La leggenda di Slender Man: il mito creepypasta più terrificante di sempre

L'inquietante personaggio di fantasia nato dalla mente di Erik Knudsen sbarcherà presto al cinema in un horror movie già attesissimo dai fan.

La leggenda di Slender Man: il mito creepypasta più terrificante di sempre
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Per parlare organicamente dello Slender Man, uno dei personaggi dell'orrore più amati e famosi di sempre dopo Jack the Killer, è necessario fare già in apertura un breve excursus sui cosiddetti Creepypasta, un genere di letteratura internettiana diffusa via forum o social network. Innanzitutto, il termine è derivativo da Copypasta, a sua volta abbreviativo di Copy and Paste, copia e incolla, nome che indica svariati racconti che i lettori copiano e incollano da un sito all'altro, così da aumentarne il bacino d'utenza e la fama. Sostituendo poi il Copy con Creepy iniziarono ad essere indicati i racconti spiccatamente di genere horror, spesso molto brevi e con lo scopo primario di affascinare o intimorire i vari lettori. E i Creepypasta vengono tutt'ora assimilati sotto uno specifico simbolo, cioè un cerchio con una X al centro, identificativo proprio dello Slender Man.

Esile e agghiacciante

Nato nel 2009 e divenuto presto uno dei più grandi fenomeni di internet, lo Slender Man venne creato da Eric Knudsen grazie a un concorso fotografico indetto dal sito Something Awful. Lo scopo principale era quello di modificare delle foto già esistenti con dei ritocchi macabri o inquietanti, e Knudsen pensò bene di aggiungere questa sua creazione a delle immagini con protagonisti dei bambini, modificando il tutto con un filtro color seppia e inserendo diverse didascalie. Il risultato fu sorprendentemente agghiacciante, e pochi mesi dopo aver vinto il concorso lo stesso autore rivelò nel corso di un'intervista di essersi ispirato per il suo Slender Man alla leggende dell'Uomo Nero (o Boogyman), ai racconti di H. P. Lovecraft e alle storie di Stephen King, per non parlare delle opere dello scrittore surrealista William Seward Burroughs II. Nonostante la natività del personaggio sia riconducibile a Knudsen, la sua diffusione capillare via internet avvenne solo pochi anni dopo grazie al canale Youtube MarbleHornets, che produsse una serie di mokumentary dedicati proprio alla terrificante creatura. Protagonisti della web serie erano dei ragazzi che partecipavano proprio come Knudsen a un concorso, con lo scopo di immortalare in delle riprese con una camera a mano diversi eventi misteriosi e privi di spiegazione.
Durante il loro lavoro, così, gli studenti avvistarono più e più volte un essere che iniziarono a chiamare L'Operatore, sempre accompagnato dai suoi fedelissimi proxy (aiutanti) Masky e Hoody, in nomen omen dato che i due indossavano rispettivamente una maschera e un cappuccio. Dopo il successo della web serie, però, il personaggio entrò di diritto nella cultura popolare con il nome di Slender Man, perdendo però i suoi compagni. Il nome, tradotto, significa Uomo Esile, ed è stato rinominato così a causa del suo aspetto fisico.

La creatura si presenta infatti con una carnagione cadaverica e con un'altezza di 2 metri e 40 centimetri, con braccia lunghe fino alle ginocchia. Il suo volto è poi assolutamente privo di ogni possibile connotato, quindi niente bocca, naso, orecchie o occhi. Parte del successo del personaggio è ovviamente legato anche a questo suo stile pauroso, che assume connotati ancora più inquietanti grazie al suo vestiario, composto sempre e comunque da un elegante abito nero accompagnato da una cravatta nera o rossa. L'adattamento cinematografico in uscita quest'anno diretto da Sylvain White dovrebbe essere proprio basato sulla web serie e su svariati creepypasta in giro per la rete, essendo già presenti nel trailer diversi riferimenti sia ai mokumentary del MarbleHornets sia a materiale fan-art dedicato al personaggio sbarcato online nel corso degli ultimi 9 anni.

Paranoia

Come molti personaggi dell'orrore nati da leggende metropolitane o bedtime stories, anche lo Slender Man non ha in realtà alcun obiettivo specifico se non quello di terrorizzare per poi rapire le sue vittime, spesso ragazzi tra i 5 e i 17 anni - ma anche gli adulti non sono esclusi. Le sue apparizioni vengono riportare soprattutto nelle foreste, ma tra i vari creepypasta non mancano avvistamenti anche in zone popolose e abitate. Il suo modus operandi è poi sempre lo stesso: una volta scelta la sua preda inizia a perseguitarla senza sosta, potendo arrivare a inseguirla addirittura fino in capo al mondo, rendendosi visibile solo ed esclusivamente ad essa, così da fomentarne la pazzia. Apparendo inizialmente in lontananza, come se fosse un disturbo visivo eliminabile distogliendo semplicemente lo sguardo, lo Slender Man si avvicina gradualmente alle sue vittime, fino a farle scomparire, probabilmente nutrendosene o traendo potere dalla loro montante paranoia e paura. Se gli adulti cominciano però ad avere allucinazioni legate al delirio, i bambini più piccoli possono invece assumere un comportamento amichevole con la creatura, facilitandogli ovviamente la loro cattura.
L'unico modo per sfuggire allo Slender Man è il suicidio, così da morire senza essere deturpati dai tentacoli neri del personaggio. Scappare dall'Operatore è infatti inutile: questo ha la capacità di teletrasportarsi ovunque e mimetizzarsi con l'ambiente circostante, sia esso urbano o naturale. Può inoltre interferire con apparecchi elettronici e causare malessere fisico di media o forte entità come vertigini, nausea, disorientamento, svenimento, perdita di memoria o disturbo dissociativo dell'identità, tutti fattori riconducibili alla cosiddetta Slender Man Sickness, profilassi ideata dai fan per capire se essere o meno perseguitati dalla creatura.
Un essere in poche parole da evitare, specie poi se siete deboli di cuore e facilmente suscettibili o ansiosi, dato che lo Slender Man potrebbe cominciare a perseguitare i vostri peggiori incubi e minare la vostra serenità. Si fa per dire, ovviamente: in fondo è solo un mito... o almeno si spera.

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