Quando al giungere dei titoli di coda ci si ricorda più la miriade di citazioni e easter-egg presenti rispetto alla trama principale, vuol dire che qualcosa è andato storto. E Space Jam - New Legends è proprio un film che vive esclusivamente dei suoi eccessi, sequel spurio e non richiesto del cult degli anni Novanta che vedeva al centro della scena niente meno che Michael Jordan, il leggendario campione di basket che ha fatto sognare il mondo intero con le sue giocate.
Un ruolo qui vestito - o sarebbe meglio dire improvvisato, visti i risultati - dal collega LeBron James, star anch'esso del NBA con però molto meno carisma nei panni attoriali, tanto che per buona parte del racconto viene sostituito dalla sua versione animata, limitandosi in suddette fasi al solo doppiaggio. La scelta del protagonista umano non è però il solo problema di Space Jam - New Legends, come vedremo ora in questo articolo nel quale torniamo a parlarne dopo l'entrata nel catalogo Netflix e nella relativa top 10 della piattaforma di streaming. Per altre proposte leggete il nostro speciale sulle uscite Netflix di aprile .
Space Jam - New Legends: un canestro mancato
La trama è una sorta di copia-incolla aggiornato con qualche variabile, dove il campione sportivo di turno viene rapito e trasportato nel server dove avrà infine luogo la partita tra i buoni e cattivi. Ancora una volta saranno i Looney Tunes a giocare il ruolo dei simpatici compagni di squadra, ognuno con le proprie distinte peculiarità nonché con poteri insospettabili (basti vedere la Nonna che si scopre essere l'eletta, con buona pace di Neo/Keanu Reeves) che vengono fuori nel momento del bisogno. Bugs Bunny, Duffy Duck, Titti, Willy il Coyote e Beep Beep, Taz e così via, con tanto di carismatica figura femminile affidata alla sempre atleticissima Lola Bunny (doppiata nella versione originale nientemeno che da Zendaya).
Peccato che il match finale punti all'esagerazione e che di fondamentali agonistici non ve ne sia manco l'ombra: sia chiaro, l'anima fantastica era predominante anche nel capostipite, ma qui sembra si sia puntato tutto su un caos tonitruante e rocambolesco, dove è il gratuito a farla da padrone all'insegna di uno spettacolo da vedere esclusivamente a cervello spento.
Di tutto un po'
Space Jam - New Legends sfrutta la sempre più dilagante moda del multiverso senza particolare inventiva, andando a esplorare molteplici universi filmici e seriali della Warner Bros.: dal mondo DC Comics al Trono di spade, da Harry Potter a Matrix, la sceneggiatura non ha sprezzo del ridicolo e aggiunge, aggiunge senza sosta e anche senza rispetto. In una manciata di spezzoni i personaggi entrano di peso all'interno di grandi classici del cinema, tanto da scomodare addirittura un sempiterno capolavoro quale Casablanca (1942). Le citazioni non si limitano alle pellicole o ai franchise, ma si espandono anche ad attori e personaggi realmente esistenti, come quando il protagonista fa una battuta sull'altezza di Kevin Hart - ormai citato a più riprese in simili contesti e ha anche un po' stufato - oppure quando Gatto Silvestro annuncia l'entrata in scena di Michael Jordan e al suo posto si presenta invece...Michael B. Jordan, ironizzando appunto sulla relativa omonimia. A proposito, avete letto la nostra recensione di Creed III?
La questione familiare che LeBron James deve risolvere e che vede addirittura il figlio, genio del computer con una scarsa passione per il basket, schierarsi dalla parte del villain di Don Cheadle, segue le tipiche logiche riconciliatorie del filone - ma d'altronde non poteva essere altrimenti - ma è una delle ovvie ingenuità più facilmente perdonabili, in un'operazione che sembra schiava paradossalmente proprio di quegli algoritmi che hanno la parte della nemesi. Ma come spesso accade, la logica del "chi più ne ha, più ne metta" rischia di rivelarsi fallace e controproducente, soprattutto in un film a tecnica mista che si porta dietro un'eredità pesante come quella del primo Space Jam.
Il flop di Space Jam 2: LeBron James non è Michael Jordan
In occasione dell'arrivo del film nel catalogo Netflix, torniamo a parlare del controverso sequel con protagonista LeBron James.
