei sobborghi più poveri, come il Vicolo dei Porci, un agglomerato di piccole case e negozi gestito dalla burbera Signora Padrona. Sing, un giovane squattrinato, si rivelerà determinante nello scontro che avrà a breve lì luogo. Stephen Chow, protagonista regista e sceneggiatore, dirige un'opera enorme che coniuga comicità e azione marziale in uno splendido racconto corale popolato da irresistibili personaggi principali e secondari (vista la possibilità offerta da Netflix della lingua originale, sappiate che il doppiaggio italiano è assolutamente sconsigliabile e fuorviante). Un cinema post-tutto e classico al contempo, commovente e demenziale in egual misura che offre una pura estasi action a prova di grandi e piccini.

Kung Fury

Kung Fury è un poliziotto che ha acquisito magicamente il potere di essere il miglior lottatore di kung-fu di sempre. Quando Adolf Hitler fa ritorno ai giorni nostri, il ragazzo decide di tornare indietro nel tempo per ucciderlo durante la sua salita al potere; ma un errore con la rudimentale macchina del tempo lo porta invece nell'era vichinga. In questa nuova era, con l'aiuto del Dio Thor e di due belle guerriere nordiche, dovrà cercare di trovare un modo per tornare nel periodo della seconda guerra mondiale e sconfiggere per sempre il Kung Fuhrer. Prodotto tramite crowdfunfing sulla piattaforma Kickstarter, il progetto tuttofare di David Sandberg (regista, sceneggiatore e attore protagonista) è una vera e propria apoteosi erogena per chiunque ami il cinema e lo stile degli anni '80, sin a cominciare dalla "sporcizia" visiva tipica delle VHS che permea costantemente il girato. Trenta minuti di pura follia citazionista, tra triceratopi poliziotti e prorompenti valchirie, con lo scopo finale di sconfiggere una particolarissima versione di Hitler, tra viaggi nel tempo e varietà di ambientazioni. E con tanto di David Hasselhoff in versione robotica comparente in un geniale cameo.