Jovanotti alla Festa del Cinema di Roma: 'Bob Dylan un poeta'

Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è stato l'ospite d'onore della quarta giornata della Festa del Cinema di Roma, tra musica e film.

Jovanotti alla Festa del Cinema di Roma: 'Bob Dylan un poeta'
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Appena sale sul palco del suo incontro con il pubblico alla Festa del Cinema di Roma, Jovanotti lo sottolinea senza remore: "il cinema non è il mio mestiere, ma vi parlerò del cinema che ho vissuto non di quello che amo. Perché io amo tutti i film: ogni volta che si spegne la luce in sala inizia un viaggio". Ed è con questa premessa che l'eterno ragazzo della musica italiana comincia a parlare dei suoi lungometraggi della vita, in una carrellata di immagini tratte da pellicole da lui scelte, che parte da The Blues Brothers di John Landis e arriva ad Amarcord di Federico Fellini.


Il bambino Jovanotti

Lorenzo condivide con gli spettatori, che numerosi sono venuti alla Festa del Cinema di Roma per ascoltarlo, i film che l'hanno formato, sottolineando che nella top 15 dei lungometraggi della sua vita "c'è molta infanzia". E non stupisce, quindi, che tra i titoli spicchi La Febbre del Sabato Sera che, come racconta lo stesso cantautore, "è il primo film che ho visto illegalmente. Era vietato ai minori ma io ero alto e sono entrato al cinema lo stesso", ma anche I 400 Colpi che, ricorda Lorenzo, "ho visto da bambino identificandomi con il protagonista perché io, nella mia realtà diversissima dalla sua, stavo comunque sentendo esattamente ciò che provava lui". Da Truffaut alla coppia Bud Spencer/Terence Hill il passo può sembrare lungo, ma per il bambino Lorenzo Cherubini film come Altrimenti ci Arrabbiamo sono stati compagni di intensi pomeriggi trascorsi in una sala buia ma piena di emozioni con i suoi compagni di gioco: "difenderò sempre il cinema alla Bud Spencer e Terence Hill perché rappresenta amicizia e allegria. Sono film di poche pretese ma onesti, e poi Bud Spencer somigliava al mio babbo e così vedevo il mio babbo con un altro occhio per non pensarlo sempre severo".


Il Jovanotti padre

Jovanotti, seppur per molti continua ad essere il ragazzo della notte, è padre da quasi 18 anni, e da padre intima i genitori a trovare dei punti in comune con i propri figli, anche attraverso il cinema: "Stand By Me è uno dei miei film preferiti ed è anche uno dei film che mia figlia Teresa ama di più. Il lungometraggio pone domanda importantissima: ‘perché la vita è così ingiusta?' La risposta è che esiste una casualità struggente nel destino". Oltre a Stand By Me Lorenzo Cherubini ha "costretto" sua figlia a guardare, fin da piccola, i film dello Studio Ghibli ed ora, racconta, "Miyazaki è il nostro ‘lessico familiare".


Il Jovanotti uomo

Bambino, padre ma anche uomo. E da uomo Jovanotti ama le donne che, secondo lui, sono rappresentate meravigliosamente in film come Yuppi Doo di Adriano Celentano - dove la Silvia interpretata da Charlotte Rampling, è tanto erotica quanto divina - Un Sogno Lungo in Giorno di Francis Ford Coppola e Kill Bill di Quentin Tarantino. In particolare, sostiene Lorenzo Cherubini, "Kill Bill storia mascherata di una madre, di una donna che lotta per essere riconosciuta come madre". Andando avanti nel suo lungo dialogo col pubblico in cui Jovanotti si svela ai suoi fan attraverso il cinema che ama, Lorenzo ammette la sua venerazione per Martin Scorsese che definisce "il cinema". In particolare, di Scorsese Lorenzo "ha vissuto" Taxi Driver, indiscutibile cult in cui il protagonista, interpretato da un incredibile Robert De Niro, rappresenta - tra le altre cose - uno dei pochi personaggi maschili della cinematografia che si emancipa da un personaggio femminile dopo aver tentato in tutti i modi di essere alla sua altezza.


Il Jovanotti cinquantenne

Jovanotti, ammette, di non poter non inserire nella sua lista di "film della vita" Mad Max - Fury Road che rappresenta "Un film di rottura: il trionfo della post ideologia". Inoltre, scherza, "il fatto che George Miller sia un ultra settantenne mi piace perché da ultra cinquantenne io sono un grande fan degli ‘ultra' che riescono ancora ad andare oltre gli schemi". Dopo tanto cinema, diversissimo, l'istrione Jovanotti decide di mettere al primo posto della sua lunga e splendida top 15 - in cui non manca una menzione al cinema poetico di Andrej Tarkovskij - Amarcord di Federico Fellini al cui personaggio di Zio Teo Cherubini deve il titolo di una delle più belle canzoni della sua carriera: Le Tasche Piene di Sassi. Dopo tanto cinema, con uno come Lorenzo Cherubini, non si può non parlare - almeno per qualche istante - di musica. Soprattutto in questi giorni in cui Bob Dylan ha vinto il Premio Nobel per la letteratura che, secondo Lorenzo Cherubini , semplicemente, "ci sta e lo dico da assoluto patito della poesia: Bob Dylan è un poeta".