I Sinistri Sei: e se la Marvel avesse fatto il suo film di supercattivi?

In parallelo alla Suicide Squad, la Sony stava sviluppando il suo team di supercattivi. Vediamo quello che sarebbe potuto essere e che forse sarà.

I Sinistri Sei: e se la Marvel avesse fatto il suo film di supercattivi?
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Ora, prima che si scateni il panico, chiariamo subito: non c'è nessuna voce ufficiale su di un possibile progetto Marvel dedicato ai suoi supervillain, e di certo non vogliamo fare clickbaiting! Ci dedichiamo ad un puro e semplice esercizio di fantasia. Quello che ci sarebbe piaciuto vedere, quelli che erano embrioni di idee mai nate, che sarebbero potute diventare un grande film (o un portentoso flop). Nella nostra testa quel film l'abbiamo visto. E qualche speranza di vederlo magari ancora la conserviamo. Vi raccontiamo la storia di un progetto travagliato, che risaliva, almeno sulla carta, a prima della creazione e sviluppo della Suicide Squad, che in questi giorni sta spopolando nelle sale di tutto il mondo.


Un progetto nebuloso

Per cominciare vogliamo raccontare la strana storia del progetto The Sinister Six, sviluppato da Drew Goddard per la Sony, prima degli accordi stipulati da quest'ultima con la Marvel per riportare a casa il Ragnetto. Il Sonygate, ovvero il leak massivo di mail dei suoi dipendenti e manager, lo scorso anno fornì un quadro più dettagliato delle vicende creative e degli ostacoli produttivi che circondarono le fasi iniziali della pellicola sui nemici di Spidey. The Sinister Six fu inizialmente concepito all'epoca del primo reboot di Spider-Man per mano di Marc Webb, che aveva avuto l'ingrato compito di lanciare un ennesimo universo condiviso, per inseguire le case cinematografiche rivali; Webb, quindi, con il suo secondo Amazing Spider-man fu costretto a seguire indicazioni incessanti dello studio, tese ad aggiungere carne al fuoco, per lanciare potenziali spin-off, piuttosto che concentrarsi sulla cura di una storia magari più semplice, ma bella e compiuta.

I Sinistri Sei rientravano nell'ondata di film programmati da Amy Pascal, allora boss della divisione cinematografica della Sony, insieme a spinoff incentrati sulla Gatta Nera (Felicity Jones nel secondo Amazing), a Venom (che sarebbe stato gestito dalla premiata ditta Kurtzmann & Orci), e si parlò addirittura di un film dedicato ad una giovane Zia May, come spia (noi speriamo tuttora si tratti di un rumor infondato, o tutt'al più di uno scherzo di qualche simpatico troll). Sta di fatto che molti fan non reagirono positivamente alla notizia, e videro nelle mire espansionistiche della Sony un disperato tentativo di monetizzare il brand Spidey, sfruttando la ristretta cerchia di personaggi di cui possedeva i diritti, per poter competere con la Fox ed il suo fruttuoso universo degli X-men, la Disney - detentrice dei diritti degli Avengers - ed il nascente DC Cinematic Universe con la Warner. Per quanto riguarda l'opportunità di metter al centro della scena dei cattivi (ed i rischi connessi alla reazione di un pubblico che poteva non identificarsi con loro) si espresse il produttore delle due serie di film di Spidey, Avi Arad: "Nell'universo Marvel i villain sono vittime di circostanze. Se osservate i nostri cattivi, nessuno di loro è nato così, malvagio. I nostri cattivi sono complessi, hanno un lato buono e nella nostra dimensione filmica ci si può giocare con questo, possono venir fuori cose meravigliose. L'Uomo Ragno ha dei nemici stupendi, perfetti per una storia character-driven." La scelta non pagò, il secondo Amazing non brillò né per incassi, né per ricezione critica, le mail trafugate fecero il resto, gli spinoff furono abortiti ed oggi abbiamo un nuovo Arrampicamuri, Tom Holland, che volteggia fra i grattacieli del Queens, imbattendosi di tanto in tanto in Tony Stark, Steve Rogers e compagnia. Non tutto il male vien per nuocere. Ma di cosa avrebbe parlato il film dei Sinistri Sei? Qui le cose si fanno interessanti...

