Idris Elba, all'anagrafe Idrissa Akuna Elba, guarda il mondo dall'alto del suo metro e novanta abbondante lasciando che la sua indomabile presenza scenica riempia tutto lo spazio intorno a lui. Compreso quello occupato dai poveri colleghi, costretti a rimanere nell'ombra, tanto è imponente la stazza (non soltanto fisica) dell'attore nato a Londra nel 1972 da genitori di origini africane. Il nero della pelle, scuro come quello degli occhi, si porta dietro il calore di una terra e il sapore della lotta; perché per un giovane allevato nell'East End, zona povera della City, crescere non deve esser stato facile. Così, pur di fuggire dalla criminalità e dal disordine sociale del luogo d'infanzia, sceglie la strada dell'arte e dello spettacolo, prima esibendosi nei locali in veste di disk jockey (un lavoro che continua, saltuariamente, anche oggi), poi sul palcoscenico del National Youth Music Theatre, la scuola di teatro che poté permettersi grazie ad una borsa di studio. Era il 1988 e un nuovo promettente attore metteva le basi di una carriera culminata circa un decennio dopo, con la serie televisiva The Wire. Nel mezzo Elba recita in svariati titoli del piccolo schermo (Absolutely Fabulous, Ultraviolet e Dangerfield giusto per citarne alcuni) in attesa del grande salto nel cinema che conta, alla corte di autori come Ridley Scott, Guy Ritchie, Kenneth Branagh e Guillermo Del Toro.
Dal piccolo al grande schermo, l'ascesa di Idris Elba
La tv diventa la sua palestra: dal 2002 al 2004 è il volto di Russell "Stringer" Bell nel capolavoro di David Simon e Ed Burns The Wire, andato in onda sulla HBO per cinque stagioni, mentre dal 2010 al 2015 è stato protagonista nella serie targata BBC Luther al fianco di Ruth Wilson (The Affair). Braccio destro della droga in uno, detective brillante e passionale nell'altro, Idris Elba si confronta con il pericolo rappresentato da personaggi quasi archetipici, ogni volta distinguendosi per carisma, umanità e senso del dramma. Fin troppo strabordante, il talento di questo magnifico e finissimo attore deve esprimersi in situazioni ancora più rischiose, quelle che gli anglosassoni chiamano "one shot", un colpo solo. Ci riesce perfettamente in American Gangster di Ridley Scott, regista che lo richiamerà a sé in Prometheus, o in Rocknrolla di Guy Ritchie: boss mafioso, delinquente scapestrato, antieroe, insospettabile comico, Elba non la smette di sorprendere lo spettatore. È una bestia feroce domata dalla grazia della recitazione. Un po' come Clive Owen e Tom Hardy, suoi compatrioti dotati della stessa fisicità e del medesimo dono artistico.
Tutti lo vogliono. Per Kenneth Branagh, uomo di teatro prima che di cinema, diventa il guardiano di Asgard Heimdall nel cinecomic più shakespeariano mai realizzato, Thor (2011), tradendo l'originale del fumetto (dove era bianco); per Guillermo Del Toro invece, è l'ufficiale militare Stacker Pentecost in Pacific Rim (2013). Il tempo di acclimatarsi al blockbuster "macina incassi" al botteghino che subito arriva l'esigenza di spingersi oltre le proprie possibilità, raccogliendo nuove sfide e ambiziosi progetti, e se in Mandela: Long Way To Freedom di Justin Chadwick si mette alla prova con l'eterna leggenda di Madiba - ruolo biografico ricco di insidie - nel crudo Beasts of no nation firmato Cary Fukunaga (True Detective) è un violento comandante dell'Africa occidentale che forgia bambini soldato e spietati killer di domani. Alla sua terra nera e sporca di sangue Elba regala una di quelle interpretazioni difficili da dimenticare, come è impossibile non riconoscerlo - soltanto vocalmente - nella versione live action de Il libro della giungla diretto da Jon Favreau dove ricopre la parte di Shere Kan.
Il futuro tra Thor e La Torre Nera
Da una natura ostile all'altra, l'attore inglese torna al pop corn movie nel franchise di Star Trek, Star Trek Beyond di Justin Lin e nei successivi capitoli Marvel di Thor, Thor: The Dark World e Thor: Ragnarok, quest'ultimo di imminente uscita. Ora che il pubblico pare ormai abituato all'incredibile presenza di Idris Elba sugli schermi, non ci resta che aspettare con ansia l'arrivo nelle sale de La Torre Nera, adattamento cinematografico del noto romanzo di Stephen King, dove divide la scena con niente meno che il premio oscar Matthew McConaughey. La tigre dell'East End contro il cavallo pazzo del Texas, in un film che mescola horror, fantascienza e western: noi non vediamo l'ora, e voi?
Idris Elba: da Luther a La Torre Nera, il percorso dell'attore tra cinema e tv
Ha trovato la notorietà grazie a serie cult come The Wire e Luther, poi il salto nel cinema che conta. Ora lo rivedremo ne La Torre Nera.
