Speciale I Diari del Vaporetto - Tutti i premi

America ed Italia regine del Lido

Speciale I Diari del Vaporetto - Tutti i premi
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Un leone a Stelle e striscie

Il sipario cala sulla mostra del cinema di Venezia e l'ultima serata vede il trionfo di Mickey Rourke che, con la sua interpretazione in The Wrestler riporta dopo anni il Leone d'oro in America e pone la prima pietra per una rinascita artistica ed umana di quelle che solo il cinema sa regalarci. Grande soddisfazione anche per l'Italia che conquista sia la coppa Volpi, andata a Silvio Orlando per Il papà di Giovanna, ed il premio Luigi de Laurentiis per la migliore opera prima assegnato all'acclamatissimo Il pranzo di Ferragosto di Gianni di Gregorio.L'attrice francese Dominique Blanc invece ha vinto la coppa Volpi femminile, strappandola di mano alla favorita Anne Hataway che invece rimane a bocca asciutta insieme al resto del cast di Rachel getting Married. Ma non è la sola ad essere rimasta delusa. Anche Miyazaki non ha ricevuto premi per il suo Gare no ue no Ponyo, neppure il Leone d'argento per la miglior regia, consegnato al regista russo Alexey German per lo splendido e struggente Bumaznyj Soldat. Ma la giuria di Wim Wenders non ha perso l'occasione per premiare un altro grandissimo del cinema mondiale, il regista tedesco Werner Schroeter che ritirando il Leone speciale per l'insieme dell'opera purtroppo s'è mostrato molto malato ed ha fatto capire che Nuit de Chien potrebbe anche essere il suo ultimo film.Per quanto riguarda i film in concorso, segnaliamo infine l'attesa vittoria di Jennifer Lawrence del premio Marcello Mastroianni per la parte della figlia di Charlize Theron in The burning Plain di Gulliermo Arriaga.Passando alle sezioni collaterali, la giuria di Orizzonti ha premiato Melanchonia di Lav Diaz, un film fiume filippino da quasi 250 minuti, sicuramente molto ostico ma altrettanto affascinante, ed il documentario Below sea level di Gianfranco Rosi, un'interessantissima coproduzione Italo statunitense assolutamente originale ed intrigante. Segnaliamo anche i due premi speciali andati ai lavori di Philippe Grandrieux con Un Lac e al cinese Huang Wenhai per il suo Wo Men. Tra i cortometraggi invece, a sorpresa non vince Natalie Portman, ma Tierra y Pan di Carlos Armella mentre Vacsora di Karchi Perlmann si porta a casa la Menzione speciale della giuria.

Tanta italia e meno italianità

La sessantacinquesima edizione della mostra di Venezia si chiude, per una volta, senza polemiche; la giuria presieduta da Wenders ha elaborato un verdetto che, pur con le ovvie esclusioni accontenta più o meno tutti. Il leone a The wrestler è da considerarsi più che altro un premio alla straordinaria interpretazione di Rourke ed infatti lo stesso presidente di giuria l'ha più volte sottolineato ricordando che se fosse stato possibile avrebbe dato all'attore americano anche la coppa Volpi (prassi vietata dallo statuto della mostra che impedisce di premiare lo stesso film con più di uno dei premi principali). L'Italia dal canto suo forse vede ridimensionati i sogni di gloria che Cannes aveva contribuito a creare ma, in ogni caso il premio ad Orlando è fondamentale per il nostro cinema, e la pioggia di consensi per i tre outsider di Gregorio, Bechis e Pontecorvo lascia ben sperare per il cinema italiano di domani e conferma la capacità della nostra industria di produrre film capaci sia sfondare anche sul proscenio internazionale quando gli sforzi produttivi ed artistici sono indirizzati nella maniera corretta. Tramonta dunque, la maledizione arci-italiana del cinema "di parrocchietta" attento solo alle nostre problematiche provinciali ed incapace di comunicare con le platee mondiali. PA-RA-DA, Birdwatchers e, per certi versi anche il Pranzo di ferragosto, invece delineano un panorama cinematografico molto diverso, dove gli autori hanno la possibilità di prendere strade anche molto difficili ma finalmente smarcate dai fantasmi del passato. Certo, c'era chi si aspettava di più, soprattutto dai film in concorso tuttavia è interessante notare come il film italiani più apprezzati fossero quelli paradossalmente, meno italocentrici, come storia e come stile. Il papà di Giovanna, pur essendo ambientato a Bologna non fa dell'ambientazione emiliana il suo punto di forza ed evita abilmente riferimenti troppo sottili alla storia d'Italia (nonostante qualcuno ci abbia visto uno strisciante revisionismo di matrice fascista), Pontecorvo e Bechis fanno addirittura una scelta ancora più estrema andando a girare l'uno in Romania e l'altro nelle regioni più remote del Brasile Amazzonico. Analizzando questi fattori si capisce bene perché Ozpetek e Corsicato non hanno destato troppi entusiasmi, il primo, anche trascurando le enormi pecche del suo film, è troppo romanesco per piacere, mentre il secondo pur cercando alcune soluzioni originali non ha mai il coraggio di spingersi per davvero fuori dal seminato, relegando il suo film ad un ruolo tutto sommato di secondo piano.

