Speciale John Wick: i mille volti della vendetta

La vendetta è una tematica fortissima, anche al cinema: riscopriamo i classici del genere per prepararci alla visione dell'ultima fatica di Keanu Reeves, ora finalmente anche in Home Video!

Speciale John Wick: i mille volti della vendetta
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Tra i titoli più interessanti prodotti nel 2014 c'è sicuramente da annoverare John Wick, revenge movie diretto da Chad Stahelski e David Leitch che, arrivato nel nostro Paese lo scorso gennaio, arriva oggi in Home Video sempre grazie a M2 Pictures. John Wick appartiene in modo inequivocabile a quel filone di revenge movie tanto di moda negli anni '70-'80 e tornato in auge negli anni 2000, soprattutto dopo il successo di Kill Bill, Old Boy e del cult moderno Io vi troverò, che ha generato una vera e propria saga. E, visto il grande successo di pubblico e critica, anche la pellicola con protagonista un (ben) ritrovato Keanu Reeves vedrà presto un sequel, sempre ad opera degli stessi registi e sempre guardando nitidamente al passato, a titoli come Il giustiziere della notte o ai classici di Walter Hill (tornato al genere, recentemente, con lo stalloniano Jimmy Bobo - Bullet to the head). Nel film Reeves interpreta il ruolo di un ex-killer professionista ora, ritiratosi a vita privata dopo alcuni drammatici eventi. Ma un arrogante capriccio del giovane rampollo di un malavitoso russo lo costringerà a tornare in azione, e la sua vendetta non avrà freni...

Vengeance

John Wick è un film che va decisamente in parallelo con l'atteggiamento dell'antieroe da cui prende il nome: solido, asciutto, senza fronzoli. Lo stile ricorda molto i Classici del genere, classici che è interessante, ora, riscoprire per apprezzare ancor di più la bella opera di Stahelski e Leitch.
La vendetta è una tematica fortissima e, per questo, benissimo si presta alla drammaturgia, da sempre: dai tempi degli antichi greci è un tema assai esplorato eppure mai esaurito, nelle sue molteplici forme. I primi esempi nella letteratura moderna (che inesorabilmente diventerà anche cinematografia, naturalmente) vedono tra i suoi apici Il Conte di Montecristo, del celebre Alexandre Dumas, per poi spostarci ad altre tristi ambientazioni come ad esempio quella relativa a Sweeney Todd, che fondono realtà e leggenda e tramutata in uno straordinario musical da Tim Burton nel 2007. Tratto comune del genere è che, nella maggior parte dei casi, il protagonista non è di indole cattiva ma, esasperato dalle vicende in cui è calato, è chiamato ad una missione considerata quasi "divina" per la quale deve vendicarsi di un grave torto subito, e deve farlo spesso senza pietà. Il tema venne presto rispolverato nei western, che ne fecero spesso un punto focale a tutte le latitudini e gradi di "seriosità": vendetta & riscatto divennero parole chiave del genere, dal classico C'era una volta il West a Il grinta, passando attraverso innumerevoli altre produzioni. Grande popolarità il genere revenge la incontrò negli anni '70, grazie al cinema di exploitation, che portava sullo schermo, senza freni, pulsioni e violenze, spesso morbose, soprattutto nei cosiddetti rape and revenge, in cui si assisteva alla spietata vendetta di (fino ad allora) inermi donne che, dopo aver subito atroci violenze fisiche e mentali, "risorgevano" per render pan per focaccia ai loro aguzzini e a chi aveva usato loro violenza. Parliamo di titoli come Non violentate Jennifer (I spit on your grave), Cani di paglia, L'ultima casa a sinistra. Non sempre a operare la vendetta è la diretta interessata quanto, a volte, un familiare o il fidanzato: quello che è certo è che la violenza sarà tanto forte quanto catartica.

