Il Dark Universe al bivio definitivo: sarà la rinascita o la morte irreversibile

Dopo i fallimenti di Dracula Untold e La Mummia, il Dark Universe non ha più mezzi termini: o rinasce o muore definitivamente.

Il Dark Universe al bivio definitivo: sarà la rinascita o la morte irreversibile
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L'anno è il 2014. Nei cinema di tutto il mondo arriva Dracula Untold grazie a Universal, un film a metà fra il fantasy e l'horror, uno strano ibrido incentrato sulla figura mitica di Vlad III di Valacchia. Un personaggio realmente esistito rimasto nella leggenda grazie al suo nome patronimico: Dracula. Affidandosi al talento di un attore come Luke Evans, il grande studio americano pensa bene di sfruttare il film di Gary Shore come trampolino di lancio per un progetto ben più grande e complesso, un intero universo che riunisse sotto lo stesso tetto, nello stesso mondo condiviso, gli storici mostri della casa di produzione. A partire proprio da Dracula, il più amato dal pubblico, per finire al Fantasma dell'Opera, passando per Frankenstein, La Mummia, L'Uomo Invisibile, L'Uomo Lupo e il Mostro della Laguna. Un'idea che avrebbe eccitato gli appassionati al solo pensiero, rovinata in partenza soltanto da un unico, fondamentale fattore: lo scarso rendimento al botteghino proprio di Dracula Untold, il film che avrebbe dovuto lanciare l'immaginifico Dark Universe, imponente nelle intenzioni come nel nome.

L'universo disgregato

Il fallimento del film con Luke Evans fa prendere a Universal una pausa di riflessione, che molto furbescamente nel frattempo fa diventare Dracula Untold un progetto a sé stante, standalone. Un tempo utile a coinvolgere in prima persona Alex Kurtzman e Chris Morgan, che prendono di fatto le redini dell'eccitante progetto. A Hollywood vengono creati degli uffici appositi per lavorare soltanto al Dark Universe, con tanto di mostri cartonati all'ingresso e gadget di ogni tipo sulle scrivanie. Un'euforia che ci riporta dritti al nostro 2017, quando con l'uscita de La Mummia Universal finalmente toglie ogni velo e si lancia nel vuoto: è ufficialmente il primo film del Dark Universe, con tanto di oscuro jingle a inizio proiezione. Questa volta sullo schermo non c'è Luke Evans, bensì un nome ancora più altisonante a Hollywood: Tom Cruise, forse considerato l'unico in grado di lanciare a dovere il tutto. Forse, perché poi nei fatti non è stato propriamente così: La Mummia ha incassato poco, certamente meno rispetto a quanto Universal aveva sperato e preventivato, una notizia che ha messo in ginocchio l'intero Dark Universe.

Mostri orfani

Parliamo di una macchina avviata che da qui a qualche anno avrebbe dovuto rilasciare ben nove film, tutti interconnessi fra loro, che invece ora rischia di restare per sempre un'opera incompiuta. Già, perché scoraggiati dai pessimi risultati Alex Kurtzman e Chris Morgan hanno ufficialmente abbandonato la nave al suo destino (così come lo sviluppo di Bride of Frankenstein), per dedicarsi a Star Trek: Discovery (il primo) e alla saga di Fast & Furious (il secondo). Gli uffici che a Hollywood erano abitati da Frankenstein e Dracula di cartone si sono svuotati del tutto, l'universo oscuro dei più grandi mostri della storia si è sgonfiato come un palloncino colorato. Questo enorme fallimento però potrebbe trasformarsi in una nuova occasione per Universal, che a quanto pare non ha gettato del tutto la spugna. Se Dracula Untold e La Mummia hanno fallito per essersi presi troppo sul serio, smorzare leggermente i toni potrebbe funzionare e fare presa sul grande pubblico. Da qui l'idea di ascoltare Jason Blum, fondatore della Blumhouse, a cui dobbiamo i Paranormal Activity, gli Insidious e altri film di genere in grado di elevare all'ennesima potenza i guadagni, a fronte di spese di produzione ridicole. Blum, aiutato dall'esperienza Universal, potrebbe ridare ai mostri dello studio il lustro che meritano, rinunciando certo all'universo condiviso, troppo complicato da gestire. Presi singolarmente, i mostri dello studio californiano potrebbero tornare a far paura e a divertire, attraverso progetti in grado di bilanciare alla perfezione serietà e intrattenimento.


Imparare dai propri errori

Il lavoro però è ancora lungo e il fallimento sempre in agguato, Universal ha già fatto sapere alla stampa, per bocca di Peter Cramer, che nessun progetto verrà alla luce (dunque arriverà in sala) se prima non avrà raggiunto la migliore forma possibile. Ci sembra l'unica strada per procedere correttamente, inoltre bisogna avere pazienza e non farsi agguantare dall'ansia, dalla smania di completare qualcosa il prima possibile, magari per rispettare una data di uscita annunciata con troppa fiducia. Sui mostri Universal ne abbiamo già viste di ogni, e adattarli per non farli sembrare ridicoli nel nostro secolo è tutt'altro che facile, la paura e l'angoscia però non hanno data di scadenza, come IT ci ha insegnato qualche settimana fa. Basta crederci, finalmente.

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