Idris Elba, all'anagrafe Idrissa Akuna Elba, guarda il mondo dall'alto del suo metro e novanta abbondante lasciando che la sua indomabile presenza scenica riempia tutto lo spazio intorno a lui. Compreso quello occupato dai poveri colleghi, costretti a rimanere nell'ombra, tanto è imponente la stazza (non soltanto fisica) dell'attore nato a Londra nel 1972 da genitori di origini africane. Il nero della pelle, scuro come quello degli occhi, si porta dietro il calore di una terra e il sapore della lotta; perché per un giovane allevato nell'East End, zona povera della City, crescere non deve esser stato facile. Così, pur di fuggire dalla criminalità e dal disordine sociale del luogo d'infanzia, sceglie la strada dell'arte e dello spettacolo, prima esibendosi nei locali in veste di disk jockey (un lavoro che continua, saltuariamente, anche oggi), poi sul palcoscenico del National Youth Music Theatre, la scuola di teatro che poté permettersi grazie ad una borsa di studio. Era il 1988 e un nuovo promettente attore metteva le basi di una carriera culminata circa un decennio dopo, con la serie televisiva The Wire. Nel mezzo Elba recita in svariati titoli del piccolo schermo (Absolutely Fabulous, Ultraviolet e Dangerfield giusto per citarne alcuni) in attesa del grande salto nel cinema che conta, alla corte di autori come Ridley Scott, Guy Ritchie, Kenneth Branagh e Guillermo Del Toro.
Dal piccolo al grande schermo, l'ascesa di Idris Elba
La tv diventa la sua palestra: dal 2002 al 2004 è il volto di Russell "Stringer" Bell nel capolavoro di David Simon e Ed Burns The Wire, andato in onda sulla HBO per cinque stagioni, mentre dal 2010 al 2015 è stato protagonista nella serie targata BBC Luther al fianco di Ruth Wilson (The Affair). Braccio destro della droga in uno, detective brillante e passionale nell'altro, Idris Elba si confronta con il pericolo rappresentato da personaggi quasi archetipici, ogni volta distinguendosi per carisma, umanità e senso del dramma. Fin troppo strabordante, il talento di questo magnifico e finissimo attore deve esprimersi in situazioni ancora più rischiose, quelle che gli anglosassoni chiamano "one shot", un colpo solo. Ci riesce perfettamente in American Gangster di Ridley Scott, regista che lo richiamerà a sé in Prometheus, o in Rocknrolla di Guy Ritchie: boss mafioso, delinquente scapestrato, antieroe, insospettabile comico, Elba non la smette di sorprendere lo spettatore. È una bestia feroce domata dalla grazia della recitazione. Un po' come Clive Owen e Tom Hardy, suoi compatrioti dotati della stessa fisicità e del medesimo dono artistico.
Tutti lo vogliono. Per Kenneth Branagh, uomo di teatro prima che di cinema, diventa il guardiano di Asgard Heimdall nel cinecomic più shakespeariano mai realizzato, Thor (2011), tradendo l'originale del fumetto (dove era bianco); per Guillermo Del Toro invece, è l'ufficiale militare Stacker Pentecost in Pacific Rim (2013). Il tempo di acclimatarsi al blockbuster "macina incassi" al botteghino che subito arriva l'esigenza di spingersi oltre le proprie possibilità, raccogliendo nuove sfide e ambiziosi progetti, e se in Mandela: Long Way To Freedom di Justin Chadwick si mette alla prova con l'eterna leggenda di Madiba - ruolo biografico ricco di insidie - nel crudo Beasts of no nation firmato Cary Fukunaga (True Detective) è un violento comandante dell'Africa occidentale che forgia bambini soldato e spietati killer di domani. Alla sua terra nera e sporca di sangue Elba regala una di quelle interpretazioni difficili da dimenticare, come è impossibile non riconoscerlo - soltanto vocalmente - nella versione live action de Il libro della giungla diretto da Jon Favreau dove ricopre la parte di Shere Kan.Il futuro tra Thor e La Torre Nera
Da una natura ostile all'altra, l'attore inglese torna al pop corn movie nel franchise di Star Trek, Star Trek Beyond di Justin Lin e nei successivi capitoli Marvel di Thor, Thor: The Dark World e Thor: Ragnarok, quest'ultimo di imminente uscita. Ora che il pubblico pare ormai abituato all'incredibile presenza di Idris Elba sugli schermi, non ci resta che aspettare con ansia l'arrivo nelle sale de La Torre Nera, adattamento cinematografico del noto romanzo di Stephen King, dove divide la scena con niente meno che il premio oscar Matthew McConaughey. La tigre dell'East End contro il cavallo pazzo del Texas, in un film che mescola horror, fantascienza e western: noi non vediamo l'ora, e voi?
Che voto dai a: La Torre Nera
Voti: 38
Altri contenuti per La Torre Nera