Speciale I Cinefumetti mai realizzati: Spider-Man

Una retrospettiva sui film di Spider-Man che non hanno visto la luce del proiettore cinematografico

Speciale I Cinefumetti mai realizzati: Spider-Man
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La Marvel vanta tanti (anche troppi!) cinefumetti mai realizzati nonostante le premesse. Alcuni annunciati e mai andati oltre la fase di pre-produzione, altri bloccati appena prima delle riprese. Negli scorsi appuntamenti abbiamo affrontato gli Eroi in Vendita (cliccate qui), gli horror (cliccate qui), il terzo film mai realizzato sui Fantastici 4 e lo spin-off su Silver Surfer (cliccate qui) e, infine, i film mai girati su Deathlok e Shang-Chi (cliccate qui). Ma ora, sotto i nostri riflettori, finisce il personaggio più importante e famoso di questa casa editrice: Spider-Man, che fra poco più di un mese tornerà nelle sale con la sua nuova avventura in The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro.
Nel "curriculum" dell'Amichevole Uomo Ragno di quartiere si contano tante apparizioni in numerose serie animate (come protagonista o anche solo come guest-star), videogame, telefilm e film televisivi... ma per apparire in un film hollywoodiano tutto proprio il nostro ha dovuto aspettare fino al 2002, quando uscì la pellicola firmata da Sam Raimi che ha portato ad altri due sequel più o meno amati (uno nel 2004 e uno nel 2007), senza contare il reboot uscito nel 2012 che vede Andrew Garfield nei panni del supereroe e Marc Webb in cabina di regia.
Ma fino al 2002 sono stati tanti i progetti sul personaggio che sono stati pronti a partire e che non hanno poi avuto sviluppo effettivo, vedendo inutilmente avvicendarsi in cabina di regia nomi quali James Cameron e Tobe Hooper. Ecco dunque una retrospettiva su tutti quei film sull'arrampicamuri della Marvel che, per un motivo o per un'altro, non hanno visto la luce. Incluso lo Spider-Man 4 di Sam Raimi.

Spider-Man di Tobe Hooper

Lo scarso successo di Superman III nel 1983 aveva fatto intuire a molti, a Hollywood, che "fumetti" e "cinema" avevano parecchie difficoltà a coesistere. Molti studios hollywoodiani non erano più interessati a trasporre pellicole tratte dai comic book, anche se alcune piccole realtà tentarono di accaparrarsi i diritti di quelli più famosi. Spider-Man finì alla Cannon Films ma il contratto parlava chiaro: i diritti sarebbero tornati in mano alla Marvel se la Cannon non fosse riuscita a distribuire un film entro il 1990. Un personaggio troppo importante per perderlo, devono aver pensato alla Cannon, e cosi decisero di mettere in cantiere un film con Tobe Hooper (Non aprite quella porta) alla regia. I dirigenti della Cannon, però, avevano interpretato male il personaggio (nella loro totale ignoranza del fumetto originale, pensavano fosse una sorta di Uomo Lupo) e ingaggiarono Leslie Stevens per scrivere una sceneggiatura sulla loro idea. Nella loro versione, uno scienziato bombardava con radiazioni radioattive Peter Parker, tramutandolo in un ragno vivente a otto zampe. Questo Peter si rifiutava di essere uno dei tanti esperimenti dello scienziato e combatteva altri esseri custoditi dal suo creatore in un seminterrato. Il co-creatore del personaggio, Stan Lee, fu assolutamente contrario a questa versione, cestinandone la sceneggiatura e ordinandone una nuova scritta da Ted Newsom e John Brancato.

Spider-Man di Joseph Zito

La nuova sceneggiatura, firmata da Newsom e Brancato, risultava più fedele al fumetto, sebbene le origini del personaggio fossero diverse. In questa versione Peter Parker viene tramutato in Spider-Man dal suo mentore e professore Otto Octavius; nello stesso "incidente" Octavius diventa Doctor Octopus, uno scienziato folle alla ricerca delle prove dell'esistenza della Quinta Forza. Nel farlo Octopus rischia di far scomparire dalla faccia dell'universo la Terra... Joseph Zito rimpiazzò Tobe Hooper alla regia; la sceneggiatura di partenza fu rettificata da Barney Cohen e da Joseph Goldman (pseudonimo del noto cineastaMenahem Golan) aggiungendo più scene d'azione, una frase ricorrente per Octopus ("Okey-dokey") e cambiando l'obiettivo dello stesso dalla fantomatica "Quinta Forza" alla ricerca dell'antigravità. Il casting della pellicola non partì mai ufficialmente ma il regista espresse interesse nell'avere l'attore e stuntman Scott Leva come Peter/Spider-Man (sebbene ci fossero discussioni interne riguardo Tom Cruise) mentre Bob Hoskins per il ruolo del villain.

