Doctor Sleep, le due anime del sequel di Shining nell'analisi del trailer

A quarant'anni dell'uscita del capolavoro di Stanley Kubrick, il regista di Hill House tenta di mitigare con il sequel le divergenze tra film e romanzo.

Doctor Sleep, le due anime del sequel di Shining nell'analisi del trailer
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Dovessimo sintetizzare il rapporto tra Stephen King e lo Shining di Stanley Kubrick in una solo parola, diremmo "complesso". Facile silurarlo come "difficile", viste le profonde divergenze creative tra l'autore del romanzo e uno dei registi più grandi della storia del cinema, eppure sbagliato anche mettere in gioco esclusivamente le velleità stilistiche di questi due immensi artisti. Semplicemente, le visioni della storia dei Torrance in quel gelido mausoleo del terrore che è l'Overlook Hotel erano differenti e strettamente legate a personali pulsioni creative e formali.
King è un grande descrittore, soprattutto di personaggi (fattore per altro ripreso da Kubrick nella sua trasposizione), nonostante riesca anche a mettere in scena elementi metafisici, spettrali e mostruosi con un'esagerazione a tratti lovecraftiana.

Il cineasta non amava però questi aspetti esasperati ed esasperanti, tanto da scegliere un approccio psicologico a tutto tondo, creando sia uno dei migliori film della storia del cinema, sia il prodotto più odiato da King in persona. A oggi, a quarant'anni di distanza dalla prima uscita nelle sale, Shining resta l'adattamento migliore di un romanzo del Re dell'Orrore, quello marcatamente più autoriale, incisivo, sperimentale (Kubrick introdusse la steadycam) e innovativo, eppure King - pur non potendolo legalmente attaccare - non riesce proprio a farselo andare giù ancora oggi. E sarebbe sempre la stessa storia, se non fosse per il Doctor Sleep di Mike Flanagan, trasposizione del sequel cartaceo dello Shining, che si è prefisso l'ambizioso e onestamente coraggioso obiettivo di mitigare coscienziosamente le profonde divergenze tra film e romanzo, come poi si evince già nel primo trailer ufficiale.


Il potere di un'idea

Parliamoci chiaro: quando si pensa a Shining, si pensa a Stanley Kubrick. Certamente valido, il romanzo di King non riesce ancora adesso a competere con l'immaginario revisionato sul grande schermo dal regista, per non parlare di tutte le scene ormai iconiche stampate nella testa di ogni cinefilo del mondo. L'horror di Kubrick è una nave scuola di ogni appassionato, uno di quei film imprescindibili, seminali e trionfanti che non passano mai di moda, talmente avanguardista (all'epoca) e precursore da restare tra le vette assolute della settima arte, un po' come Quarto Potere di Orson Welles o 8 e Mezzo di Federico Fellini.

Tutto questo lo sa bene anche Flanagan che p, proponendo l'idea di un pitch cinematografico di Doctor Sleep, suggerisce alla Warner Bros. di condensare la visione di Kubrick in un fedele adattamento della storia di un cresciuto Danny Torrance, interpretato nel titolo da Ewan McGregor. Per farlo, due conditio sine qua non (come ha rivelato a Entertainment Weekly): l'approvazione e l'appoggio della Stanley Kubrick Estate e il benestare di Stephen King.
Lo studio ha un ottimo rapporto con l'associazione, com'è possibile capire anche dall'utilizzo di Shining in Ready Player One di Steven Spielberg, dunque il compito più difficile era quello di convincere il Re dell'importanza di riportare sul grande schermo la visione di Kubrick e quell'immaginario, cercando di sottolineare come l'adattamento di Doctor Sleep non avrebbe comunque intaccato nel profondo la storia da lui ideata.
L'obiettivo era insomma quello di riunificare questi due mondi a lungo rimasti separati, soprattutto per volontà di Stephen King, che persino nella stesura del romanzo decise di ignorare ogni cambiamento ottimale apportato da Kubrick come dito medio a quell'insopportabile trasposizione-tradimento della sua visione. Tenutosi l'incontro, la passione e la stessa idea di Flanagan hanno attecchito anche nel cuore più difficile da convincere, riuscendo a ricevere l'incoraggiamento e la benedizione del Re, che visto il film appena terminata la post-produzione si è detto anche "entusiasta". Lo sappiamo: per molti, il fatto che il progetto sia piaciuto a King non è buon segno. E se vi dicessimo che anche la Stanley Kubrick Estate ha accolto positivamente il titolo, invece? A rivelarlo è sempre lo stesso Flanagan, che ha parlato di questi due momenti come "degli attimi più snervanti della sua intera carriera". In fondo si sta giocando con pezzi da 90, anche se lo ammettiamo: il trailer è dannatamente convincente.

Visioni del passato

Non vi anticiperemo nulla della trama di questo secondo capitolo, la storia è ben nota ai fan dell'autore di IT e non c'è bisogno di rovinare ai non-lettori la possibilità di godere appieno di un sequel tanto atteso. Vi basti sapere che il film è ambientato molti anni dopo Shining, con un Danny Torrance ormai adulto e alcolizzato che lavora in un ospizio, dando sollievo agli anziani in fin di vita e venendo per questo chiamato Dottor Sonno. Nel romanzo, King amplia a dismisura la mitologia della Luccicanza, introducendo una serie di personaggi positivi e negativi che si intersecano costantemente per tutta la durata della storia, creando un unicum di soluzioni psichiche affascinanti ma contrapposte a una narrazione e a un racconto non sempre vincenti.

Dal trailer di Doctor Sleep possiamo comunque capire due cose: che si tratta di un adattamento all'apparenza molto fedele e al contempo un sequel dello Shining kubrickiano di grande fascino e concezione. Se pensate di aver visto nel filmato dei frame provenienti di sana pianta dal film del 1980, ricredetevi: soltanto la scena del sangue è originale, mentre il resto è stato completamente rigirato, con scene aggiuntive all'interno dell'Overlook a mo' di flashback, visto che Danny avrà ancora molto a che fare con i fantasmi dell'Hotel.

A interpretare lui bambino (a nostro avviso) troveremo Jacob Tremblay, che curiosamente è ufficializzato nel cast ma il suo personaggio non è ancora identificato. Vista anche la somiglianza tra l'attore e il Danny Lloyd di 8 anni, è una prospettiva decisamente plausibile.
La gran parte dell'interesse e dell'attenzione mediatica relativa al trailer di Doctor Sleep è giustamente legata ai richiami immaginifici di Shining, dalla carrellata nei corridoi dell'Overlook alla stanza 237, fino al volto di Ewan McGregor che spia attraverso la porta spaccata a forza di accettate da Jack Nicholson quarant'anni prima, ma il progetto grida Flanagan da tutti i pori.

Non solo nelle soluzioni psicologiche adottate, che miscelano sapientemente jump scare e terrore primordiale, anche nella fotografia con tonalità fredde e bluastre e tutta una serie di costruzioni scenografiche che ricordano da vicino il suo cinema, il suo ideale di genere, che qui sembra un mix vincente tra Somnia e Hill House.
Insomma, il progetto si prefigge l'obiettivo di fungere da crasi e sequel di due mondi sostanzialmente identici ma distanti, tentando con elevate aspirazioni e ispirazioni di mitigare profonde e ancora non risanate ferite. Più che un lungometraggio, una vera e propria missione.

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