Festival di Annecy: i vincitori e le proiezioni della giornata conclusiva

Il nostro resoconto della giornata conclusiva del festival d'animazione, tra ultime proiezioni e un palmarès molto solido.

Festival di Annecy: i vincitori e le proiezioni della giornata conclusiva
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La quarantunesima edizione del Festival di Annecy ha chiuso i battenti ieri, invitando i fedeli a ripresentarsi in loco l'11 giugno 2018 per una nuova annata, di cui è già stato annunciato un versante del programma: un omaggio all'animazione brasiliana (quest'anno l'ospite d'onore a livello geografico era la Cina). L'annuncio ha avuto luogo durante la cerimonia di premiazione, dove i vari riconoscimenti assegnati dalle diverse giurie si sono alternati ad alcune proiezioni speciali: Georges Schwizgebel, maestro dell'animazione svizzera, ha presentato i suoi due lavori più recenti, di cui uno assolutamente inedito, mentre ritirava il premio alla carriera; Jean-Pierre Jeunet, regista de Il favoloso mondo di Amèlie, ha firmato un cortometraggio a tema animale basandosi su una nota canzone francese; e Genndy Tartakovsky, autore di Hotel Transylvania, ha regalato al pubblico l'anteprima mondiale dell'esilarante corto Puppy!, dove il Dracula doppiato da Adam Sandler si ritrova a fare da dog sitter per il cucciolo extralarge regalato al nipotino.

Palmarès egalitario

Se un mese fa a Cannes ci si lamentava dell'assenza generale di donne in cabina di regia per la maggior parte dei film selezionati, ad Annecy la presenza femminile è stata molto forte, un elemento rispecchiato anche dai premi: la giovane cineasta svedese Niki Lindroth Von Bahr, vincitrice del riconoscimento principale nella categoria dei cortometraggi grazie a The Burden, ha persino dedicato la sua vittoria alle donne attive dietro la macchina da presa. Non ci possiamo pronunciare sul premio per il miglior lungometraggio poiché il trionfatore, il giapponese Lou Over the Wall, è l'unico film del concorso che non abbiamo visto. La giuria ha anche assegnato un premio a un altro prodotto nipponico, In This Corner of the World, citandone le qualità artistiche e storiche. Il premio del pubblico, assegnato dagli accreditati tramite voto online, è andato a Loving Vincent, cosa che ha particolarmente commosso i due registi poiché non era scontato che un film sulla morte di Van Gogh, realizzato con la pittura ad olio, potesse fare breccia nel cuore degli spettatori. Ma il momento che rimarrà impresso nella memoria dei più è stato l'assegnazione di uno dei premi per i cortometraggi studenteschi alla giapponese Sawako Kabuki, autrice del folle Summer's Puke is Winter's Delight. La giovane regista, visibilmente estasiata, ha infatti ritirato il premio affermando di essere talmente felice da voler avere rapporti carnali con tutte le persone presenti in sala. Forse la dimostrazione migliore dell'atmosfera più informale che caratterizza Annecy.

Indiana chi?

Per quanto concerne gli ultimi lungometraggi visti nella soleggiata città francese, la giornata di sabato si è aperta all'insegna dell'avventura con il secondo capitolo di Tadeo Jones, omaggio spagnolo al più noto archeologo della storia del cinema. Tadeo e il suo amico a quattro zampe Jeff devono trovare i frammenti del leggendario collare di Re Mida, in una corsa contro il tempo che strizza apertamente l'occhio a Indiana Jones e l'ultima crociata. La mancanza di originalità è abilmente compensata dalla giusta carica di simpatia e da una cura dell'apparato visivo che dovrebbe soddisfare sia gli spettatori più giovani che i cinefili adulti in cerca di divertimento filologicamente corretto. Proviene invece dalla Cina il delizioso Tea Pets, una sorta di variazione sul tema di Toy Story incentrata su delle figurine che nella cultura locale accompagnano il consumo del tè. Nulla di inedito, ma il ritmo implacabile e la pura follia in termini di animazione rendono l'esperienza molto piacevole, con nuove trovate esilaranti sempre dietro l'angolo. Una piccola nota curiosa: il film in sé, da quel che abbiamo capito, era completo, ma la copia proiettata ad Annecy aveva dei titoli di coda incantevolmente frammentari, con diversi punti dove, al posto dei credits tradizionali per i vari membri della troupe, appariva la scritta "Da aggiungere". C'è da augurarsi che nessuno dei diretti interessati fosse presente in sala durante la settimana francese...

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