Speciale Inception - Conferenza stampa

Christopher Nolan ci svela i segreti di Inception

Speciale Inception - Conferenza stampa
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Christopher Nolan, autore e realizzatore di grandi successi come Memento e The Prestige, ma soprattutto degli ultimi due Batman (Begins e Il Cavaliere Oscuro), ha presenziato alla conferenza stampa romana per la presentazione della sua nuova, ambiziosa opera, Inception, grandioso affresco con protagonista Leonardo DiCaprio, al cinema dal 24 settembre in circa 600 sale.
Il regista inglese, serio ma non serioso, professionale ma non eccessivamente freddo, ha così risposto al fuoco incrociato della stampa, insieme alla produttrice del film (nonché gentile consorte) Emma Thomas.

Your mind is the scene of the crime

Il film arriva finalmente in Italia dopo aver avuto un successo planetario, in parte forse inaspettato perché i suoi film non sono mai solo azione ed effetti speciali, e si temeva fosse un film 'difficile', a livello di tematica, per il grande pubblico. Che ci dice a riguardo?

“E' vero, il risultato è andato oltre le nostre aspettative. Essendo concepito come un puzzle, su più livelli, avevamo paura che il pubblico potesse trovarlo ostico. Ma in fase di progettazione l'avevo tenuto in conto: quello che volevamo realizzare era un'esperienza divertente, comunque per un pubblico di massa.”

Già da tempo è stata comunicata una data di uscita, perlomeno indicativa, di Batman 3, ma non sappiamo altro in proposito. Può chiarirci un po' le idee?

“Non mi piace molto parlare di qualcosa che è ancora solo in progettazione. Io e mio fratello stiamo lavorando alla sceneggiatura, è vero, e abbiamo anche pensato ad alcuni ruoli ed interpreti. E dalla Warner Bros. non abbiamo ricevuto alcun segnale di stop.”

Il film, nelle sue componenti action, ricorda molto alcuni videogiochi. E' stato influenzato dai nuovi media? Quali fonti di ispirazione ha avuto?

“Ho cominciato a lavorare a Inception circa dieci anni fa, quando le tematiche che esplora il film erano ancora più originali di quanto già non appaiano ora, e all'epoca non ero certo influenzato dai videogiochi quanto da altro cinema e dalla letteratura. Adoro Borges, mentre sicuramente potete trovare un po' di Ridley Scott e di Stanley Kubrick in Inception, in particolare di 2001 Odissea nello spazio e Blade Runner. Poi film che in quel periodo cominciavano a esplorare il concetto del discernere il reale dall'illusorio, come Matrix, Dark City, il 13° piano, hanno fatto il resto.”

Leonardo DiCaprio è entrato nel progetto fin da subito o è stato scelto successivamente?

“Come ha detto Chris, il film ha avuto una lunga gestazione, e logicamente non si è pensato subito agli attori. DiCaprio è stato coinvolto solo una volta completata la sceneggiatura.”

Sembra che negli ultimi anni i blockbuster americani, anche i più originali e significativi a livello di trama, non possano fare a meno di una robusta componente di sparatorie. Come mai?

“Be', per me è naturale mettere azione nei film, è comunque il genere a cui sono più affine. Ed è importante creare un bilanciamento fra le varie parti di un film di modo che il pubblico capisca di cosa si stia parlando ma non si annoi, e l'azione può assolvere ad entrambi i compiti.”

Ci sembra di capire, dopo aver visto Inception, è che se gli autori fossero lasciati più liberi di sperimentare dalle major vedremmo più bei film originali -pur restando nell'ambito blockbuster- e meno cose già viste e riviste. Conferma?

“Credo proprio di sì.”

I Wachowski, per convincere i dirigenti WB della bontà della loro complessa idea di Matrix, hanno realizzato loro un dettagliatissimo storyboard, quasi un fumetto. Anche lei ha preparato qualcosa di simile per illustrare la sua idea?

“No, io non realizzo in pre-produzione disegni o presentazioni varie...rendo assai difficile la vita ai dirigenti perché mi limito a presentare sceneggiature! Inception, sul momento, ad alcuni è piaciuto molto come idea, ad altri un po' meno, sono stati molto onesti con me. Ma una volta vista realizzata l'idea di base sono stati tutti concordi e hanno pensato solo a pubblicizzarlo al meglio.”

E' solo un'impressione o è possibile vedere nella composizione e nel lavoro del team di Dom Cobb un'allegoria dello staff che rende possibile la realizzazione di un film?

“Quando ho scritto la sceneggiatura ho prestato molta attenzione al team di Cobb, alla sua composizione e al suo lavoro. Ma solo rivedendolo a posteriori ci siamo accorti che, in effetti, il parallelismo è corretto, seppure all'inizio non fosse voluto. Anche Joseph (Gordon-Levitt, n.d.r.) me l'ha fatto notare! «Ci sono tutti parallelismi e le figure fondamentali: il regista, lo sceneggiatore, lo scenografo, il montatore... Leo fa la tua parte, ad esempio!»”

Da oramai più di dieci anni molti dei più grandi successi al botteghino si interrogano sul rapporto tra realtà e virtualità: Matrix, Avatar, e ora Inception. Quanto è importante che sia il cinema a interrogarsi su queste possibili interazioni tra realtà e fantasia?

“Io credo che il cinema sia il mezzo ideale per esplorare queste realtà alternative, senza dubbio.”

Cosa ne pensa della tecnologia 3D?

“Sicuramente mi preoccupa la perdita di luminosità nell'immagine. Io preferisco lavorare con la tecnologia IMAX, ad ogni modo dipende anche da cosa chiede pubblico e da come lo percepisce”

L'universo che ha creato con Inception è potenzialmente infinito, dipende tutto dalla fantasia, e sarebbe un peccato non sfruttarlo ulteriormente. La stuzzica l'eventualità di un prequel, uno spin-off, o anche solo la possibilità di affidare i diritti a terzi per realizzare altri progetti come fumetti o videogiochi?

“E' vero, il mondo di Inception è sconfinato, e volevo dare proprio quest'impressione al pubblico, volevo che una volta uscito dalla sala rimanesse affascinato da questa possibilità. Al momento stiamo pensando, tra le varie cose, alla realizzazione di un videogioco, che è sicuramente il progetto più prossimo in proposito.”

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