Joker 2, la Follia a Due è ufficiale: ce n'era davvero bisogno?

Warner Bros e DC hanno annunciato Joker 2: Folie à Deux, sequel del film del 2019 con protagonista Joaquin Phoenix. Ma ce n'era davvero bisogno?

Joker 2, la Follia a Due è ufficiale: ce n'era davvero bisogno?
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Finalmente l'annuncio che tanti fan aspettavano è arrivato: Joker 2 si farà, sarà diretto da Todd Phillips e vedrà Joaquin Phoenix per protagonista, nei panni di un Arthur Fleck ormai completamente trasformato nel Joker. Il sequel di Joker ha fatto sognare i fan ed è è stato al centro di molti rumor negli ultimi mesi: la pellicola del 2019, d'altro canto, ha riscosso un successo quasi assoluto sia tra la critica che tra il pubblico, come potete leggere nella nostra recensione di Joker, mentre un seguito era ormai richiesto a gran voce dai fan. Passata l'euforia post-annuncio, però, è giunto il momento di chiedersi se ci fosse davvero bisogno di un sequel di Joker: come può una produzione che si chiude senza porre grandi interrogativi al pubblico dare inizio ad un franchise con dei seguiti e, magari, degli spin-off?

Un Joker "a metà"

In effetti, Joker non è un superhero movie nel senso "classico" del termine: il film di Todd Phillips e Joaquin Phoenix è anzi lontanissimo dalle pellicole del Marvel Cinematic Universe e da quelle del DCEU.

Si tratta di una diversità chiaramente ricercata e voluta dal regista e dai produttori, che cercavano di realizzare con Joker un cinecomic più impegnato e capace, per stessa ammissione del regista, di avere un ruolo sociale, arrivando a "indagare i motivi di una possibile rivoluzione". Ciò significa non solo un tono e dei temi più adulti rispetto alle produzioni della Casa delle Idee e della Distinta Concorrenza, ma anche un approccio strutturalmente innovativo alla trama, ai personaggi e all'intero mondo in cui il film è ambientato: partiamo da quest'ultimo, perché in tal senso già sappiamo che Joker è slegato dal resto del DCEU, e che non fa parte del mondo di The Batman. Inoltre, in The Batman abbiamo visto il Joker di Barry Keoghan, perciò le probabilità di un incontro tra il Joker di Joaquin Phoenix e la sua nemesi, in una qualsiasi delle sue molteplici forme sul grande schermo, sembrano essere quasi nulle.

A rafforzare questa considerazione vi è anche il fatto che Bruce Wayne è ancora bambino nell'universo di Joker: nella scena finale del film del 2019, infatti, assistiamo all'assassinio di Thomas e Martha Wayne per mano di un seguace di Fleck.

Bruce si salva, questo è vero, ma la scena rivela che egli è ancora poco più che un bambino, dunque una sua trasformazione in Batman sembra improbabile, ammesso ovviamente che Joker 2 non sia ambientato diversi anni dopo il predecessore. Quasi impossibile è un "salto" tra dimensioni e linee temporali sulla falsariga dei viaggi nel tempo confermati in The Flash, che snaturerebbe completamente il concept del Joker di Joaquin Phoenix, la cui forza si basa proprio sul realismo e sulla sua vicinanza ad un mondo credibile, privo di derive fantastiche o fantascientifiche come quelle che hanno caratterizzato il resto del genere supereroistico fino ad oggi. Il "nodo" relativo a Batman è certamente uno dei più problematici da risolvere, poiché senza il Crociato di Gotham sarà difficile approfondire e dare spessore al personaggio di Joker, la cui caratterizzazione è intimamente legata per contrapposizione al Cavaliere Oscuro.

Arriva Harley Quinn?

Certo, un "Joker-verse" dove manca Batman non è irrealizzabile, a patto di allontanarsi via via sempre di più dalla strada maestra rappresentata dai fumetti.

