Han Lue, il cavaliere solitario di Fast & Furious

Ora che il suo ritorno è stato rivelato nel nuovo trailer di Fast and Furious 9, scopriamo chi è Han, il cavaliere solitario.

Han Lue, il cavaliere solitario di Fast & Furious
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Tra gli elementi che più hanno attirato l'attenzione dei fan nel trailer di Fast & Furious 9 c'è la ricomparsa di Han Lue, uno dei personaggi più amati della saga dei motori creata ormai 15 anni fa da Vin Diesel, e divenuta un vero e proprio fenomeno globale. Character tra i più accattivanti, Han Lue (interpretato dall'attore Sung Kang) rappresenta, secondo molti, l'anima più semplice, classica e in un certo senso romantica della saga. Di certo il personaggio meno "stereotipato" e fumettistico, quello forse anche un po' più retrò. Molto legato nella caratterizzazione a certi protagonisti delle spy-stories e film action degli anni sessanta e settanta, non fosse altro per lo charme e l'atteggiamento sotto le righe e riservato.

Per le strade di Tokyo

Quello che molti non sanno è che il personaggio di Han in realtà era stato concepito fuori dall'universo narrativo di Fast and Furious, apparendo per la prima volta in Better Luck Tomorrow (sempre di Justin Lin, regista di riferimento della saga) film drammatico incentrato sulla realtà torbida e senza freni di un gruppo di ragazzi asiatici nei college americani, dove soldi facili, droghe e voglia di emergere la facevano da padrone. Il film fu un grande successo di critica, tanto che persino il grande Roger Ebert ne lodò la capacità di mostrare quanto fosse difficile crescere nell'America del 2000, senza valori e ideali. E in mezzo a quel dramma di ragazzi storditi dalla propria insicurezza e dall'alcol, Han (per quanto fosse comunque un delinquente) appariva l'unico con un codice d'onore o un senso della misura. Dal 2002 facciamo un salto di quattro anni e arriviamo in quella Tokyo dove è ambientato il terzo (e per certi versi il più originale) capitolo della saga: Tokyo Drift.
Stavolta il protagonista è Sean Boswell (Lucas Black), altro astro nascente delle corse clandestine, deciso a emergere in quel Giappone dove era fuggito per non finire nelle galere dello zio Sam.
In breve tempo Sean resterà coinvolto in un pericoloso intrigo a base di auto veloci, Yakuza e doppi giochi, ma troverà proprio in Han un alleato e un amico, nonché un uomo di notevole astuzia e intraprendenza.

L'antieroe della saga

Han ci viene mostrato come un uomo che mal sopporta l'arroganza dei suoi soci della Yakuza, oltre a essere un vero maestro nel modificare e migliorare le vetture da corsa. Un vero e proprio artista, che però rimarrà apparentemente ucciso nell'inseguimento finale, vittima dell'esplosione della sua auto tamponata da una misteriosa Mercedes. Solo alla fine di Fast and Furious 6 si capirà che quell'auto era guidata da Deckard Shaw, in cerca di vendetta contro il Clan Toretto. Han piacque molto per il suo essere furtivo, sotto le righe, in disparte, perfettamente in antitesi ai tanti spaccamontagne della saga. Un atteggiamento che rivelava una natura osservatrice, e una grande capacità di giudicare e comprendere chi gli stava attorno. Han è sempre stato un antieroe dotato di un grande fiuto e di una capacità deduttiva fuori dal comune: supplisce a una fisicità non eccelsa con rapidità, capacità di improvvisare e freddezza, e soprattutto con l'essere molto colto, attento ai dettagli e calcolatore. Sentimentale dall'animo nomade, è uno dei migliori piloti della saga e un vero mago dei motori e delle informazioni, qualità che gli hanno permesso di diventare a Tokyo un punto di riferimento nel mondo delle corse clandestine e del divertimento notturno.

Donne e Motori

La relazione di Han con Dominic Toretto viene meglio specificata in seguito, quando si apprende che i due si erano conosciuti in Messico, visto che Han era incuriosito dalla reputazione di Dom ed era entrato a far parte della sua crew.
Han tornerà in Fast & Furious 4, dove darà prova di freddezza e coraggio durante una rapina a un autotreno e si dimostrerà anche molto perspicace, allertando Dom del fatto che la polizia fosse sulle sue tracce. Deciderà quindi di ritornare a Tokyo.

Sempre in questo capitolo, Han incontra la bellissima Gisele Yashar (Gal Gadot), ex agente del Mossad che nel quinto e successivo film era diventata non solo parte della crew di Toretto, ma anche la sua fidanzata. I due diventano l'ennesima coppia inseparabile della saga.
Han mostra di essere enormemente legato a Gisele, ma anche in un certo senso di soffrirne la personalità, il carisma e lo spirito di iniziativa, lui che ha sempre collezionato donne da una serata, come dimostrato nel corto Los Bandoleros (diretto dallo stesso Vin Diesel e ambientato subito dopo Tokyo Drift).

Nel sesto capitolo, dove la Banda Toretto e il team FBI di Hobbs sono contrapposti al terrorista e mercenario Owen Shaw (Luke Evans), purtroppo Han pagherà un prezzo altissimo. Cercando di fermare la banda dell'inglese, la bella Gisele morirà durante lo scontro finale sull'aereo.
Un lutto che lascerà distrutto Han, che tornerà a Tokyo solo per finire (apparentemente) ucciso da Deckard Shaw. Invece dal nuovo trailer si è capito che l'abile avventuriero se l'è cavata con qualche cicatrice. Il ritorno del suo personaggio è stato alquanto gradito, visto che il suo spirito aleggiava nel settimo episodio, con il suo funerale alquanto "adrenalinico". Di certo dava (e probabilmente darà) quel tocco di classe e "normalità" in più a una saga che da tempo forse sposa un'atmosfera un po' troppo al di là delle righe.

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