Il meglio del cinema d'autore o indipendente in uscita nei prossimi mesi

Da Tre Manifesti a Ebbing, Missouri fino all'atteso The Post di Steven Spielberg: i primi tre mesi del 2018 saranno cinematograficamente memorabili.

Il meglio del cinema d'autore o indipendente in uscita nei prossimi mesi
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Solo due giorni fa, nella prestigiosa cerimonia di premiazione annuale, i rinomati Golden Globes hanno dato il via ufficiale alla stagione dei premi, che culminerà il prossimo 4 marzo nell'assegnazione degli Academy Awards, giunti alla loro 90° edizione. E molto del migliore cinema autoriale o indipendente uscito in america nel corso del 2017 si riverserà nei prossimi mesi nelle nostre sale, da gennaio ad aprile, per un primo terzo del 2018 cinematograficamente memorabile. Così, dopo aver parlato dei film mainstream più attesi di quest'anno, oggi vogliamo proporvi una sorta di scaletta, un reminder, del cinema thriller, drammatico o sci-fi firmato dai più grandi e talentuosi registi oggi in circolazione e che vedremo al cinema da qui a tre mesi.
È capitato rare volte di vedere tanto ottimo cinema così eterogeneo arrivare in sala con una cadenza così mirata da occupare quasi ogni settimana disponibile fino a maggio, il che è un bene per ogni cinefilo che si rispetti e per chi il cinema lo guarda ancora da lontano con l'intenzione di avvicinarcisi, spaziando nei generi con la voglia di scoprire tecniche, personaggi e storie nuove.

Gennaio

L'entrata nel 2018 ha portato con sé già due titoli di enorme importanza nella stagione dei premi e all'interno del sistema cinema-autore, che sono Tutti i soldi del mondo e Morto Stalin, se ne fa un altro, ma è nei prossimi giorni che arriveranno altri film considerati "magistrali" e già premiati e acclamati oltreoceano (anche se il divario tra critica americana e nostrana è sempre più abissale). Ed è qui che entrano in gioco il meraviglioso Tre Manifesti a Ebbing, Missouri -fresco di ben 4 Golden Globes- del talentuoso Martin McDonagh e L'ora più buia di Joe Wright, con un sontuoso e camaleontico Gary Oldman nei panni di Winston Churchill. Due film molto differenti tra di loro ma accomunati da due protagonisti forti e determinati, dalla personalità inscalfibile. Ed entrambi, infatti, hanno già vinto il Globes rispettivamente per la Miglior Interpretazione Femminile (un'eccezionale Frances McDormand) e Maschile. Fanno seguito in questo inizio anno anche Ella & John - The Leisure Seeker di Paolo Virzì -suo primo film in lingua inglese- e il sessualmente teso e avvolgente Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, un titolo vibrante ed emotivamente corposo, che si avvinghia al cuore dello spettatore con una foga sentimentale impareggiabile. Nonostante Tre Manifesti abbia battuto una concorrenza spietata nella cerimonia di due giorni fa, in realtà è proprio Chiamami col tuo nome uno dei principali frontrunner per la statuetta dell'Academy, sempre che anche gli Oscar non vengano investiti dalla "rivincita dei gregari". Gennaio si concluderà poi con l'arrivo dell'interessante Downsizing di Alexander Payne e l'atteso The Disaster Artist di e con James Franco, anche lui fresco di Golden Globes, mentre febbraio vedrà l'arrivo di altri nomi altisonanti.