Quando al giungere dei titoli di coda ci si ricorda più la miriade di citazioni e easter-egg presenti rispetto alla trama principale, vuol dire che qualcosa è andato storto. E Space Jam - New Legends è proprio un film che vive esclusivamente dei suoi eccessi, sequel spurio e non richiesto del cult degli anni Novanta che vedeva al centro della scena niente meno che Michael Jordan, il leggendario campione di basket che ha fatto sognare il mondo intero con le sue giocate.
Un ruolo qui vestito - o sarebbe meglio dire improvvisato, visti i risultati - dal collega LeBron James, star anch'esso del NBA con però molto meno carisma nei panni attoriali, tanto che per buona parte del racconto viene sostituito dalla sua versione animata, limitandosi in suddette fasi al solo doppiaggio. La scelta del protagonista umano non è però il solo problema di Space Jam - New Legends, come vedremo ora in questo articolo nel quale torniamo a parlarne dopo l'entrata nel catalogo Netflix e nella relativa top 10 della piattaforma di streaming. Per altre proposte leggete il nostro speciale sulle uscite Netflix di aprile .
Space Jam - New Legends: un canestro mancato
La trama è una sorta di copia-incolla aggiornato con qualche variabile, dove il campione sportivo di turno viene rapito e trasportato nel server dove avrà infine luogo la partita tra i buoni e cattivi. Ancora una volta saranno i Looney Tunes a giocare il ruolo dei simpatici compagni di squadra, ognuno con le proprie distinte peculiarità nonché con poteri insospettabili (basti vedere la Nonna che si scopre essere l'eletta, con buona pace di Neo/Keanu Reeves) che vengono fuori nel momento del bisogno. Bugs Bunny, Duffy Duck, Titti, Willy il Coyote e Beep Beep, Taz e così via, con tanto di carismatica figura femminile affidata alla sempre atleticissima Lola Bunny (doppiata nella versione originale nientemeno che da Zendaya).
Peccato che il match finale punti all'esagerazione e che di fondamentali agonistici non ve ne sia manco l'ombra: sia chiaro, l'anima fantastica era predominante anche nel capostipite, ma qui sembra si sia puntato tutto su un caos tonitruante e rocambolesco, dove è il gratuito a farla da padrone all'insegna di uno spettacolo da vedere esclusivamente a cervello spento.
Di tutto un po'
Space Jam - New Legends sfrutta la sempre più dilagante moda del multiverso senza particolare inventiva, andando a esplorare molteplici universi filmici e seriali della Warner Bros.: dal mondo DC Comics al Trono di spade, da Harry Potter a Matrix, la sceneggiatura non ha sprezzo del ridicolo e aggiunge, aggiunge senza sosta e anche senza rispetto. In una manciata di spezzoni i personaggi entrano di peso all'interno di grandi classici del cinema, tanto da scomodare addirittura un sempiterno capolavoro quale Casablanca (1942).
Le citazioni non si limitano alle pellicole o ai franchise, ma si espandono anche ad attori e personaggi realmente esistenti, come quando il protagonista fa una battuta sull'altezza di Kevin Hart - ormai citato a più riprese in simili contesti e ha anche un po' stufato - oppure quando Gatto Silvestro annuncia l'entrata in scena di Michael Jordan e al suo posto si presenta invece...Michael B. Jordan, ironizzando appunto sulla relativa omonimia. A proposito, avete letto la nostra recensione di Creed III?
La questione familiare che LeBron James deve risolvere e che vede addirittura il figlio, genio del computer con una scarsa passione per il basket, schierarsi dalla parte del villain di Don Cheadle, segue le tipiche logiche riconciliatorie del filone - ma d'altronde non poteva essere altrimenti - ma è una delle ovvie ingenuità più facilmente perdonabili, in un'operazione che sembra schiava paradossalmente proprio di quegli algoritmi che hanno la parte della nemesi. Ma come spesso accade, la logica del "chi più ne ha, più ne metta" rischia di rivelarsi fallace e controproducente, soprattutto in un film a tecnica mista che si porta dietro un'eredità pesante come quella del primo Space Jam.
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