Guida intergalattica per cinefili anonimi: come ci si comporta al cinema?

I cinema italiani stanno pian piano riaprendo dopo mesi di lockdown. Ma siamo davvero sicuri di sapere come ci si comporta in sala?

Guida intergalattica per cinefili anonimi: come ci si comporta al cinema?
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Alcuni cinema del nostro Paese hanno iniziato a riaprire, con la speranza nei prossimi mesi di poter tornare a una situazione di normalità anche a livello di uscite cinematografiche. Dopo quindi una lunga pausa - purtroppo forzata - è ora tempo di ritornare in sala per godere dell'unico e inimitabile spettacolo dato dalla magia insita nel grande schermo. Negli ultimi quindici anni, però, c'è stato purtroppo un lievissimo (per usare un eufemismo) imbarbarimento culturale che ci ha colpito tutti quanti in maniera implacabile, portandoci se vogliamo a ignorare le più basilari regole di convivenza comune, e trasformando di fatto anche le stesse sale cinematografiche in un brutale campo di battaglia senza leggi né regole.
Ed è per questo che, con un'abbondante dose di ironia (unita a un pizzico di disillusione postmoderna), proveremo a stilare cinque regole fondamentali da rispettare in sala, sfruttando proprio questo periodo di ripartenza per pensare tutti insieme a un futuro in cui l'umanità vive in pace senza maleducati al cinema.

Non disturbare

Non importa che tu sia l'ultimo esponente della cultura tamarra, il geek/nerd più in voga del quartierino o il genitore di mezza età totalmente succube del proprio figlio undicenne, la regola base da rispettare al cinema è una e una soltanto: non disturbare.
La visione di un film dovrebbe essere un momento speciale, da condividere con la propria interiorità e/o con amici, parenti, conoscenti, partner (o semplicemente da soli).
Fate ciò che volete, come volete, senza però disturbare il prossimo quando siete al cinema.
Nonostante la sala cinematografica abbia assunto sempre più la valenza di un vero e proprio aggregatore sociale, raggruppando di fatto nella stessa stanza un numero più o meno elevato di perfetti sconosciuti, sempre più spesso si sono andate a perdere proprio quelle nozioni basilari di convivenza civile atte a rendere la visione di un film in sala un momento di svago e non di rabbia furiosa.
Il non fare chiasso, il non parlare al cellulare durante la proiezione, il non rendere la vita degli altri spettatori un inferno e tante altre piccole accortezze che dovrebbero appunto far parte del vivere civile nel corso degli ultimi quindici anni si sono via via disgregate nell'etere.

Prima però di pensare ai singoli casi, è bene avere perfettamente chiara la visione d'insieme su come stare in sala. Seppur articoli di questo tipo verranno (probabilmente) letti dagli spettatori che già si comportano bene e sistematicamente ignorati da chi le regole ha deciso di non rispettarle neanche per sbaglio, è comunque doveroso, almeno secondo noi, provare a sensibilizzare la collettività su questo (non troppo dibattuto in realtà) argomento.
Soprattutto perché internet, oltre a diffondere video virali di cuccioli di gatto o proporre ai consumatori specifiche campagne marketing basate sugli algoritmi, può anche essere usato a fin di bene. Forse.

Sei tu a usare il cellulare, non il contrario

Ok, è vero: siamo a un passo dalla rivolta delle macchine in pieno stile Terminator, ma nei pochi anni di libertà che ci restano possiamo ancora provare a fare la differenza. Ormai tutti quanti (salvo rare eccezioni) viviamo in simbiosi con il nostro cellulare, diventato parte integrante di noi stessi più di qualsiasi altro organo necessario alla nostra sopravvivenza. Eppure, la sala cinematografica ha il potere di isolarci dal resto del mondo, per proiettarci verso universi sconosciuti e meravigliosi dove tutto diventa possibile.
Ricordiamo quindi ai futuri spettatori di provare a inserire il cellulare in modalità silenziosa prima dell'inizio del film. Se avete intenzione di continuare a utilizzare comunque il cellulare per tutta la durata dell'opera, scrollando incessantemente le pagine dei social, lasciatevi guidare da un semplice consiglio: non pagate i soldi del biglietto ma fatelo a casa, dato che lì almeno è gratis. E ricordate, utilizzare incessantemente la modalità torcia per infastidire gli altri spettatori non fa di voi dei geni del nuovo millennio.
Tutti questi elementi, che potrebbero sembrare ai più di poco conto, tra qualche anno (quando i T-800 inizieranno a sterminarci come mosche) ci torneranno molto utili per comprendere al meglio il momento esatto in cui le macchine hanno iniziato a prendere il controllo su tutti noi.

Far parte di una comitiva non ti autorizza a portare la guerra in sala

Una delle più grandi piaghe che ha colpito negli ultimi anni la visione dei film in sala è senza ombra di dubbio quella legata alle comitive moleste (che in realtà dovrebbero essere vietate per legge senza diritto di replica, con annesso un viaggio di sola andata per Marte).

Solitamente capitanate da un maschio alfa (non importa se tamarro o geek), la comitiva molesta - facendo ovviamente affidamento alla forza insita nel branco - è un organismo vivente irrispettoso e inutilmente chiassoso che si muove solamente per distruggere qualunque cosa gli capiti a tiro.
Affrontare di peso questo problema potrebbe portare più di un grattacapo all'ignaro spettatore rispettoso delle regole, ma è comunque doveroso cercare di riportare alla ragione le comitive più chiassose e maleducate immolandosi, se davvero necessario, per il bene comune della sala.

