Il ritorno del Dio del Tuono in Thor 4: speranze e possibilità

Taika Waititi tornerà a scrivere e dirigere il nuovo cinecomic MCU, di cui potremmo scoprire già qualcosa al San Diego Comic-Con 2019.

Il ritorno del Dio del Tuono in Thor 4: speranze e possibilità
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I Marvel Studios sanno sempre come sorprenderci. A tre giorni dall'inizio del San Diego Comic-Con 2019, dove dovrebbe essere presentata ufficialmente la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, grazie all'affidabile Hollywood Reporter è arrivata una notizia del tutto inaspettata, un grande annuncio che è tornato a dividere il pubblico dei cinecomic Marvel dopo la controversa accoglienza di Thor: Ragnarok. Insieme a Vedova Nera, Gli Eterni e Shang-Chi, infatti, uno dei grandi protagonisti del prossimo futuro del MCU sarà Thor 4, nuovo capitolo del franchise dedicato al Dio del Tuono interpretato da Chirs Hemsworth che sarà scritto e diretto ancora una volta dall'eccentrico e talentuoso Taika Waititi, già confermato come autore del progetto.

Un ritorno agrodolce per buona parte degli appassionati di cinecomic. Se è vero che sia Hemsworth che una gran fetta di fan hanno realmente apprezzato l'ironia del regista e il suo modus operandi alla ricerca d'improvvisazione, destrutturazione funzionale del personaggio e battute non-sense, altri hanno individuato proprio nello stile di Waititi il più grande problema relativo all'evoluzione del personaggio, divenuto meno aulico e drammatico, sfumato nella sua essenza divina e più umano. Un cortocircuito non di poco conto, a ben guardare, nonostante un incasso complessivo che ha premiato Ragnarok al box office, di gran lunga superiore alle critiche di quella parte di comunità scontenta dei risultati, di questo capovolgimento poi perpetrato, raffinato ed esasperato in Avengers: Endgame.

Un futuro meno depresso?

Sul finire della pre-produzione del capitolo conclusivo dell'Infinity Saga, Hemsworth chiamava i fratelli Russo per discutere di un mantenimento attivo dei tratti psicologici e caratteriali del Thor tratteggiato in Ragnarok. Pensiamo a quella sua sospinta leggerezza, quel suo essere celestialmente superbo in modo più sfumato e candido rispetto al passato, meno rabbioso, meno arrogante: per l'attore, il Dio del Tuono era più fruibile e divertente da interpretare continuando a sovvertirne con intelligenza il canone, stravolgendolo pur lasciandolo essere lo stesso personaggio di sempre. E alla Marvel il risultato del terzo capitolo della saga è piaciuto talmente tanto, con quello stile intimo e autoriale vicino al cinema di James Gunn, da scegliere di dare carta bianca anche ai Russo, facendo affrontare a Thor le conseguenze morali della sua incompiuta vendetta, lasciandolo cadere in depressione e alterandone persino lo status psico-fisico. Un Drugo immortale, alcolizzato e fuori forma: il Dio del Tuono in Endgame è stata una delle sorprese più sconcertanti e riuscite del cinecomic, tale dall'inizio alla fine, quando sceglie di abbandonare Nuova Asgard e lasciare il comando in mano a Valchiria, partendo con i Guardiani della Galassia verso chissà quale nuova avventura.
Per discutere in linee generali - e tendenzialmente speculative - di Thor 4 non possiamo dunque ignorare il film che fungerà probabilmente da passaggio obbligato, dal passato depresso del personaggio a un futuro mentalmente più sereno, che è proprio il Guardiani della Galassia Vol. 3 di Gunn.

Non è chiaro se nell'annunciato capitolo del franchise Thor avrà un ruolo centrale o soltanto una piccola parte (se addirittura ci sarà, a dire il vero), eppure ci sembra un'idea bizzarra quella di abbandonare un team up del genere e tutte le sue possibilità cinematografiche, anche durasse un solo film, o metà della sua durata. Dalle conseguenze di quel lungometraggio, poi, si dipanerebbero presumibilmente le linee narrative di Thor 4, di cui è assolutamente impossibile anticipare qualcosa di concreto allo stato attuale dei lavori, visto che l'Infinity Saga è stata definitivamente chiusa e la continuity è - per così dire - in fase di restyling, verso un nuovo evento decennale.

Ciò che è sicuro è che il ritorno di Waititi è stato senza ombra di dubbio fortemente voluto da Kevin Feige e dallo stesso Hemsworth, che già poche settimane dopo l'uscita di Endgame annunciava l'intenzione di tornare "in futuro" nei panni del personaggio, il che a ben guardare era una chiara dichiarazione d'intenti correlata però alla scelta dell'autore del quarto film.
Il regista di What We Do in The Shadows e Selvaggi in Fuga tornerà dunque a imporre la sua visione sul Dio (Zio?) del Tuono, chiamato proprio per avvolgere il franchise con la sua personalità dinamica e dirompente, capace di confezionare un prodotto ricco d'azione e momenti memorabili senza mai dimenticarsi per un solo istante di giocare con il genere, di massacrare con l'inscalfibile volontà del suo genio cinico e sarcastico la dura corazza di austerità e serietà di Thor, portando il Dio del Tuono verso chissà quali nuove sponde emotive. E a nostro avviso, Taika Waititi ha già la vittoria in tasca.

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