Speciale Humandroid: la creazione di Chappie

I film di Neill Blomkamp sono famosi per il loro approccio futuristico molto verosimile: com'è nato, in proposito, il suo nuovo, tenero protagonista, il poliziotto androide Chappie?

Speciale Humandroid: la creazione di Chappie
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L’iter realizzativo del nuovo film di Neill Blomkamp attualmente nelle sale, Humandroid, è stato ben più lungo di quello che si potrebbe pensare: tutto ha avuto inizio, difatti, oltre 10 anni fa. Giovane regista e artista di effetti speciali, ben prima di fare il grande salto a Hollywood con District 9 Blomkamp ha realizzato un promo contenente false pubblicità da mostrare in giro e dimostrare così le sue capacità produttive (potete visionarlo su YouTube a quest'indirizzo)
“Mi stavo guardando intorno e poi, nel 2003, ho progettato quel robot in Lightwave”, spiega Blomkamp. “Ho preso spunto da parecchi disegni manga e anime giapponesi (i riferimenti sono anche abbastanza palesi: il primo di tutti è Briareos di Appleseed, NdR); ora non sono più interessato a quelle cose, però ho voluto dare vita ad un film per rimanere fedele a ciò che era - uno spot pubblicitario bizzarro, falso e strano. Volevo che Humandroid somigliasse molto a quel lavoro”.

Cooperazione

Pertanto, molto prima che cominciassero le riprese principali, la produzione si è impegnata a fondo nella progettazione dell’aspetto di Chappie per il grande schermo. Lo sviluppo dell’idea fu affidato a due compagnie: la Image Engine, in cui la supervisione degli effetti visivi è stata affidata a Chris Harvey, e la celebre WETA Workshop, con a capo del team degli artisti visivi Joe Dunckley. Tutti insieme, ispirati dal robot ideato da Blomkamp dieci anni prima, hanno realizzato un progetto dell'androide che avrebbe funzionato sia al computer che come marionetta fisica. Due anni e mezzo prima che iniziassero le riprese, i produttori hanno girato delle riprese di prova a Johannesburg, per dimostrare che il loro piano avrebbe funzionato. Dopo il successo di questo test e avuto il via libera dalla produzione, la Image Engine ed il team della WETA Workshop hanno iniziato a lavorare in tandem, rifinendo e perfezionando il progetto. “Per noi il processo di lavorazione è stato diverso”, dice Harvey. “Per Elysium (il film precedente del regista, NdR), tutto veniva costruito alla WETA e poi consegnato alla Image Engine per la realizzazione digitale. In questo film, Neill ha avuto un approccio differente: ha passato diversi mesi lavorando fianco a fianco con la WETA e poi ha consegnato i progetti alla Image Engine, sotto forma di bozzetti in 2D. Da quei bozzetti è realizzato il personaggio in tre dimensioni. Siamo riusciti a risolvere numerose animazioni meccaniche prima che fosse costruito il modello fisico e siamo anche riusciti a rifinire il progetto così da convincerci che il progetto avrebbe funzionato”. Da quel momento , la Image Engine ha condiviso i modelli digitali con la WETA Workshop, lavorando a stretto contatto per rifinire il progetto, così che il team della WETA potesse realizzare un modello vero.

Realismo

Dunckley sostiene che l’idea di Blomkamp per il progetto relativo a Chappie fosse quella di puntare alla realtà. “Voleva che sembrasse vero, non gli importava che fosse tecnicamente al massimo della qualità”, dice. “Non servivano raggi laser che spuntavano ovunque. Doveva essere tosto ma anche sembrare qualcosa di cui il governo avesse potuto disporre di lì a breve”.
Per la forza di polizia costituita da 110 Scout, la WETA Workshop ha costruito undici manichini. “Li abbiamo resi individuali”, dice Dunkley. “Ognuno ha il suo numero, così da poterli cambiare in base alle necessità dell’invecchiamento - possiamo usare uno Scout nuovo di zecca oppure usare uno vecchio di cinque anni che necessita manutenzione. Questi sono gli strumenti che abbiamo usato così che il pubblico riesca ad identificare Chappie - lui è Scout 22 ed ha un orecchio danneggiato, rimpiazzato da un orecchio di prova color arancione. Rimane facile seguire quell’orecchio arancione in mezzo a tutti gli altri ”. Dunckley sostiene che quelle orecchie non sono soltanto marchi identificativi, per come sono progettate danno agli animatori la possibilità di mostrare i sentimenti di Chappie. “Appare più ovvio nelle orecchie” dice. “Le posizioni diverse indicano le differenti espressioni ”. Man mano che Chappie subisce danneggiamenti nel corso del film, il team della WETA Workshop è riuscita a cambiare il suo aspetto. “Chappie è composto in otto fasi”, dice Dunckley. “Abbiamo realizzato tre scheletri di Chappie ed otto set di pannelli che rappresentano ogni fase. Quando viene danneggiato al petto, abbiamo rimosso il pannello esterno e lo abbiamo rimpiazzato con uno della fase seguente. Viene assalito, bruciato, sparato e sparato di nuovo, coperto di graffiti da Ninja e Yo-Landi, e così via. Lo sviluppo fisico ha richiesto un lavoro enorme; l’aspetto complicato era che tutto quanto veniva girato sul set con i manichini - il Chappie fisico - doveva essere relazionato al personaggio al computer e bisognava seguire la continuità, quindi abbiamo collaborato a stretto contatto con la Image Engine per identificare ogni fase e proseguire con una ripresa strutturata affinché si potesse mappare ogni singola fase”.

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