Kick-Ass, in seconda serata il cinecomic di Mattew Vaughn

Un timido teenager si improvvisa supereroe in Kick-Ass, adattamento del fumetto di Mark Millar diretto da Matthew Vaughn.

Kick-Ass, in seconda serata il cinecomic di Mattew Vaughn
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In un periodo in cui i cinecomics, o meglio la relativa serialità, stavano cominciando ad invadere con grande successo i cinema di tutto il mondo, un'opera parodica e sopra le righe come Kick-Ass (in onda stasera alle 23.05 su RAI 4) è stata quanto mai necessaria. Certo, il merito va condiviso con l'omonimo fumetto originario di Mark Millar, vero e proprio culto su carta, ma il film di Matthew Vaughn è riuscito a dare una boccata d'aria fresca ad un genere che, almeno fino all'uscita de I guardiani della galassia (2014), si sarebbe adagiato su toni più classici e politically correct. La vicenda vede per protagonisti il supereroe del titolo, la piccola e scatenata Hit-Girl e suo padre Big Daddy, supereroi più o meno improvvisati pronti a sfidare il loro collega Red Mist e la rete criminale gestita dal potente boss D'Amico. La trama ha uno sviluppo imprevedibile, smaccato mix tra pulp e atmosfere cartoonesche, capace di segnare nuove possibili vie per il filone, purtroppo in seguito raramente esplorate a fondo (se non nel comunque meno riuscito sequel di tre anni dopo).

Supereroe della domenica

La rivincita dei nerd potrebbe essere una tagline azzeccata atta ad introdurre il personaggio di Kick-Ass, un ordinario teenager che ha difficoltà a relazionarsi con l'altro sesso ed è appassionato di fumetti. L'iniziale riscossa avviene quando questi decidi di trasformarsi in uno dei suoi idoli indossando uno strambo costume e proponendosi di combattere le ingiustizie; nonostante le alterne fortune dei primi tentativi, un video che diventa virale ne amplifica la fama in tutto il Paese. E sono proprio i mezzi di comunicazione, che siano internet o la TV, a far da costante sfondo alla narrazione: una delle scene più riuscite delle due ore di visione è proprio, non a caso, quella della potenziale esecuzione di Kick-Ass e di Big Daddy in diretta sui canali nazionali. Scena che esplicita bene l'intera essenza di un'operazione che sfrutta una robusta violenza di genere a fini di puro intrattenimento, sia con intenti leggeri che con venature drammatiche, il tutto in una sarabanda action che, soprattutto nella concitata parte finale, regala momenti cool ad alti tassi d'adrenalina, con tanto di accompagnamento di una colonna sonora ad hoc che rende ancora più avvincenti le incredibili sparatorie e le roboanti acrobazie di Hit-Girl, figura catalizzante di edonico feeling visivo.

Azione per ogni occasione

Un film ricchissimo di rimandi e citazioni sia al mondo fumettistico, con tanto di tavole realizzate per l'occasione da John Romita Jr. a collegare alcuni cambi di ambientazione, che al cinema passato, con un miriade di pellicole citate nei dialoghi (dalla saga di Jason Bourne all'esordio di John Woo per arrivare addirittura a Viale del tramonto (1950)) che sfrutta con furbizia il suo essere anarchico e strafottente nei confronti delle convenzioni politically correct, con tanto di pestaggio ai danni di minori di proverbiale, ma non poi così eccessiva, ferocia. Scelte che hanno dato il via alla prevedibile levata di scudi da parte delle fronde del più cieco moralismo, che comunque non sono riuscite a frenare il successo al botteghino. Perché Kick-Ass è prima di tutto un ibrido intelligente, tra farsa e omaggio, che, sfruttando inaspettati slanci emotivi e un'ironia facile ma non gratuita, riesce a creare personaggi interessanti e originali, ben sfumati da un cast di prim'ordine in cui spiccano il Big Daddy di Nicolas Cage e il villain di un sardonico e spietato Mark Strong, oltre naturalmente all'irrefrenabile e genuina irruenza della piccola ma già tostissima Chloe Grace Moretz, anima e cuore pulsante dei momenti più sfacciatamente ispirati.

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