Febbraio

"Chi ben comincia è a metà dell'opera" direbbe il saggio, e il mese dell'amore inizia allora nel miglior modo possibile, piazzando in apertura uno dei film più attesi della stagione: The Post di Steven Spielberg, con protagonisti Tom Hanks e Meryl Streep in quelle che sono state definite "due delle loro migliori interpretazioni". Come sappiamo, il titolo affronterà il tema del giornalismo investigativo basandosi su fatti realmente accaduti, il che riporta alla mente il bellissimo Spotlight, anche se la mano di Spielberg si farà sentire, dando certamente carattere e punteggiatura stilistica a uno dei papabili per l'Oscar a Miglior Film dell'anno. Segue l'esperimento di Clint Eastwood, Ore 15:17 - Attacco al treno, definibile così in modo appropriato data la scelta di usare come attori protagonisti i diretti interessanti nell'attacco terroristico avvenuto il 21 agosto 2015. Si sente già lontano un miglio odore di patriottismo e di temi cari ai repubblicani, anche se questo non ha impedito ad esempio ad American Sniper di essere un grande war-drama. E quale momento migliore di San Valentino per la release italiana del romantico La forma dell'acqua di Guillermo del Toro? Ma nessuno, ovviamente, ed è infatti nel giorno degli innamorati che uscirà il Leone d'Oro di Venezia 2017, premiato anche ai Golden Globes per la Miglior Regia. È una storia di amore e rispetto, che racconta i mostri o i freak sempre tanto cari al cineasta messicano, ma in una veste patinata da love-story atipica e che ha già commosso milioni di spettatori.
Chiudono poi il mese il tanto chiacchierato Annientamento di Alex Garland con Natalie Portman, omonima trasposizione del romanzo capolavoro sci-fi di Jeff VanderMeer (che arriverà probabilmente su Netflix), e Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, ultimo che vedrà recitare il superlativo Daniel Day-Lewis. Per quest'ultimo titolo si parla di un'eleganza spropositata e una cura per l'immagine miracolosa, oltre che di una scrittura raffinata e a tratti filosoficamente tagliente. Insomma, Anderson allo stato grezzo, purissimo.


Marzo

Hostiles di Scott Cooper (presentato già alla Festa del Cinema di Roma) non sarà certamente The Post, ma Christian Bale è un ottimo valore aggiunto a un western molto classico che ha già fatto parlare di sé tutto il mondo.

Cooper è però rinomato per tra il pubblico per non riuscire a superare la soglia qualitativa del discreto, confezionando titoli complessi e sfaccettati, ma che non riescono a imprimersi con la forza necessaria nella mente dello spettatore. Vedremo come andrà, anche se lo stesso giorno arriverà nelle sale anche Quello che non so di lei di Roman Polanski, thriller-drama al femminile con Eva Green che forse toglierà un po' di pubblico al film di Cooper. L'8 marzo uscirà poi l'eccezionale Wind River di Taylor Sheridan (Hell or High Water), thriller di frontiera ambientato in una riserva indiana totalmente immersa in un bianca distesa di neve. Il ritmo è assolutamente iperbolico, così come la tensione, in un crescendo eccezionale di rabbia e violenza con protagonisti Jeremy Renner e Elizabeth Olsen. Insieme a Prisoners, Sicario e Animali Notturni, uno dei più bei thriller degli ultimi anni, a mani basse. Le due settimane centrali del mese vedranno poi l'uscita di due biopic, l'interessante Maria Maddalena di Garth Davis e l'eccellente I, Tonya di Craig Gillespie. Il primo mostrerà uno sguardo inedito sulla storia di una delle donne più controverse di sempre e sul suo rapporto con Gesù, rispettivamente interpretati da Rooney Mara e Joaquin Phoenix, mentre il secondo racconterà l'intricata vita della pattinatrice Tonya Harding, nei cui panni troveremmo una perfetta Margot Robbie. A brillare qui, però, ci sarà anche una formidabile Allison Janney, già vincitrice del Golden Globe come Miglior Attrice non Protagonista e in odore di Oscar. Il drammatico Wonderstruck di Todd Haynes chiuderà poi marzo con poesia e sentimento, tra ricordi, lacrime ed emozione.

Aprile

Particolarità del mese primaverile per eccellenza sarà l'accorpamento nella settimana del 19 aprile di ben 3 film d'autore o indipendenti tra i più attesi. Prima, però, ad aprire le danze nei giorni della rinascita floreale sarà Molly's Game di Aaron Sorkin, debutto alla regia del re del walk'n'talk con una straordinaria Jessica Chastain regina della scena. E nella curiosa settimana citata poco sopra, invece, ad invadere le sale saranno il chiacchieratissimo Lady Bird di Greta Gerwing con Soairse Ronan, Logan Lucky di Steven Soderbergh e Loving Pablo di Fernando Leon de Aranoa. Tre titoli molti diversi tra loro, rispettivamente immersi in tinte indie prominenti, in una scrittura dramedy intensa e in una love story già definita "senza paragoni" per la sontuosa interpretazione di Pablo Escobar di Javier Bardem. Una settimana da passare al cinema insomma, prima dell'arrivo il 25 aprile del disturbante e inquieto The Killing of a Sacred Deer del greco Yorgos Lanthimos, a chiudere con un tocco di angoscia e surreale suspance un mese soleggiato e ricco di profumi nell'aria, tanto per ricordarci quanto tutto sia fugace e come vivere ogni giorno al massimo delle proprie capacità.

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