Le grandi personalità della criminalità organizzata su grande schermo

Cinema di genere e criminalità organizzata vanno da sempre a braccetto, ecco i boss più iconici visti sul grande schermo.

Le grandi personalità della criminalità organizzata su grande schermo
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Il grande schermo è spesso rimasto affascinato dal crimine organizzato. Sono moltissimi i titoli cinematografici che pongono la mafia, o quantomeno organizzazioni similari, al centro delle loro storie, dei loro racconti - a volte strazianti, violenti, in certi casi incredibilmente umani. Perché seppur malvagi e tendenzialmente negativi, i film che l'industria ci ha proposto nel corso dei decenni hanno riguardato anche personaggi contraddittori, dalla personalità complessa e dall'umanità misteriosa, non semplici cattivi bidimensionali. Lavorando a una inevitabile scrematura, e procedendo con alcune esclusioni purtroppo inevitabili ed eccellenti, ecco cinque fra le migliori personalità del crimine organizzato apparse sul grande schermo e rimaste prepotentemente nell'immaginario collettivo.

AL CAPONE (Robert De Niro) in The Untouchables - Gli intoccabili (1987)

All'interno di uno dei gangster movie più celebri della storia del cinema, Robert De Niro è memorabile nell'interpretazione del boss mafioso statunitense più noto di sempre, Al Capone. Il film di Brian De Palma è ambientato nella Chicago degli anni '30, proprio nel periodo di massimo dominio di Capone grazie al controllo del contrabbando d'alcol. In tale contesto opera un coraggioso team intenzionato a smantellare il giro di corruzione che avvelena la città: Eliot Ness (Kevin Costner), Jimmy Malone (Sean Connery), George Stone (Andy Garcia) e Oscar Wallace (Charles Martin Smith). In mezzo a una serie di sequenze cult si colloca anche il personaggio di De Niro, in grado di spiccare su tutti in diversi momenti e raggelare lo spettatore con un monologo sul gioco di squadra rivolto ai suoi sgherri.

KIRILL (Vincent Cassel) in La promessa dell'assassino (2007)

Nello stupendo affresco sulla mafia russa imbastito dal maestro David Cronenberg, a spiccare su tutti è il personaggio instabile e pericoloso di Kirill, risultato di una delle migliori performance in carriera del francese Vincent Cassel. Boss al fianco dell'ingombrante padre Semyon (Armin Mueller-Stahl), Kirill è uno dei profili criminali più sfaccettati e interessanti del panorama cinematografico contemporaneo. Al suo fianco, nel film, si fa spazio anche il protagonista Nikolai (Viggo Mortensen), ma il Kirill di Cassel non è certo da meno. Un condensato di follia, repressione e violenza che caratterizza in maniera insolita un personaggio storicamente incasellato nello stereotipo del mafioso freddo e calcolatore.

TOMMY DEVITO (Joe Pesci) in Quei bravi ragazzi (1990)

Pochi registi occidentali hanno saputo raccontare le dinamiche e le regole della mafia italoamericana e della criminalità come Martin Scorsese. Da Quei bravi ragazzi sono usciti e cresciuti alcuni personaggi simbolo poi arrivati con successo anche sul piccolo schermo, pensiamo a serie TV come I Soprano e Boardwalk Empire. Lo stesso Scorsese tornerà sull'argomento in maniera egregia con Casino. Nel cult del 1990 a spiccare è soprattutto lo psicopatico Tommy DeVito, gangster tanto legato alla famiglia quanto violento, irascibile e assetato di potere, interpretato magistralmente da Joe Pesci. Celebri sono le scene nel locale con il protagonista Henry Hill (Ray Liotta) e quella del pestaggio di un boss appena uscito di galera.

TONY CAMONTE (Paul Muni) in Scarface - Lo sfregiato (1932)

Howard Hawks e Richard Rosson dirigono una pietra miliare del cinema-gangster, anche oggetto di un famoso remake di Brian De Palma nel 1983. Paul Muni interpreta il sicario Tony Camonte, abile scalatore nelle gerarchie della mafia nell'epoca del Proibizionismo. Camonte è un perfetto anti-eroe, un classico personaggio che fonde gli stilemi misteriosi del noir con l'efferatezza dei boss più spietati dell'epoca. Un film straordinario, mix riuscitissimo di ironia, azione e dramma. Paul Muni è perfetto in un ruolo ambiguo e spietato.

VITO CORLEONE (Marlon Brando) in Il padrino (1972)

Impossibile spodestare il re di tutti i personaggi mafiosi. Don Vito Corleone è il ruolo al quale migliaia di attori si sono ispirati per anni, un'icona che ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema. Scontato o meno che sia, il personaggio creato dalla penna di Mario Puzo e portato sullo schermo da Francis Ford Coppola, ridando slancio alla carriera di Marlon Brando, ha dalla sua il carisma dei grandi personaggi indimenticabili, la severità, il rigore di un vero boss della criminalità organizzata e un magnetismo a livelli irraggiungibili. Sulla preparazione e sulla performance di Brando si sono sprecati articoli, servizi, approfondimenti. Solo un assaggio del successo e del carattere epico di Don Vito, boss italoamericano e capo incontrastato del crimine nella New York di metà anni '40, protagonista di un capolavoro entrato nel cuore di milioni di cinefili.