Speciale Il Settimo Figlio

La serie di romanzi di The Wardstone Chronicles rivive sul grande schermo: ecco tutte le novità dal Comic-Con

Speciale Il Settimo Figlio
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Nel folklore mondiale il sette è da sempre stato un numero pregno di significato. Dai sette peccati capitali alle sette meraviglie del mondo, dai sette dei della fortuna giapponesi alle sette ere dell'umanità fino alle sette colline di Roma e ai sette giorni della creazione, il numero sette si trova in qualsiasi cultura associato ad un qualche valore mistico o religioso. Tra questi miti e leggende esiste anche quella del settimo figlio di un settimo figlio, un essere nato con particolari poteri magici, che siano di guarigione, di preveggenza oppure il marchio della maledizione della licantropia. Negli anni il tema è entrato di prepotenza nella cultura popolare anglosassone dove è stato sfruttato in ogni ambito esistente, dalla musica (è il titolo di un grandioso album del 1988 degli Iron Maiden), alla televisione e al cinema (sono innumerevoli le apparizione di settimi figli di settimi figli, che siano nella serie Streghe o in Doctor Who o anche in The Twilight Zone) fino alla letteratura e ai fumetti (il ciclo di Alvin Maker scritto da Orson Scott Card oppure il supereroe della Golden Age della DC, Johnny Thunder, settimo figlio di un settimo figlio, nato il 7 luglio 1917). Non stupisce quindi che la saga di romanzi scritta dal britannico Joseph Delaney, The Wardstone Chronicles, si aggiunga alla lunga serie di scritti su questa emblematica figura della mitologia mondiale. Con quindici romanzi all'attivo e una buona ricezione da parte della critica letteraria non stupisce nemmeno che si sia deciso di produrre un adattamento per il grande schermo con un cast di tutto rispetto tra cui Jeff Bridges, Julianne Moore, Ben Barnes, il Jon Snow de Il Trono di Spade, Kit Harrington, e Antje Trauev, vista recentemente nel ruolo di Faora-Ul ne L'uomo d'acciaio.

Sul set di un film fantasy

Oltre al cast, dal quale a San Diego mancava solo Julianne Moore, era presente sul palco anche il regista Sergei Bodrov, autore di film come Il Bacio dell'orso, Nomad e Mongol. Come prima cosa è stato mostrato un nuovo trailer del film. Sebbene buona parte del footage fosse già vista si sono aggiunte due scene inedite: uno scontro con un mostro gigantesco che spinge Padre Gregory e il suo apprendista Tom a gettarsi da una scogliera fino alle pendici di una cascata dove Tom si scontra con essa; ed un breve estratto dove si scopre del rapporto d'amore tra Padre Gregory e la villain Madre Malkin, nel quale si viene anche a sapere che tutti i precedenti apprendisti di Gregory sono morti.
Jeff Bridges è stato accolto dal pubblico in modo entusiastico con una grandiosa ovazione (oramai l'attore è uno dei favoriti del Comic-Con dopo i suoi sforzi per promuovere Tron: Legacy qualche anno fa). L'attore sessantatreenne ha parlato delle scene d'azione del film e di come abbia fatto lui stesso i propri stunt: “è stato estenuante ma anche divertente. Ti riporta a quando eri un bambino. Per me la la recitazione è l'evoluzione del modo in cui da bambini facevamo finta di essere qualcos'altro mentre giocavamo.
Dopo essersi lasciato andare ad un discorso profondamente filosofico in cui citava lo scrittore russo Aleksandr Solzhenitsyn sulla natura dello scontro tra bene e male, Bridges ha lasciato la parola all'attrice Antje Traue che ha parlato del suo passaggio da L'uomo d'acciaio: “arrivare sul set di questo film è stato completamente l'opposto del film di Snyder. È stata la risposta a tutte le mie fantasie romantiche di bambina - costumi meravigliosi ed un set eccezionale... Combattere indossando questo bellissimo vestito è stata un'esperienza, soprattutto perché il vestito era alquanto pesante.
Anche Kit Harrington si è guadagnato un'ottima accoglienza, grazie soprattutto al suo ruolo ne Il Trono di Spade. L'attore ha parlato di come sia maledetto quando si tratta di girare in location: “Ho sempre sofferto quando si doveva girare in esterni. In questo film sono stato sotto la pioggia per sette giorni consecutivi mentre durante le riprese de Il Trono di Spade mi trovavo nel bel mezzo dell'Islanda a -35 C°. Non sono le condizioni migliori per lavorare ma facciamo quello che ci viene chiesto.
Ben Barnes ha dichiarato che aver potuto lavorare con Jeff Bridges è stato la realizzazione di un sogno: “Jeff è stato uno dei miei eroi fin da quando ero bambino. Dopo aver lavorato con lui, lo è ancora di più.” Parlando del suo precedente coinvolgimento nei film de Le Cronache di Narnia e se abbia paura di fare sempre lo stesso personaggio ha risposto: “Quando ti propongono di lavorare con una persona come Jeff Bridges non c'è nessuna ragione per fermarsi a pensare pragmaticamente che rimarrai bloccato a fare questo tipo di film per tutta la carriera. Sono un'ottima via di fuga dalla realtà. Sta a te riuscire a trasformare il personaggio in qualcosa di diverso.

