Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge, il videogioco diventa animato

Un approfondimento della storia del primo e storico Mortal Kombat e del suo passaggio dai bit all'animazione nel film di Ethan Spaulding.

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È il 1991 quando il mondo dei beat'em up viene rivoluzionato dall'arrivo del sorprendente Street Fighter II di Capcom. Grazie al roster composto da 8 personaggi selezionabili, ai quattro boss finali e all'introduzione delle mitiche combo nel panorama dei picchiaduro 2D, il titolo è subito accolto come un game changer, ancora oggi considerato uno dei migliori videogiochi di sempre e tra le opere più imitate al mondo. Sovversivo, assuefacente e un vero capolavoro di genere, Street Fighter II spinge piccole e grandi realtà del settore a provare a sviluppare qualcosa capace di imitarne se non lo spirito almeno le idee.

Una delle prime software house a seguire la strada tracciata da Capcom è così Midway Games, massiccia produttrice di videogiochi arcade che vede una significativa svolta nel 1992 grazie ai programmatori Ed Boon e John Tobias, che sotto l'egida della compagnia danno alla luce il primo e grandioso Mortal Kombat. È la nascita del grande rivale del picchiaduro Capcom, che però mette subito in chiaro una maturità differente, un esplicito amore per la violenza che attira a sé stuoli di appassionati che vedono nel sangue e nella brutalità della creazione di Boon e Tobias una diversa e viscerale esperienza di gioco. Ma sono comunque storia e personaggi ad affascinare in egual misura il pubblico, che si innamora infatti nell'immediato del titolo, rendendolo un istant cult sia per il suo valore videoludico, sia per un comparto artistico all'epoca davvero impressionante.

Il cinema nei pixel

La storia del primo Mortal Kombat è seminale per l'intera mitologia della serie, che comprende a oggi circa 79 personaggi giocabili. All'inizio erano solo 8 (proprio come Street Fighter II) e la storia partiva in medias res, con il nuovo torneo pronto a disputarsi e l'imminente sopraffazione della Terra da parte dell'Outworld. C'era già una forte idea narrativa alle spalle del picchiaduro, che dava background e backstory tanto al mondo di gioco quanto ai personaggi, ognuno con una propria motivazione per essere lì. Creava anzi delle parti comandate da Lord Raiden e da Shang Tsung e gettava le basi per un'espansione incredibile dell'universo di Mortal Kombat, attraverso il medium videoludico e anche oltre. Basti pensare che il gioco di Ed Boon e John Tobias fu uno dei primi e più riusciti esperimenti di digitalizzazione di attori in carne ed ossa all'interno di un beat'em up, la cui velocità non permetteva tendenzialmente dei facili adattamenti. Oltre ad avere invece una grafica pulita e piacevole, gli sprite di Mortal Kombat si dimostravano stabili e non c'era praticamente alcun tipo di rallentamento. Se vogliamo, il picchiaduro di Midway Games aveva brillantemente sfruttato elementi del cinema live-action all'interno di un videogioco.

Una trama e dei protagonisti così cinematografici, poi, che già nel 1995 vennero trasposti nell'omonimo cult diretto da Paul W.S. Anderson, curiosamente uscito un anno dopo l'adattamento filmico di Street Fighter, anche se in termini di qualità il primo era e resta nettamente superiore al secondo, certo tenendo presenti tutte le limitazioni produttive, interpretative e registiche del caso.

Un film rimasto nel cuore degli appassionati soprattutto per un gusto artigianale ricercato e dei costumi che visti oggi sembrano purtroppo dei cosplay poco riusciti. Costato comunque meno di Street Fighter, incassò di più e fu un grande successo che generò anche un (pessimo) sequel, ma quel titolo così prepotentemente anni '90 ha smesso di soddisfare i fan da tempo, tanto che NetherRealm Studios e Warner Bros. hanno infine deciso di ascoltarli.

In vista dell'arrivo del nuovo adattamento cinematografico, che si discosterà in parte della storia originale del primo capitolo della saga videoludica, le compagnie hanno infatti deciso di puntare tutto sull'animazione mista tradizionale-computer grafica, regalando al pubblico lo stupefacente Mortal Kombat Legends: Scoprion's Revenge, disponibile per l'acquisto digitale su iTunes, PS4, Xbox, Rakuten, TIMVision e altre piattaforme dedicate.

Un film che rispetta in toto le direttive creative imposte in partenza da Boon e Tobias, anzi ampliandole in chiave narrative a dando profondità e spazio di catarsi ai personaggi principali, nonostante siano sempre violenza e brutalità a dare forma a ogni costrutto emotivo e cinematografico del titolo. E a 28 anni di distanza dal primo e storico Mortal Kombat, Scorpion's Revenge ripropone lo stesso spirito e la stessa volontà dell'opera, trovando carattere in un'animazione brillante e in scontri che fanno solo sperare che il progetto possa ampliarsi e continuare. Proprio come fatto dal videogioco: sempre più grande, sempre più vario, sempre più feroce.

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