Nello stesso decennio si facevano strada (e continueranno a farlo per almeno altri vent'anni, spostandosi da Oriente a Occidente) i film di arti marziali con al centro vendette più o meno personali: questo porterà molti attori "feticcio" alla notorietà, dall'intramontabile Bruce Lee a Jean-Claude Van Damme e Steven Seagal, passando per pellicole come Ong-Bak: Nato per combattere. Cosa succede, poi, quando la vendetta femminile si unisce alle arti marziali? Semplice, si hanno alcuni veri classici del genere. Il più globalmente famoso, con tutta probabilità, è naturalmente il dittico di Kill Bill, portato su schermo dall'eclettico Quentin Tarantino, vero aficionado del genere exploitation, tanto da tornare sull'argomento in vari film di vario genere: da Bastardi senza gloria (che contiene sia la vendetta "morale" del plotone comandato dal tenente Aldo Raine che quella più "personale" di Shosanna Dreyfus, entrambe ai danni dei nazisti) a Django Unchained, in cui un nero intraprende un lungo viaggio alla ricerca della propria sposa, fino ad arrivare a pellicole come Grindhouse - A prova di morte. E proprio con il co-autore del dittico di Grindhouse, Robert Rodriguez, il nostro ha in comune la passione per le atmosfere exploitation, riportate su schermo dal regista messicano anche nei due Sin City o in Machete. Certi temi diventano ricorrenti e trasversali, anche attraverso i generi e i decenni: accade così che certe pellicole vedano remake a distanza di molti anni rimanendo sempre attuali. Da Carter con Michael Caine (divenuto poi La vendetta di Carter con protagonista Sylvester Stallone, grande interprete di personaggi vendicativi, come ad esempio Rambo) a Carrie - Lo sguardo di Satana (portato su grande e piccolo schermo diverse volte). Alcuni attori diventano icone del genere: da Arnold Schwarzenegger (ricordiamo, per citare un solo titolo, Commando) o Jason Statham (e qui la lista sarebbe lunghissima, da Crank a Parker passando per Fast & Furious 7). O, semplicemente, gli stilemi della vendetta vengono applicati anche in generi diversi, dal thriller all'avventura ai cinefumetti.

Vedasi l'eccezionale Old Boy di Park Chan-wook (vero maestro del genere con all'attivo anche pellicole come Mr Vendetta e Lady Vendetta) o anche Uomini che odiano le donne, o ancora Il Gladiatore, o la saga di Hunger Games, o V per Vendetta, nei quali il protagonista si vendica di un governo tiranno sovvertendo l'ordine costituito con coraggio e dedizione. E ancora, potremmo parlare delle varie versioni del Punisher, di Blade o de Il Corvo. Il "sapore" di certi film rimane intatto negli anni, e così film come i recenti Drive, Jimmy Bobo - Bullet to the head, The equalizer o Drive Angry, così come la serie di Taken - Io vi troverò hanno lo stesso appeal di grandi classici come Leon o Il giustiziere della notte, o vanno a miscelarsi fra loro. Curioso, ad esempio, come Ken il guerriero sia un vincente mix tra l'appena citato film con Charles Bronson (a cui deve il nome d'arte l'autore del fumetto originale, Yoshiyuki Okamura/Sho Fumimura, detto anche Buronson), Mad Max e i classici di Bruce Lee. Naturalmente la vendetta può essere anche il leitmotiv del villain di una pellicola: vedasi Star Trek II - L'Ira di Khan e il semi-rifacimento Star Trek - Into darkness , o il mitico Nightmare, o ancora il divertentissimo e sottovalutato Scott Pilgrim vs the World. Insomma, un genere veramente ricco di suggestioni e spunti di cui Keanu Reeves fa pienamente parte, esplorandone le tante sfaccettature: non solo per via di John Wick ma di tante altre pellicole. Parliamo di Matrix -in cui ingaggia la rivalsa contro il sistema del Matrix- ma anche di Ti amerò... fino ad ammazzarti (in cui è invece la vittima della tanto agognata vendetta) a Giustizia violenta, in cui è vittima e carnefice. Fino ad arrivare a 47 Ronin, storia di vendetta e onore al tempo del Giappone feudale. Staremo a vedere come proseguirà la storia del genere, grazie anche all'annunciato John Wick 2.

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