Lande lontane, dinosauri e giganti di sabbia

È storia nota come Drew Goddard abbia abbandonato in corsa il ruolo di showrunner di Daredevil per Netflix, dopo averne scritto e diretto il primo episodio, e delineato l'evoluzione della trama della prima stagione. Lasciò quell'incarico (suscitando, fra l'altro, le ire della Marvel) per dedicarsi anima e corpo alla sua idea per The Sinister Six. Non una delle sue scelte più oculate, alla luce dei fatti. Comunque la prima idea che emerge prepotentemente è quella di ambientare buona parte del film in una location piuttosto inusuale. Goddard pianificò di utilizzare la Terra Selvaggia come teatro di posa del gruppo dei supercattivi. La Terra Selvaggia apparve per la prima volta sulle pagine di Marvel Mystery Comics 22, nel lontano 1941, ma fu definita col suo nome solo all'interno di X-Men 10, qualche decade dopo. È una landa rigogliosa, soleggiata, circondata da vulcani e situata nei pressi dell'Antartide. Fu creata 200 milioni di anni fa da una razza aliena (i Nuwali) come riserva naturale; il posto è popolato da dinosauri, animali preistorici di ogni sorta, ominidi ed altre razze, ma è nota perlopiù per aver ospitato per decenni le avventure del supereroe Marvel Ka-Zar. Già nella selezione dell'ambientazione si verificano i primi intoppi: in un curioso scambio di mail emergono i primi dubbi e timori relativi ad inevitabili problemi legati ai diritti di sfruttamento della Terra Selvaggia. Ci si chiede: chi ha in mano la landa di Ka-Zar? Rientra negli accordi con la Fox per gli X-Men, o solo la Marvel può utilizzarla? Si arrivò ad ipotizzare anche l'uso di un'isola esotica X, senza nominarla direttamente, per evitare sanzioni legali. Ma andiamo oltre. Tra le altre informazioni succulenti che troviamo fra le righe della corrispondenza telematica, c'è anche la data di release, fissata per novembre 2016 (sarebbe andato in competizione con il Doctor Strange, quindi).

Più succulenta però la lista effettiva dei Sinistri Sei che Goddard e la Sony avevano infine concordato: Doctor Octopus, l'Avvoltoio, Sandman, Mysterio, la Gatta Nera e, dulcis in fundo, come ultimo e sesto membro del team, era stato valutato nientemeno che Spider-Man! Alcuni siti di critica a fumetti d'oltreoceano hanno quindi speculato che il film potesse poggiarsi sulla run di Brian Michael Bendis su Ultimate Spider-Man, in cui il ragnetto di quartiere si sarebbe alleato momentaneamente ai suoi nemici. Era descritto in maniera dettagliata anche la relazione che sarebbe intercorsa tra Peter Parker ed uno dei villain del film, Otto Octavius, meglio noto come Doc Ock dai suoi compari. In una mail si sottolineava come uno dei punti focali del film sarebbe stato rappresentato dalla partnership fra Doc Ock e Spidey, e che sarebbe stato opportuno donarle grande enfasi, darle risalto; si arrivò a paragonare l'arco narrativo che avrebbe coinvolto il cattivo dai quattro tentacoli meccanici a quello di Michael Corleone nella trilogia de Il Padrino. Goddard sottolineava come Corleone fosse il più fulgido esempio di cattivo/protagonista di un film, non era sicuro che si potesse fare una vera e propria analogia con Ock, ma gli piaceva l'idea di poter supportare un personaggio come Ock, nonostante fosse coinvolto in azioni più o meno malvagie, e vivere con trasporto la caduta dall'innocenza e l'esperienza che lo avrebbe portato a trasmutarsi nella nemesi del ragnetto. Goddard, inoltre, riteneva una storia degna di esser raccontata quella di un forte legame iniziale che si viene a creare fra i due, e che poi si trasforma in rivalità per poi divenire odio. Il pubblico non sarebbe rimasto indifferente all'evoluzione del loro legame, avrebbe parteggiato per la loro amicizia per poi soffrire quando avrebbero realizzato che i due non sarebbero mai più stati dalla stessa parte; e stabilire così l'iconica rivalità fra Ock e Spidey. E qui le cose si fanno un po' strane: tra gli attori considerati per la parte di Doc Ock vi era Matt Damon. Secondo Goddard, infatti, i Sinistri Sei avrebbero potuto funzionare senza Spidey solo se a guidarli ci fosse stato una star di serie A.