Ciò non sembra essere un problema per Todd Phillips, anche perché pure il primo capitolo della serie sul Clown di Gotham era un adattamento completamente slegato dai fumetti della DC. Tuttavia, togliendo a questo universo ogni innesto sci-fi e fantasy tipico dei superhero movie in favore di un maggiore realismo, il rischio è quello di dover dire addio ad altri personaggi iconici del mondo di Batman, come il Pinguino (che godrà di una serie TV standalone con Colin Farrell), Poison Ivy, Mr. Freeze, lo Spaventapasseri, l'Enigmista e molti altri. Allo stesso modo, anche la parabola di Arthur Fleck sembra essersi conclusa alla fine di Joker, con pochi appigli narrativi per un seguito: il rischio che Joker 2 risulti un sequel posticcio e dettato perlopiù da logiche di mercato sembra dunque essere concreto.

Se c'è un personaggio che dovrebbe apparire (quasi) sicuramente nel film è Harleen Frances Quinzel, meglio nota come Harley Quinn. Il titolo ufficiale del sequel di Joker, infatti, sarà "Joker 2: Folie à Deux", tradotto in italiano come "Joker 2: Follie a Due": insomma, le possibilità per un tag team tra Joker e la sua storica compagna sembrano essere concrete.

Come già detto per quanto riguarda il Batman di Robert Pattinson, tuttavia, possiamo comunque aspettarci che la Harley Quinn di Joker non sarà Margot Robbie, ma un'altra attrice, mentre il film di Todd Phillips potrebbe dedicare buona parte della propria trama alla "corruzione" di Quinzel da parte di Arthur Fleck, che potrebbe peraltro rappresentare un punto di continuità con i fumetti DC. Altra possibilità è invece che in Joker 2 ci sarà anche Robin, ma in tal caso servirà una giustificazione narrativa del tutto nuova per l'inclusione del Ragazzo Meraviglia, che dovrebbe debuttare nel "Joker-Verse" prima del suo mentore, lo stesso Batman.

Folie à Deux

Limitandoci al personaggio di Harley Quinn, la cui presenza in Joker 2 sembra ormai essere quasi certa, bisogna chiedersi quanti fan saranno disposti ad andare in s per rivivere una storia già vista su diversi media, tra cui proprio il cinema (sia in live action che nell'animazione), i videogiochi e, ovviamente, i fumetti.

In tal senso, a meno di enormi stravolgimenti narrativi, la storia di Joker 2: Folie à Deux potrebbe essere molto meno accattivante di quella del predecessore, facendo perdere presa sul pubblico all'intera pellicola. La possibilità che Harley Quinn venga completamente reinventata come avvenuto per Joker è ovviamente concreta, ma resta da vedere come evolverà la trama del film: anche qui, la possibilità di scontentare i fan dei fumetti quanto quelli della pellicola è dietro l'angolo. Vi è poi da capire come verrà introdotta Quinzel nel mondo di Joker: alla fine del film del 2019, infatti, Gotham era una città messa a ferro e fuoco, mentre nei fumetti l'incontro di Joker e Quinzel avviene tra le mura del manicomio di Arkham, dove il pagliaccio è rinchiuso. In altre parole, la pellicola dovrà giustificare diegeticamente la reclusione di Fleck nell'Asylum, oppure stravolgere completamente i parametri dell'innamoramento dei due super-criminali.

Ciò che è certo è comunque che il titolo Folie à Deux non è casuale, ma è anzi frutto di una scelta deliberata che, oltre ad ammiccare al personaggio di Harley Quinn, fa riferimento ad un disturbo della psiche noto come psicosi condivisa. A causa di questa condizione, alcune convinzioni tipiche del disturbo delirante vengono "trasferite" da un paziente ad un altro attraverso un rapporto personale molto stretto, come quello con un amico, con un parente o con un amante.

Ciò che in questo caso è particolarmente interessante è che in ogni Folie à Deux ci sono un individuo dominante e un individuo "accettore", ovvero una persona che trasmette la condizione psichiatrica e una che la riceve: tradotto nella relazione tra Joker e Harley Quinn, se Phillips e Phoenix dovessero decidere di mantenersi sulla strada tracciata da Joker e osare con un film socialmente impegnato, il rapporto tra i due protagonisti potrebbe essere quello di una relazione sentimentale tossica e malsana, molto lontana dall'idealizzazione dell'amore "criminale" tra i due villain che abbiamo visto negli ultimi anni.

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