Il modo più semplice per provare in qualche modo a risolvere il problema è quello di individuare, all'interno del numeroso gruppo, l'individuo più tranquillo della compagnia provando a farlo ragionare, chiedendogli se cortesemente è in grado di avvisare i suoi amici di abbassare un po' il volume dei loro schiamazzi. In caso di risposta negativa, che arriverà nel 70% dei casi molto in fretta, non resta che passare alla seconda fase: la guerra.
L'unico modo per vincere è provare a coinvolgere gli altri spettatori vicini cercando di portarli dalla vostra parte, così da ristabilire la serenità in sala. Il reale problema è che gli spettatori a cui chiederete aiuto spesso prenderanno le difese della comitiva perché abituati a fare di norma molto più casino della stessa, in un circolo vizioso da cui diventerà sempre più difficile uscire.

In ogni caso prima di fare qualsiasi azione sarà necessario valutare molto bene la posizione tecnico/tattica in cui siete. Se per vostra sfortuna vi ritroverete nella fila di poltrone davanti alla comitiva (risultando di fatto inermi ai loro possibili attacchi indiscriminati quali il lancio selvaggio di popcorn o snack di varia natura), non esitate a cambiare in fretta posto senza proferir parola. In guerra d'altronde si sa, non vince il più forte ma il più scaltro.

Masticare è lecito, ruminare senza ritegno è scortesia

Nessuno sa davvero chi sia l'inventore del concetto del mangiare in sala, anche se in realtà dovrebbe essere conosciuto da tutti ed essere processato seduta stante per crimini immensi e devastanti contro l'umanità tutta. Ma se comunque non c'è ovviamente nulla di male nello sgranocchiare qualunque tipo di snack durante la visione del film, il ruminare senza ritegno per ore e ore affondando copiosamente la mano nel sacchetto di patatine quasi a voler fare a tutti costi più rumore possibile (per un lasso di tempo che varia dall'ora e mezza a "più infinito") potrebbe portare qualche grattacapo a più di uno spettatore.
E se hai voglia di farti imboccare sgranocchiando ogni singola patatina del sacchetto senza usare le mani e sbattendo i denti come neanche i castori più fomentati della foresta per fare più casino possibile (oltretutto autocompiacendoti di fare briciole ovunque), forse la sala cinematografica non è proprio il luogo più adatto a te.
Perché esiste in realtà un meraviglioso posto dove poter fare quello che si vuole senza disturbare nessuno: la propria casa.

Non spoilerare, non tirare calci e... cerca di rispettare i bambini innocenti

Altro particolare molto importante è quello relativo al finale del film. Solitamente, infatti, si va a vedere una pellicola di cui non si conosce il finale proprio per il senso di meraviglia dato dall'inaspettato. Il conoscere già tutta la trama di un film inedito andrebbe di fatto ad annullare una delle componenti fondamentali della magia del cinema. Per questo, se per caso si è venuti a conoscenza del finale tramite internet o in qualsiasi altro modo, bisognerebbe evitare di spoilerarlo in sala agli spettatori.
Chiudiamo l'elenco con altre due brevi riflessioni, tra cui quella relativa ai calci volanti dati, non si sa bene perché, alle poltrone degli spettatori, uno "sport" spesso sottaciuto ma che molte persone praticano talvolta senza neanche rendersene conto. Quando sei seduto e hai qualcuno davanti a te, dovresti tenere in considerazione il fatto che tirare calci alla poltrona potrebbe in qualche modo indispettire lo spettatore che hai di fronte.

Lo stesso allungare le gambe per distenderle mettendo i piedi sopra la poltrona è in realtà un comportamento che dovresti evitare, a maggior ragione se nei posti vicini si trova qualcuno.
Ricorda infine che per ogni bambino che fa molto rumore o è esageratamente irrequieto c'è un genitore incapace di dirgli di stare tranquillo. Cerca quindi di non prendertela con il seienne che ti trovi davanti, quanto con chi è incapace di fornirgli gli strumenti necessari a spiegargli quello che deve (o non deve) essere fatto in una sala cinematografica.

Sii umano (bonus)

Nel mondo utopico che sogniamo, queste semplici regole verrebbero spiegate a casa, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, sui social, ovunque. Avremmo intere trasmissioni basate sull'intrattenimento, con approfondimenti sul cinema e su come starci; una prima serata di Sanremo con Benigni che decanta le norme basilari di civiltà per fruire tutti insieme delle opere cinematografiche in sala.
Ma nonostante questo è oltremodo importante mantenere comunque un elevato grado di umanità ed empatia verso tutti gli altri spettatori, cercando quindi di non trasformarsi in moderni Ebenezer Scrooge intolleranti verso tutto e verso tutti.
La cosa più importante alla fine, ironia o meno, è in realtà quella di valutare ogni singola situazione con un minimo di buonsenso, nella speranza ovviamente che anche tutti gli altri facciano allo stesso modo.

E se proprio non avrai voglia di discutere con i tuoi amici, parenti, partner e conoscenti di tutto questo per tentare nel tuo piccolo di provare a sensibilizzare il mondo, potrai comunque fare la tua parte consigliando la lettura di questo articolo a fine spettacolo.
Così magari la prossima volta anche tu, mio caro spettatore molesto, sarai in grado di non rovinare la visione a tutte le altre persone (che esattamente come te hanno pagato il biglietto d'ingresso) desiderose solo e soltanto di passare un po' di tempo nella più completa tranquillità per godere della meravigliosa magia che solo la sala cinematografica è in grado di regalare.

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