Nemesis tra la Warner e Mark Millar: quanto cambierà il fumetto al cinema?

Nemesis di Mark Millar è in mano alla Warner, che sembra volersi discostare molto dalla storia cartacea per fare un altro film: cosa vedremo al cinema?

Nemesis tra la Warner e Mark Millar: quanto cambierà il fumetto al cinema?
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Sono tantissime le idee semplici e geniali di Mark Millar, fumettista rockstar che ha ormai imposto il suo marchio un po' ovunque. Una di queste ha da sempre stuzzicato la morbosa curiosità di ogni appassionato: e se fosse stato uno psicopatico come Joker a nascere al posto di Bruce Wayne? Insomma, e se un miliardario decidesse di diventare un supercriminale? Da questa domanda nasce Nemesis, uno dei fumetti cult dell'autore scozzese.
C'è però una questione: i diritti per realizzarne un film sono in mano alla Warner, quindi il Millarword by Netflix non vedrebbe un adattamento di Nemesis tra le sue fila.
Il problema? Sembra che la casa di produzione americana stia cambiando drasticamente la storia, in modo da imbastire una pellicola lontana dalla sua controparte cartacea senza così perderne i diritti. Niente adattamento come Reborn, quindi, e tutti gli altri pronti nel cantiere della grande N. E allora quale potrebbe essere il destino di Nemesis?

Potere contrattuale assoluto

C'è poco da girarci attorno: stando alle dichiarazioni di Mark Millar l'adattamento della Warner Bros. si distanzierà parecchio dal fumetto. Anche perché la sintesi riportata dalla casa di produzione recita così: "Un ingegnere vede il Presidente degli Stati Uniti mentre commette un crimine mortale e si allea con un vigilante per abbatterlo".
E Millar stesso rincara la dose: "Sì, è proprio il mio Nemesis, ancora in mano a Warner Bros. per i prossimi anni. Né io né Netflix siamo coinvolti nel progetto e sembra proprio che stiano andando in una direzione tutta loro con questo adattamento. Felice di leggere Emerald Fennell alla sceneggiatura. È davvero grandiosa!".
E quindi niente pazzo psicopatico che sparge sangue e morte solo perché può. Anzi, siamo molto vicini al concept di Potere assoluto, film di Clint Eastwood in cui il ladro protagonista vedeva il Presidente tentare di violentare la sua amante, poi uccisa dalle guardie del corpo.
Viene subito da pensare a un film anti-Trump, ma che comunque del fumetto avrebbe solamente il nome, perdendo quel senso di macabro, morboso e orrido che Millar è riuscito a veicolare. Anche il non coinvolgimento del caro Mark fa presupporre alla virata totale, come se la Warner volesse fare il film a tutti i costi per non perderne i diritti.

Quale Nemesis?

Una delle qualità migliori del fumetto è che il protagonista è il cattivo. E il cattivo è il peggior essere umano mai apparso sulla Terra.
Non ci sono buonismi, non c'è una morale e tantomeno speranza. Nemesis è spietato dall'inizio alla fine, e noi possiamo solo decidere se continuare a leggere o no.
Una trasposizione pedissequa richiederebbe un certo coraggio produttivo: il film sarebbe ovviamente vietato ai minori di 18 anni, pieno zeppo di sangue, morte e tante cose peggiori.
Quindi da un lato si comprende la scelta della Warner di bilanciare lo scritto di Millar. Ma allora perché chiamarlo Nemesis e basarsi su un fumetto che, a conti fatti, non ha un appeal così universale da attirare gente in sala solo per il suo nome?
Dalla sinossi, la strada più plausibile è quella di vedere un presidente simil-Trump trasformato in Nemesis, magari sotto mentite spoglie, con un duo vigilante-ingegnere pronto a fare di tutto per sconfiggerlo.
L'assunto preso dal fumetto di Millar potrebbe diventare "e se il presidente USA fosse un supercriminale?".
Il commissario di polizia cartaceo si sdoppierebbe quindi nel duo di protagonisti, perdendo però l'amara poesia del fatto che al mondo non ci siano supereroi, ma solo un pazzo criminale in grado di vincere sempre e comunque. Chissà però l'impatto del film se dovesse uscire con un Trump ancora alla Casa Bianca.

L'effetto Wanted

È normale arrivare con la mente a Wanted, altro geniale fumetto di Mark Millar che ha subito uno stravolgimento totale al cinema. Perché per quanto fosse divertente, dello spirito cartaceo era rimasto ben poco.
Certo, i registi di Project Power sono una valida scelta per trasporre la vena pop dell'autore scozzese, ma quanto sentiremo la mancanza della sua totale intransigenza?
Nemesis è un prodotto che non ha compromessi, non può assolutamente averne, così come, a conti fatti, non li aveva neanche Wanted. E sapere che Millar non è coinvolto nel progetto allontana sempre più le speranze dei lettori.

Un peccato, visto che la Warner non è solita tirarsi indietro di fronte a prodotti più adulti, ma sembra che questa volontà di tenersi i diritti per stravolgerli a proprio piacimento possa nuovamente colpire dopo l'exploit di Wanted, che magari verrà usato come traino di lancio proprio per Nemesis.
Forse anche la Warner vuole la sua locandina promozionale con "dall'autore di Wanted, Kick-Ass e Kingsman", ma noi rischiamo di rimanere con l'amaro in bocca per un prodotto molto lontano dalla sua vera natura.
Chissà che Netflix, se mai dovesse appropriarsi dei diritti, non decida di aprirci lo sterno con la folle e morbosa storia di Nemesis, senza compromessi.

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