John Wick e le 10 armi più iconiche della saga

John Wick vuol dire azione, inseguimenti, combattimenti. E anche armi, delle più disparate e varie. Ma quali sono le dieci più iconiche?

John Wick e le 10 armi più iconiche della saga
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Senza ombra di dubbio, la saga di John Wick ha portato una linfa inaspettata al genere action, che appariva afflitto da una mancanza di idee e inventiva. Mischiando elementi degli spaghetti western, cinema d'azione degli anni '70, film sulle arti marziali e universo videoludico, la trilogia di John Wick ha donato al pubblico l'adrenalina più selvaggia, nobilitata da una regia e fotografia sontuose, e da personaggi accattivanti.
John Wick è un killer tra i più completi mai visti sul grande schermo, e fa degli strumenti di morte un prolungamento del suo corpo, della sua mente.
E qui, nel suo sconfinato arsenale, andiamo a scoprire quali sono le dieci armi che più lo hanno caratterizzato, tra citazioni filmiche, piombo rovente, lame affilate e... metodi alternativi.

John Wick al volante, pericolo costante

Nelle mani di John Wick un'auto non è solo un'auto. Diventa un'arma. Pilota sensazionale, è in grado di effettuare le manovre più ardite e pazzesche, di far sì che quel volante diventi uno strumento con il quale dipingere traiettorie a dir poco assurde.
In John Wick 2 si reca da Abram Tarasov per riavere la sua famosa Mustang, e si trova alle prese con un incredibile numero di sgherri del boss, usando la sua vettura come una sorta di ariete.
Anche nel primo episodio faceva lo stesso, con una 2011 Dodge Charger LD per inseguire, tamponare e uccidere diversi degli uomini di Viggo.
La Ford Mustang Boss 429 rimane però la vera auto di John Wick, in un certo senso è ciò che per diversi personaggi di cappa e spada, da Zorro a Lone Ranger, erano i fidati destrieri. Ed è anche il "casus belli", il motivo per cui tutto comincia.

"Una fo****a matita!"

Nel primo film della saga, il boss Viggo Tarasov spiegava allo sciocco figlio Iosef che l'uomo a cui avevano ucciso il cane e rubato la macchina non era uno qualsiasi: era John Wick, "Baba Yaga", l'Uomo Nero.
E per fargliene capire meglio la pericolosità, citava un episodio avvenuto quando il sicario era ancora al suo servizio e armato solamente di una matita aveva ucciso ben quattro uomini.
Matite e penne, grazie alla loro punta acuminata, in mani esperte possono essere armi davvero letali, data la loro maneggevolezza e facile reperibilità.
Lo si era già visto ai tempi di Jason Bourne o Il Cavaliere Oscuro.
Quando John è a New York, braccato dai killer mandatigli contro da Santino D'Antonio, capiamo che la leggenda era realtà: egli utilizza una matita per ucciderne due che lo aggrediscono.
Il combattimento è brutale ma affascinante, e mostra in che modo un oggetto così comune, e apparentemente innocuo, nelle mani giuste diventi un'arma mortale.

Un libro di peso

Nel terzo capitolo, John Wick è alla New York Public Library, dove deve recuperare il crocifisso e il medaglione marcatore con cui chiedere l'aiuto del Direttore (Anjelica Houston).
Qui viene sorpreso dal gigantesco Ernest (Boban Marjnovic, star serba del basket), che lo aggredisce in spregio al fatto che John non sia ancora ufficialmente scomunicato.
Ernest è alto 2 metri e 20, molto più forte e con un allungo spropositato, tuttavia è anche lento, macchinoso, e non ha sicuramente la vasta conoscenza delle arti marziali di John.

Questa, unita a un'arma inaspettata, fanno la differenza: e l'arma in questione è Antiche Fiabe Russe, un volume scritto dal grande Aleksandr Afanas'ev, uno dei principali folcloristi russi dell'Ottocento.
Come in The Bourne Ultimatum, anche qui il libro si rivela un'arma terribile nel corpo a corpo, con la quale maciullare la mascella e il collo di un Ernest troppo sicuro di sé.
John poi rimette al suo posto il volume, lo stesso da cui ha prelevato i due oggetti che gli interessavano.

"Un classico italiano!"

Da sempre le armi a canna liscia sono tra le più apprezzate per gli scontri corpo a corpo, data l'enorme potenza, robustezza e semplicità d'uso. Nel primo film John utilizzava un Kel-Tec KSG, un fucile a pompa bullpop statunitense dal design futuristico e dal serbatoio davvero capiente.
Ma è nel secondo e terzo capitolo che (per la gioia dei nostri colori nazionali) sfoggia una delle armi italiane di più grande successo di sempre: il leggendario Benelli Super 90, su suggerimento entusiasta del Sommelier.
In John Wick 2 il protagonista usa per difendersi nelle catacombe un Benelli M4, mentre nel terzo capitolo, per far fronte alle armature indossate dalle squadre penetrate nel Continental di New York, un Benelli M2, caricato con proiettili corazzati.
In entrambi i film John si dimostra letale con quest'arma, nonostante la necessità di ricaricarla continuamente, azione che egli effettua a una velocità incredibile.