Nelle mail, inoltre, vi era una numerosa lista di suggerimenti di star che avrebbero potuto ricoprire i vari ruoli, ma ve la risparmiamo perché la narrazione diverrebbe troppo caotica. Ma di uno ci interessa. Perché è interessante la procedura anche con cui viene proposto un ruolo ad un attore, come abbellirlo ed indorarlo. Un altro dei personaggi chiave del film, su cui Goddard avrebbe scatenato la sua creatività, era quello di Sandman. In alcune mail, però, l'Uomo Sabbia viene inquadrato come il "comic relief" del gruppo, quello che avrebbe fornito i momenti più divertenti e avrebbe conferito leggerezza nelle fasi più tese della storia. Per il ruolo, Goddard aveva messo gli occhi su Tom Hardy; scrisse una nota ad Amy Pascal, su come procedere nella presentazione del ruolo all'attore, che ci è utile per capire quali sarebbero stati alcuni momenti chiave del film. Il regista avrebbe insistito con Hardy sul fatto che si stava facendo qualcosa di davvero diverso, un film incentrato sui cattivi (ricordiamoci che queste conversazioni avvenivano molto prima del concepimento della Suicide Squad, quindi l'idea sulla carta era effettivamente originale). Per descrivere il tono del film, l'autore, di recente nominato all'Oscar per la sceneggiatura di The Martian, faceva riferimento a film come Quella Sporca Dozzina, I magnifici sette, e I cannoni di Navarone. Divertente anche l'affermazione "se il franchise di Spider-Man è i Beatles, noi saremo i Sex Pistols". Il regista avrebbe poi insistito sul fatto che Flint Marko avrebbe rubato la scena a tutti, che era l'anarchico entusiasta del gruppo, una grande occasione di divertirsi celebrando un cattivo. E Hardy avrebbe del tutto incarnato quell'anarchia, quel nichilismo trionfante: Goddard quindi ricorda come lui abbia già recitato in un ruolo spiritualmente simile, che era quello di Bronson, nell'omonimo film di Nicolas Winding Refn. Era l'occasione di prender la natura di quel personaggio ed elevarlo all'ennesima potenza. Infine la proposta ad Hardy si sarebbe conclusa con la descrizione di una delle scene più potenti del progetto: alla fine del film, Sandman sarebbe venuto giù come tempesta su Londra, come un f****to Godzilla (parole testuali di Drew). Non era un giro di parole: l'intenzione, nel terzo atto del film, era quella di avere un Sandman alto come un grattacielo a spasso nella City. Il regista scrive: "Cosa fa il Dr. Strange? Trucchetti magici? F****lo i trucchetti magici, noi abbiamo un gigantesco Tom Hardy che butta giù i palazzi."