Addirittura, Stan Lee si propose come J. J. Jameson, e il regista pensò a Peter Cushing nel ruolo di uno degli scienziati del film, ad Adolph Caesar per interpretare un detective e a Lauren Bacall o Katharine Hepburn come zia May. L'insuccesso di Superman IV però spinse la Cannon a diminuire il budget per la pellicola, costringendo Zito ad uscire dal progetto. Nel corso del tempo, tuttavia, la produzione ricevette nuove attenzioni, con ulteriori rettifiche da parte di numerosi sceneggiatori, ben altri due registi in trattative (Albert Pyun prima, Stephen Herek poi) e attori coinvolti (addirittura si pensò ad Arnold Schwarzenegger nei panni di Dottor Octopus). Il tutto si arenò, comunque, e i diritti finirono in mano alla Carolco Pictures.

Spider-Man di James Cameron

La Carolco spinse per un progetto completamente nuovo, scritto niente meno che da James Cameron. La versione di Cameron vedeva come villain Electro (qui chiamato Carlton Strand e chiara parodia dei capitalisti corrotti) e l'Uomo Sabbia (qui chiamato semplicemente Boyd). La pellicola terminava con una mega battaglia in cima al World Trade Center, alla fine della quale Peter rivelava la sua doppia identità a Mary Jane Watson. La sceneggiatura conteneva anche le famigerate ragnatele organiche che rimpiazzavano gli spara-ragnatele del fumetto, idea che fu poi riutilizzata da Sam Raimi per il suo film del 2002; nella trama c'era spazio persino per una timida scena di sesso tra Peter e MJ! Vari nomi furono associati al progetto in veste di interpreti, tra cui Leonardo DiCaprio, come potete vedere dal fake poster a lato. Dei problemi con i diritti di sfruttamento del personaggio, però, portarono la Carolco a bloccare il progetto. La palla balzò, per l'ennesima volta, nelle mani di un'altra casa di produzione, la Columbia Pictures che riuscì, finalmente, a trasporre il personaggio nel 2002 con Sam Raimi in cabina di regia.

Spider-Man 4 di Sam Raimi

Spider-Man 3 nel 2007 era stato un grande successo al botteghino ma un semiflop artistico, con tanto di pesanti critiche da parte del pubblico e della critica. Eppure la Sony Pictures decise di mettere in cantiere un quarto film, sempre con Sam Raimi alla regia e il ritorno di Tobey Maguire e Kirsten Dunst. Il film maker americano, tuttavia, si ritrovò presto nuovamente in "guai" di natura artistica e concettuale legati alla natura e quantità dei villain presenti. Si dice infatti che, per il primo Spider-Man del 2002, volesse due avversari (oltre a Green Goblin anche un Dottor Octopus... innamorato di MJ!); nel 2004, per il suo sequel, in un solo colpo Octopus, Lizard, la Gatta Nera e Harry-Goblin; nel 2007 Uomo Sabbia, Harry-Goblin e l'Avvoltoio, più la storyline del costume nero (ma la produzione gli fece sostituire l'Avvoltoio con Venom, più idoneo alla storyline). Insomma, una vera "indigestione di cattivoni" che, difatti, rovinò il terzo film, mentre nei primi due il delicato equilibrio era stato mantenuto. E per il quarto film, Raimi voleva ben due villain... ma procediamo con ordine. La storia di Spider-Man 4 iniziava qualche tempo dopo gli eventi narrati nel terzo film, con Peter e Mary Jane felicemente sposati e con un figlio appena nato. Peter però incrocia Felicia Hardy, una ragazza della sua università, di cui s'invaghisce fino ad intrecciare con lei una relazione extra-coniugale; intanto al Daily Bugle, J. J. Jameson viene cacciato e rimpiazzato da Adrian Toomes. In realtà Toomes è un supercriminale dalle ali meccaniche, l'Avvoltoio; Peter lo affronta e il malvivente ha la peggio. Nel frattempo, scoperta la sua relazione extra-coniugale, Mary Jane lascia Peter, che decide quindi di accasarsi con Felicia; quel che non sa è che questa è la figlia di Toomes e vive una doppia vita nei panni della Donna Avvoltoio, finendo per combattere il suo nuovo fidanzato. La pellicola terminava con un Peter cosciente di aver perso tutto e gettava letteralmente via il costume per sempre. Raimi ingaggiò Anne Hathaway per il ruolo di Felicia Hardy mentre John Malkovich come Adrian Toomes. Ma la Sony, non contenta della sceneggiatura, ordinò una rettifica da parte di Gary Ross e Alvin Sargent per eliminare parecchie idee non amate dallo studio, tra le quali il personaggio della Donna Avvoltoio, causa di azioni poco consone a un personaggio così amato dal pubblico (Peter fedifrago?). Senza più libertà creativa, il regista decise di abbandonare il progetto portandosi dietro Maguire e la Dunst; a quel punto, ad Avi Arad e agli altri produttori non restò, per non rischiare di perdere i preziosissimi diritti relativi al mondo del personaggio di Spider-Man, di dare vita a un reboot: reboot che, fortunatamente, è riuscito a essere molto più che un semplice "piano B" quanto una rilettura ben riuscita e soprattutto fedele al fumetto originale più della (seppur amatissima) versione di Sam Raimi.

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