I Delusi

Andando infine a fare quella cosa tristissima che si chiama l'elenco degli esclusi è d'obbligo citare per primo il geniale Hayao Miyazaki che, nonostante l'enorme successo di Ponyo ha dovuto pagare lo scotto di aver ricevuto solo due anni fa il Leone alla Carriera e, dunque, s'è trovato escluso da tutti i premi. Grande delusione anche per gli altri due artisti nipponici che rimangono a bocca asciutta e rischiano addirittura di non trovare partners commerciali per distribuire i loro film in occidente. Kitano se ne va da Venezia incassando critiche discordanti ed anche qualche fischio di troppo, mentre Oshii non è riuscito a convincere appieno con The sky Crawlers, forse anche per l'indebito confronto con un mostro sacro come Miyazaki.Passando dall'altra parte dell'oceano (Pacifico), Anne Hataway incassa un sonoro KO non tanto per le qualità di Rachel Getting Married (comunque accolto molto bene sia dalla critica che dal pubblco) quanto per la mancata coppa Volpi per la quale sembrava la favorita fino pochissime ore prima della cerimonia di premiazione. Anche Vegas, il piccolo e bellissimo film di Amir Naderi non conquista neppure un premio secondario e, a questo punto rischia pesantemente di non arrivare nemmeno nelle sale cinematografiche americane.La premiazione di Orizzonti, d'altro canto è quella che desta più sorprese, nel nostro reportage, infatti, abbiamo sottolineato più di una volta l'enorme qualità di molte pellicole in gara e le scelte della giuria sembrano state dettate più da una certa spocchia intellettualistica che dall'effettivo valore filmico dei film premiati. Melanchonia, per quanto interessante, più che un film è un'installazione di arte moderna, mentre alcuni titoli rimasti fuori, come il bellissimo Voy a Explotar o il sagace Jay avrebbero sicuramente meritato più attenzione.Concludendo, la Mostra di quest'anno, pur con un programma molto ridimensionato rispetto agli anni scorsi, non ha deluso presentando, pur fra i mugugni di molti, una selezione di pellicole tutt'altro che disprezzabile, forse non di grandissimo richiamo mediatico, ma molto interessanti per chi il cinema lo ama al di là delle leggi del marketing; certo non vedere più la classica parata di star sul tappeto rosso ed alcune scelte della Biennale volte ad una maggiore austerità, tolgono un pochino di magia alla rassegna veneziana ma tutto sommato il cinema ed i relativi festival sono dei perfetti specchi che riflettono i tempi attuali, e siamo sicuri che il mondo intorno a noi oggi sia sfavillante come lo era dieci o vent'anni fa?Nella pagina successiva trovate l'elenco completo di tutti i premi

Venezia 65

LEONE D'ORO per il miglior film a:The Wrestler di Darren ARONOFSKY (Usa) LEONE D'ARGENTO per la migliore regia a:Aleksey German Jr. per Bumažnyj Soldat (Paper Soldier) (Russia) PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:Teza di Haile Gerima (Etiopia, Germania, Francia) COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a:Silvio Orlando per Il papà di Giovanna di Pupi AVATI (Italia) COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a:Dominique Blanc per L'autre di Patrick Mario Bernard, Pierre Trividic (Francia) PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a:Jennifer Lawrence per The Burning Plain di Guillermo Arriaga (Usa) OSELLA per la migliore fotografia a:Alisher Khamidhodjaev e Maxim Drozdov  per Bumažnyj Soldat (Paper Soldier) di Aleksey German Jr. (Russia) OSELLA per la migliore sceneggiatura a:Haile Gerima per Teza di Haile Gerima (Etiopia, Germania, Francia) LEONE SPECIALE per l'insieme dell'opera a:Werner SchroeterLa Giuria ha deciso di assegnare un Leone Speciale a Werner Schroeter per il complesso dei suoi innovativi lavori portati avanti con tenacia e senza compromessi da 40 anni. PREMIO "LUIGI DE LAURENTIIS" PER LA MIGLIOR OPERA PRIMA a:Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio (SIC - Settimana Internazionale della Critica, Italia)

Orizzonti

PREMIO ORIZZONTI:Melancholia di Lav DIAZ (Filippine) PREMIO ORIZZONTI DOC:Below Sea Level di Gianfranco ROSI (Italia, Usa) MENZIONE SPECIALE:Un Lac di Philippe GRANDRIEUX (Francia) MENZIONE SPECIALE:Wo men (Noi) di HUANG Wenhai (Cina, Svizzera)

Corto Cortissimo

LEONE CORTO CORTISSIMO a:Tierra y Pan di Carlos Armella (Messico) Con la seguente motivazione:"In pochi minuti e in un unico spazio l'autore ha saputo raccontare una storia drammatica di miseria e solitudine, sfruttando appieno le possibilità narrative dell'immagine cinematografica". MENZIONE SPECIALE a:Vacsora (The Dinner) di Karchi Perlmann (Ungheria) Con la seguente motivazione:"Usando un linguaggio, al tempo stesso realistico e grottesco, e un rapporto tra immagini e suono di forte tensione emotiva, l'autore ha rappresentato una situazione umana e sociale dominata dall'incertezza della vita e della morte". PRIX UIP per il miglior cortometraggio europeo a:De Onbaatzunchtigen (The Altruists) di Koen Dejaegher (Belgio) Con la seguente motivazione:"L'autore ha descritto in maniera lucida e inconsueta una situazione assurda, in cui è mostrato il risvolto economico dei rapporti interpersonali nella società europea".

Si ringrazia il sito della Biennale di Venezia per le informazioni su tutti i premiati ed i commenti delle giurie