Matrix Resurrections tra hype e promesse: analizziamo il primo trailer

Un'analisi approfondita del primo trailer di Matrix Resurrections, sequel diretto del film originale: cos'è successo a Neo?

Matrix Resurrections tra hype e promesse: analizziamo il primo trailer
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Un gatto nero passeggia sopra la scrivania di un curatissimo e moderno studio di uno psicologo ancora senza nome (Neil Patrick Harris). Sembrerebbe tutto ok, se il paziente del dottore non fosse un certo Thomas Anderson (Keanu Reeves), conosciuto anche come Neo o l'Eletto, colui che salvò l'umanità dall'Agente Smith ormai 18 anni fa, restituendo la libertà dalle macchine agli abitanti di Zion e ricreando una nuova Matrix, più sana e libera. O almeno così credevamo. Lo vediamo invecchiato, Neo: capello lungo e fluente, folta barba nera, mano tremolante per ansia e stress. Appare chiaro come le visite da questo misterioso psicologo siano costanti. "Sembra particolarmente turbato da qualcosa", dichiara il personaggio di Harris a Thomas. "Ho fatto sogni che non sono solo sogni", risponde lui, "sono pazzo?".

Lo psicologo spiega che non è una parola da usare, ma la verità è che noi - come forse anche lui - sappiamo che i sogni di Neo potrebbero essere in realtà ricordi del vero mondo, quello dominato dalla macchine, oppure semplicemente flash di una realtà che gran parte dell'umanità vive ancora (o nuovamente) filtrata all'interno della Matrice. Quel che è certo è che nel primo trailer ufficiale dell'attesissimo Matrix Resurrections, Neo appare come assoggettato a Matrix, stranamente inconsapevole della finzione di cui è prigioniero, imbottito di pillole azzurre "da fine della storia", quelle che una volta prese lasciano credere a tutto. La domanda sorge dunque spontanea: come si è arrivati a tutto questo?

Bentornati a Matrix

Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti a un footage costruito in chiave commerciale come tanti altri prodotti visti e stravisti, ma questo primo assaggio di Matrix Resurrections lascia addosso ai fan di lunga data e ai più curiosi un hype quasi inaspettato, un interesse che li terrà in attesa e col fiato sospeso da qui fino al 1° gennaio 2022, giorno d'uscita del film.

Un particolare interessante da sottolineare è la poca chiarezza sull'inserimento di questo quarto capitolo all'interno della saga creata dalla sorelle Wachowski. La trama è attualmente sconosciuta e il trailer svela davvero poco o nulla sull'intreccio, se non qualche dettaglio relativo a una Matrix ancora sotto il dominio della macchine, la presenza di un nuovo o più giovane Morpheus in Matrix 4 (interpretato da Yahyah Adbul Mateen II) e il fondamentale nodo narrativo legato alla love story tra Neo e Trinity. Che a quanto pare - ma forse solo nella parte iniziale del film - non ricordano di aver combattuto fianco e fianco ed essersi amati più di ogni altra cosa. Dati alla mano, insomma, i conti non tornano. Per niente. Alla fine di Revolutions, infatti, Trinity moriva dopo lo schianto della nave, Morpheus era ancora vivo e scollegato da Matrix, Neo ufficialmente defunto. Che sia un caso che questo Resurrections sia venduto dai comunicati stampa ufficiali come "il sequel diretto del Matrix originale"? E se come già successo per l'Halloween di David Gordon Green questo nuovo film volesse cancellare gli eventi di Reloaded e Revolutions per scrivere un nuovo percorso della storia?
Per saperlo dovremo purtroppo aspettare ancora qualche mese, ma ci sono diversi elementi che al contempo riescono a contraddire e avvalorare l'ipotesi.

Prendiamo lo strano caso del nuovo Morpheus. È più giovane e diverso ma sembra conoscere Neo, anzi, parrebbe invitarlo tramite una sua "discepola" (la ragazza dai capelli blu) a rientrare in Matrix attraverso la solita analogia di Alice attraverso lo specchio (si vede proprio il libro questa volta), probabilmente offrendogli la pillola rossa - come vediamo nel trailer -, quella del "resti nel paese delle meraviglie per vedere quanto è profonda la tana del bianconiglio".

Neo in effetti non ha alcun ricordo del suo mentore e amico, e il problema non sembra essere in alcun modo l'aspetto ma qualcosa di più profondo, come se avesse dimenticato se stesso. Spiegandoci meglio, l'elemento Morpheus contraddice la tesi del "sequel diretto dell'originale" perché non avrebbe senso in termini di continuum narrativo dopo la conclusione del primo capitolo della saga, ma la avvalora perché in una nuova Matrix potrebbe essere accaduto qualcosa di inatteso ma spiegabile, giustificando addirittura la resurrezione di Neo (il corpo veniva trascinato via dalle macchine in Revolutions: e se fosse tutto legato a questo piccolo particolare? Come una Matrix dedicata solo a lui?).

Altri elementi che complicano l'analisi e la lettura del progetto sono poi il ritorno di Trinity, a quanto pare "schiava" nel Mondo Reale, la presenza di Jonathan Groff in un ruolo che onestamente non riusciamo a inquadrare (un nuovo Agente Smith? Forse un nuovo tipo di programma?) e soprattutto un piccolo e innocuo frame a due terzi del trailer che sembra suggerire un'evoluzione metacinematografica della scrittura. Ci riferiamo alla scena in cui Neo e altri personaggi stanno fuggendo da una squadra SWAT e d'un tratto su di uno schermo compare l'immagine del Risveglio originale del protagonista nel primo capitolo del franchise. Sembra proprio essere proiettata, come fosse fonte di studio o interesse, il che è davvero un twist senza coordinate del tutto disatteso ma su cui sarà interessante ragionare nei prossimi mesi, magari con qualche nuovo materiale in più. Per ora possiamo dirci felici e soddisfatti di questo bentornato nella Matrice.

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