I migliori cinecomic Marvel da vedere su Disney+

Da oggi disponibile sulla piattaforma streaming targata Disney l'intero parco titoli del vasto e amatissimo Universo Cinematografico Marvel.

Articolo a cura di

Oggi è il giorno che cambierà per sempre la storia dello streaming anche in Italia. A quattro mesi di distanza dal lancio americano, l'anticipata, attesa e chiacchierata piattaforma Disney+ è finalmente arrivata anche in territorio nazionale, con un catalogo davvero impressionante e davvero impossibile da elencare al completo. Siete fan di Star Wars? La Galassia Lontana Lontana è interamente in streaming ad aspettarvi. Amate i film Pixar? Da Toy Story a Toy Story 4 è un attimo, passando per ogni titolo dello studio (persino dai corti). E poi tutte le stagioni de I Simpson, il National Geographic, i Classici Disney (cartoon e live-action, compreso Il Re Leone dal 21 aprile), tanti lungometraggi originali e infine, dulcis in fundo, l'intero parco cinecomic del Marvel Cinematic Universe (tranne gli Spider-Man), con l'aggiunta degli X-Men e dei Fantastici 4 della Fox, ormai inglobata dalla Casa di Topolino.

Difficile decidere da dove iniziare, anche se molti di voi si getteranno immediatamente sui film dei Marvel Studios e Fox, motivo che ci spinge oggi, nel giorno dell'inaugurazione digitale del servizio, a proporvi un articolo su quelli che potrebbero essere i primi cinecomic da recuperare o rivedere sul Disney+. I migliori, quelli che hanno in qualche modo modificato la percezione del genere, chi portandolo verso lidi più sofisticati e indie, chi in territori più drammatici e chi invece plasmando con assoluta maestria l'epica supereroistica al cinema.

Iron Man

Il capostipite dei cinecomic Marvel Studios e la rinascita cinematografica di Robert Downey Jr. Il bellissimo Iron Man ha ripensato interamente il modo di intendere il genere, gettando le basi di un progetto ambizioso. Un game-changer scritto con cinismo e ironia, diretto con mano ferma da Jon Favreau e capace di rispettare fedelmente le origini del personaggio fumettistico, donandogli una seconda e inaspettatamente migliore vita sul grande schermo. È storia: va ripetuta e studiata.

Avengers

Primo esperimento crossover per eccellenza e primo film Marvel a superare il miliardo di dollari al box office mondiale, quando ancora c'erano appena cinque titoli ad averlo fatto. Avengers è stato la consacrazione vera e propria del Marvel Cinematic Universe, il cinecomic a lungo più amato di tutti, sicuramente il più fumettistico tra quelli fino ad allora prodotti. Merito di Joss Whedon e della sua penna fresca e irriverente. Ci sono battute che conosciamo tutti a memoria ("Un genio, miliardario, playboy, filantropo"). Momenti che lasciano ancora i brividi addosso ("Io sono sempre arrabbiato"). L'inizio dei Vendicatori. Semplicemente fantastico.

Captain America: The Winter Soldier

Uno dei due grandi successi della Fase 2 del Marvel Cinematic Universe. Uno spy-thriller compatto con alcune sequenze d'azione mozzafiato e una regia superlativa dei fratelli Russo, qui al loro ingresso nella grande famiglia Marvel. Un film avvincente che si addentra con decisione nel patriottismo di Steve Rogers, riprendendo le fila dal post-Avengers e mettendolo a confronto con il suo passato, tornato letteralmente a tormentarlo. Ad affiancare Cap nell'avventura una Vedova Nera con un ruolo finalmente più consistente e Falcon, poi fedele braccio destro dal Primo Vendicatore. È Spy Game che incontra i cinecomic: impossibile non restarne affascinanti.

Guardiani della Galassia Vol. 1 e Vol. 2

I due film scritti e diretti da James Gunn sono quanto di meglio si possa chiedere a un autore indipendente fuori controllo a cui viene lasciata totale libertà creativa. Sanno essere esilaranti e fuori di testa, grazie al quintetto di protagonisti su cui spiccano soprattutto Drax (Dave Bautista) e Rocket Raccoon, ma anche ricchi di stile e virtuosismi, profondamente emozionanti. Hanno sdoganato la nostalgia anni '80 nel cinema mainstream e aperto la strada all'uso insistito di ricercate playlist all'interno del tessuto narrativo del racconto. Specie in tempi di clausura, fanno davvero bene all'anima e gridano amore e spensieratezza da ogni poro.

Thor: Ragnarok

La massima esasperazione della Formula Marvel nella sua caratteristica ironica. Thor: Ragnarok è un film sfacciatissimo e girato quasi tutto improvvisando su volere diretto di Taika Waititi, un regista che ha definitivamente sdoganato l'animo indie nel genere cinecomic. Il Ragnarok c'è, ma è sedimentato sotto interi dialoghi che fanno della battuta demenziale o non-sense la chiave di lettura massima del progetto, che lascia spazio al dramma solo per bevi istanti, quelli necessari allo sviluppo della trama, per poi tornare immediatamente a divertirsi. Un titolo libertino, spavaldo e coraggioso che ha riscritto totalmente le basi caratteriali di Thor. Un film di genere che fa del genere il suo giocattolo, trascendendo i limiti stessi dell'estremizzazione concettuale. Rischioso e riuscito.

X-Men: Giorni di un Futuro Passato

Tra i sette film degli X-Men appartenenti al filone principale, Giorni di un futuro passato è certamente uno dei più avvincenti e meglio costruiti. Citiamo il ritorno di Bryan Singer alla regia di un film dei mutanti e non X-Men: L'Inizio di Matthew Vaughn perché a nostro avviso il cinecomic del 2014 è quello che più di tutti - nel secondo ciclo - ha saputo unire vecchio e nuovo in un libero ma centrato adattamento dell'omonima run a fumetti, ricalibrandone portata e contenuto per adattarle alle esigenze narrative precedentemente emerse, ristabilendo così una connessione funzionale in termini di continuity. C'è poi la mitica scena "in velocità" con Quicksilver e un Fassbender-Magneto davvero formidabile, senza contare la regia migliore di Singer dai tempi de I Soliti Sospetti. Se avete visto tutti i film degli X-Men prodotti dalla Fox e ora in mano a Disney, allora gettatevi nuovamente senza timore nelle braccia di Giorni di un futuro passato.

Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame

L'apice massimo dell'epica supereroistica in salsa Marvel Studios. Non c'è davvero espressione cinematografica migliore per parlare nel MCU di vita e morte, luci e ombre; di tutti quei contrasti che definiscono la figura dell'eroe e della nemesi. In Infinity War c'è l'attestazione dello spirito di sacrificio dei nostri protagonisti, l'epos che si incarna in Captain America, Iron Man o nei Guardiani. Una liturgia dei fratelli Russo sul senso d'abnegazione dei super, estrinsecazione massima del corretto bilanciamento della Formula Marvel.

C'è una sorta di imposizione di Thanos sugli Avengers, della morta sulla vita, rispetto al successivo Endgame, dove accade invece il contrario. È proprio l'ultimo gradino dell'Infinity Saga a presentarsi come un titolo quasi metatestuale e metacinematografico. Un film muta-forma che evolve fino al suo straordinario showdown finale, lasciando spazio al puro entusiasmo e alla commozione. I due film sono facce della stessa medaglia che raccontano parti diverse dell'esistenza, dell'ideologia e del destino dei nostri personaggi, amici o nemici che siano. E visti uno dopo l'altro, a conclusione di un grande ciclo, sanno regalare grandissime emozioni.