Dalla carta stampata alla pellicola

Il regista Sergei Bodrov ha poi parlato dell'adattamento del film dicendo che sono rimasti fedeli alla leggenda del settimo figlio “ma ci siamo presi alcune libertà. Guardate il film e giudicate.” Ha spiegato che i problemi maggiori non sono stati nell'adattamento ma piuttosto nel riuscire a rendere tutto al meglio sullo schermo dovendo lavorare molto con il green screen e la computer grafica. “quando si ha un buon cast però si riesce a dimenticare la CGI e ci si focalizza sulle interpretazioni. La CGI è secondaria.
Continuando a parlare della loro esperienza sul set Barnes ha raccontato di quando stavano girando sotto un temporale e dovevano correre attraverso alcuni alberi. “Ogni cinque minuti c'era una guida che ci urlava: 'tutti sotto gli alberi' e si vedevano duecento persone correre al riparo mentre pensavo 'ti prego non uccidermi furia della natura'.
Mi ricordo anche che c'era questo annuncio - ha poi detto Bridges - non so se fosse vero o falso, che diceva 'Fate attenzione a non avere cibo addosso perché c'è un grizzly nelle vicinanze'.
Era lo stesso giorno del temporale - ha riso Barnes - è stato un giorno terrificante.
Infine gli attori hanno parlato con il pubblico di quello che li ha sorpresi di più lavorando sul set de Il Settimo Figlio. Per la Trauer sono state le scene d'azione e del fatto che il suo personaggio possa trasformarsi in un gufo mentre Barnes è rimasto colpito dalla varietà di stili di lotta nelle scene d'azione. “Ho una certa esperienza con la spada ma qui dovevo usare anche il bastone e i coltelli”. L'attore poi ricorda di come alcune cose sembrino facili sulla sceneggiatura, fa l'esempio della frase 'Tom sale una catena di ferro fino al soffitto', ma quando poi bisogna metterle in scena è tutta un'altra storia.
Per Harrington è stato invece quando ha dovuto lavorare per la prima volta con i cavi. “Avevo questa imbracatura sulla schiena e mi dicevano 'sentirai un piccolo strattone'... ma non è affatto un piccolo strattone!” Si è anche detto molto soddisfatto delle scene d'azione visto che per lui sono una delle cose più difficili da fare ma anche una delle più divertenti.
Bridges ha infine salutato il pubblico dicendo di non aver mai visto un film del genere da quando aveva dieci anni. Su questo siamo un po' scettici visto che siamo stati letteralmente invasi da pellicole fantasy di ogni tipo dopo il successo de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Alcune erano passabili, altre più che buone e talune realmente pessime, adesso dovremo solo vedere dove andrà a posizionarsi Il Settimo Figlio, ma per questo dovremo aspettare il prossimo ottobre, quando il film uscirà nelle sale italiane.

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