Ora e sempre 1911

John Wick usa una marea di pistole, alcune sue, altre prese "in prestito" ai nemici durante le numerose colluttazioni.
Dai vari modelli della H&K e della Glock, alle Walther, fino a una costosissima TTI STI 2011 Combat Master, vi è solo l'imbarazzo della scelta.
Ma l'arma più importante è la Colt 1911 calibro .45, quella con cui giustizia Santino D'Antonio, segnando così il suo destino di "scomunicato" da parte della Gran Tavola.
La 1911 è qualcosa di mitico nella cultura americana: usata fin dal primo conflitto mondiale, è apprezzata per potenza, precisione e affidabilità.
Appare in diverse varianti e modelli in tutti e tre i film, ma mai come in John Wick 2, dove il nostro eroe riceve dal Re di Bowery (Laurence Fishburne) una 1911 Kimber (la Kimber Manufacturing produce Colt 1911 solo per le Forze Speciali e gli Swat) per vendicarsi di Santino.
Il fatto che però qui John Wick utilizzi una 1911 Kimber modificata invece che la Colt SW1911 presa poco prima ad Ares è un interessante errore di continuità.

Nel nome di Chef Tony

Fin da quando John Wick si è messo sulla strada della vendetta, il coltello è stato protagonista, parte fondamentale dell'arsenale.
Le lame affilate sono apprezzate per il silenzio, per poter esser nascoste anche in mezzo alla folla, perfette per colpire di sorpresa.
Denominate "dessert" dall'armaiolo del Continental a cui si rivolge John, non sono meno curate o importanti di pistole o fucili d'assalto.
Gli scontri con i vari killer, soprattutto con Cassian (Common) e Ares (Ruby Rose), ci rivelano che in realtà il coltello è un'arma molto difficile da usare in modo appropriato e che può essere pericolosa per chi non sa come padroneggiarla. O lo sa fare meno di chi ha di fronte.

La pistola di Frankenstein

In tanti hanno colto l'omaggio al cinema western, e in particolare a Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo di Sergio Leone in John Wick 3 - Parabellum, nella sequenza dentro l'armeria storica.
Come Eli Wallach, anche John si mette ad assemblare in tutta fretta un revolver, unendo e utilizzando varie componenti di diversi esemplari risalenti all'epoca della Frontiera Americana.
Purtroppo però si rende conto che le munizioni disponibili non vanno bene per il primo revolver che ha scelto, e comincia così a prenderne diversi, unendo tamburi, cani, canne e via dicendo.
Le armi in questione sono due Remington 1875, una Colt Navy 1851 e una Colt Army 1860. Dalle due Remington prende rispettivamente il tamburo e il castello, dalla Colt Navy la canna, dalla Colt Army il cane, creando quello che in gergo viene definito un "frankenrevolver".
Il termine è ispirato al romanzo Frankenstein di Mary Shelley: come il "mostro", armi di questo tipo sono create unendo parti di altre.

"Qualcosa di robusto. Preciso"

I fucili e le carabine d'assalto sono onnipresenti nella trilogia. Tra tutti però quello che nelle sue mani ha gli effetti maggiormente devastanti è l'AR-15 TTI TR-1 Ultralight. Un nome molto lungo per un'arma in realtà nata nella sua forma base già negli anni '50, per poi essere utilizzata dalla Colt come prototipo per produrre l'M-16, fucile dell'esercito americano fin dai tempi del Vietnam.
Questo particolare modello è altamente sofisticato: un freno di bocca, doppia impugnatura, un mirino telescopico e uno laterale red dot, e caricatori in polimeri. Si rivelerà uno strumento di morte terrificante nelle catacombe romane, falciando gli uomini guidati da Ares.
Per poter maneggiare questo come anche le altre armi, naturalmente il cast di John Wick ha dovuto sottoporsi ad addestramenti specifici e intensi.

Lame da samurai

Nello scatenato John Wick 3, tra le armi protagoniste vi sono sicuramente anche le spade corte utilizzate da Zero e dai suoi uomini.
Queste sembrano le classiche wakizashi, ma in realtà si tratta di kodashi, una spada corta la cui fisionomia è molto simile, ma che differisce per costruzione e funzionalità.
La kodashi può avere lunghezza e curvatura della lama variabili rispetto alla wakizashi, che di norma è invece connessa alla katana a cui è accoppiata per stile e forma. L'impugnatura della kodashi è poi di solito più lunga di quella della wakizashi.
John Wick si troverà difendersi da due sgherri di Zero armati con essa, e infine a sostenere un terribile duello contro l'instabile e narcisistico capo-banda, contendendosi una singola spada.
Alla fine John, dopo aver invalidato l'avversario con un terribile fendente alle gambe, finirà Zero con la sua stessa arma.

Cintura nera

In ultima analisi, l'arma più terribile di John Wick è John Wick stesso.
Cecchino, pilota, esperto di esplosivi e di infiltrazione, egli è però soprattutto un lottatore infaticabile, esperto e spietato.
Da un punto di vista strettamente tecnico John Wick è un grappler terrificante.
I suoi stili di combattimento sono essenzialmente Ju Jitsu (sia giapponese che brasiliano), Judo, Sambo e persino il wrestling.
Dove appare sicuramente più carente è nello striking, cioè nelle combinazioni a base di calci e pugni, che poi è il motivo per il quale alcuni avversari lo hanno messo in difficoltà.
Nel primo film infatti, il coriaceo Kirill gliele suona di santa ragione durante il loro scontro nella discoteca dei Tarasov.
Nel terzo capitolo, invece, John avrà il suo bel daffare contro Zero e suoi uomini, proprio perché non formato da quel punto di vista in modo sufficiente.
Tuttavia il peggior avversario per John è stato - paradossalmente - Cassian, la guardia del corpo di Gianna D'Antonio, un uomo che in realtà ha il suo identico stile di combattimento, supportato però da una struttura fisica più possente e massiccia.
Sarà solo appellandosi alla sua maestria nel Kali (arte marziale filippina incentrata sulle armi bianche) che John infine riuscirà a metterlo fuori combattimento nella metro di New York.

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