Tutto si può dire fuorché Drew Goddard non abbia affrontato con passione ed entusiasmo lo sviluppo dei Sinistri Sei. Tornando poi sulla trama, oltre alla questione Terra Selvaggia, e ai riferimenti di una battaglia tra i Sinistri Sei ed i dinosauri indigeni, si accennò ad una trama che riguardava il Vaso di Pandora. Si pensò anche di inserire una storyline che introducesse il costume nero dell'Uomo Ragno, che facesse da apripista alla saga cinematografica di Venom. In tal senso, si era fatta largo l'idea di utilizzare Carnage come villain del team, proposta poi scartata in favore dell'utilizzo di Gog. Nei fumetti Marvel, Gog è un mostro alieno che si è schiantato sulla Terra Selvaggia, dov'è stato allevato da un altro iconico nemico di Spidey, Kraven il Cacciatore. In realtà anche qui c'erano dei dubbi sia sui diritti d'immagine, sia su di una natura troppo cosmica per un avversario del Ragnetto, che ha sempre avuto un lore più "street". Infine, sempre a livello di plot, il twist narrativo avrebbe riguardato degli scopi oscuri che muovevano le azioni del team, ed in particolare di Doc Ock, alla ricerca di tecnologie avanzate che avrebbero avuto a che fare proprio con la nascita di Gog. Un'ultima curiosità: nella discussione sul titolo la Sony ebbe da ridire sull'aggettivo Sinister, ritenendo fosse un termine troppo forte che avrebbe spaventato ed alienato una fetta degli spettatori più piccoli. Sony...Sony... Vi sembra che il nome Suicide Squad sia all'acqua di rose, dati i tempi che corrono? Suvvia, un po' di coraggio, si parla sempre di un adattamento a fumetti. E si è visto, quando ci si allontana troppo dalla fonte originale, cosa succede. Qualcuno ha detto forse Fantastic Four?


Vedremo mai al cinema i Sinistri Sei?

Questa è una domanda da un milione di dollari, o più. Il primo reboot è naufragato, come detto, e s'è portato con sé tutti gli spinoff che avrebbe dovuto generare...o così pareva. Gli ultimi aggiornamenti risalgono all'autunno scorso. E forse The sinister Six non è un progetto morto come sembrava. Infatti, se i boss Marvel e Sony volessero, il film potrebbe ancora far parte dell'ennesimo reboot del franchise ragnesco. Drew Goddard ne ha parlato col portale io9, chiarendo di aver scritto la storia del team dei nemici di Spidey con una visione molto specifica, che si può perfettamente integrare con il futuro cinematografico del giovane Arrampicamuri. Il regista racconta: "La mia visione si ispira agli annual estivi che la Marvel pubblica, in tal modo non ci si deve preoccupare troppo della continuity. Consiste solo nel prendere Peter Parker, piazzarlo in mezzo ad un'avventura, e poi farlo tornare alla sua vita di tutti i giorni. La mia intenzione era proprio quella di girare un film che non interferisse con la mitologia e la continuità narrativa della serie di pellicole in solitaria. Era importante realizzare qualcosa che si reggesse sulle proprie gambe. Per cui la buona notizia è che si può inserire in qualsiasi piano abbiano fatto, abbiamo bisogno solo di un paio di anni per portarlo nelle sale." Goddard continua: "La parte più affascinante è che io adoro quello che stanno facendo. Amo l'idea di vedere Spider-Man in azione nei film Marvel, è una gran cosa, e da fan è tutto ciò che ho sempre voluto. Ma chissà cosa ci riserverà il futuro? Questa è Hollywood, amico, devi sempre guardare il tutto in termini di lunga prospettiva." E chiude infine sottolineando che The Sinister Six non è un solo un film di supercattivi, ma è, in primis, un film dell'Uomo Ragno, quell'epico, enorme film di Spidey che lui ha sempre sognato. E fateci dire una cosa, a postilla di questa intervista. Noi del regista ed autore di quel capolavoro che è Quella casa nel bosco, ci fidiamo. E sebbene il progetto possa sembrare quantomeno sgangherato da quello che è emerso, la passione e l'entusiasmo di Drew Goddard sembravano genuine, per cui care Sony e Marvel, fateci un pensierino. Noi non aspettiamo altro...

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