Disney+ tra sinfonie e porcellini: i migliori corti di Walt Disney

Dal 1928 al 1956 abbiamo avuto una produzione di cortometraggi indimenticabili che Disney+ ripropone in lingua originale.

Disney+ tra sinfonie e porcellini: i migliori corti di Walt Disney
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Nel 1928 Walt Disney e Ub Iwerks, che pochi anni dopo avrebbe lasciato il collega di sempre, diedero vita a Plane Crazy, il primo cortometraggio d'animazione della serie Mickey Mouse, nonché la prima apparizione di Topolino e Minnie. Proiettato nel maggio 1928 a Hollywood, uscì in un primo momento in una versione muta, privo di un distributore ufficiale. Per poterlo vedere sul grande schermo bisognerà attendere l'anno successivo, quando Steamboat Willie e Topolino gaucho avranno già permesso al pubblico di conoscere e incontrare Mickey Mouse.
La storia rappresentò un evento davvero unico nella carriera di Walt Disney, tanto affezionato all'impresa di Charles Lindbergh da riprenderla nella sua prima storia a fumetti, Topolino nell'isola misteriosa, del 1930.
Da quel momento in avanti, la produzione animata di Disney fu florida, regalando al mercato quasi 30 anni di corti di altissimo livello, inanellando successi e Oscar.

Grazie a Disney+ buona parte di quei corti è ora recuperabile, non tutti doppiati in italiano purtroppo, ma in una qualità che ci permetterà di fare un salto a quando eravamo bambini e li aspettavamo per le ennesime repliche della domenica mattina sui canali Rai. Abbiamo deciso di selezionare i sette cortometraggi più importanti tra quelli proposti su Disney+, raccontando le qualità di ognuno.

La gallinella saggia

Magari vi aspettavate Steambot Willie come cortometraggio d'esordio di questa selezione, ma abbiamo pensato di agire fuori dagli schemi, diversamente dalle solite liste che partono con la nascita di Topolino. The Wise Little Hen, del 1934, diretto da Wilfred Jackson, sancì il debutto sullo schermo da parte del personaggio di Paperino, con Ub Iwerks che dopo aver dato vita a Mickey Mouse e gran parte dei personaggi ideati da Walt Disney si era licenziato per seguire una nuova avventura insieme a Pat Powers, ex distributore dei corti di Walter.
È scontato dire che il successo arrivò per La gallinella saggia e non per La gallina e il porcellino, con Ub che pensò di dare maggior spazio a Meo Porcello, sacrificando Paperino, che la Storia sancì come grande nuova scoperta e futuro campione d'incassi per quasi cent'anni.
La trama partiva proprio da una gallina, alla ricerca di qualche aiutante che potesse supportarla nel piantare il mais: i suoi vicini sono Meo Porcello e Paperino, fondatori del Club dell'Ozio. Due nullafacenti cronici che non hanno assolutamente voglia di impegnarsi in qualche attività manuale, tantomeno intellettiva.

Il loro tentativo di sfuggire a qualsiasi azione fingendosi malati li ricompenserà con una dissetante bottiglia di olio di ricino consegnata dalla gallina, facendo sì che la carriera di sfaccendato da parte di Paperino decollasse verso il firmamento.
La gallinella saggia fu anche il primo incarico di Clarence Nash come doppiatore di Paperino: l'attore negli anni diede anche la voce a Qui, Quo, Qua e Paperina. Nash doppiò anche Meo Porcello, che ebbe ben poca fortuna.
Nel corso dello stesso anno, dato il successo ottenuto, Ted Osborne scrisse anche un adattamento a fumetti, che venne pubblicato con una leggera differenza rispetto alla storia originale, ma mantenendo comunque il carattere e lo stile inconfondibile di quel papero che debuttò come il re delle scene.

Il concerto bandistico

The Band Concert inizialmente aveva il nome di Fanfara, ma negli anni novanta venne rinominato Il concerto bandistico in Italia, titolo col quale arriva anche su Disney+. L'importanza storica del cortometraggio pubblicato nel 1935 e della durata di nove minuti ha una duplice strada: da un lato rappresentò un primo tentativo da parte di Walt Disney di creare un'opera al pari di Fantasia, che entrò in produzione due anni più tardi, dall'altro fu il primo cortometraggio animato di Mickey Mouse a essere a colori, così da favorire anche la prima apparizione non in bianco e nero di Pippo e Orazio Cavezza.
Il lavoro dal punto di vista musicale e dell'animazione non stregò l'Academy tanto quanto avvenuto anni prima con Fiori e alberi, ma colpì invece Arturo Toscanini: si dice che il direttore d'orchestra italiano andò a vederlo sei volte al cinema, rimanendo affascinato dal lavoro di coesione fatto da Walt Disney con la musica.

La trama, d'altronde, era un'esaltazione totale della musica orchestrale, con Topolino nei panni di un direttore per suonare l'ouverture del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini. Pippo impegnato al clarinetto, Orazio alle percussioni, Meo Porcello alla tromba e Clarabella al flauto, Paperino interviene come disturbatore cronico, desideroso di partecipare al concerto.
Con il suo flauto inizia quindi a suonare Turkey in the Straw, una delle più antiche canzoni popolari americane, spostando l'attenzione su di sé e attirando le ire di Topolino. Prima di diventare inseparabili amici e intraprendere numerose avventure insieme, il topo e il papero se le diedero di santa ragione, scatenando anche un tornado che rovinò qualsiasi speranza musicale.

Attraverso lo specchio

L'episodio di cui stiamo per parlare ha ispirato ben due videogiochi, arrivati nel 2002 e poi un decennio più tardi: si tratta di Disney's Magical Mirror ed Epic Mickey, il secondo sicuramente più noto al grande pubblico. A firmarlo d'altronde fu Warren Spector, autore qualche anno prima della saga di Deus Ex: il noto game designer sfruttò proprio la sinossi di Topolino Attraverso lo Specchio per dare il via alle avventure di Epic Mickey, nelle quali, munito di pennello, Topolino si ritrova a dover vincere la sfida infinita contro Oswald.

Il cortometraggio originale venne pubblicato nel 1936, con la storia firmata da Joe Grant, che un anno più tardi avrebbe iniziato a lavorare a Fantasia, prima di passare a Dumbo.
Grant, come ispirazione per la parte danzata del corto, nel quale Topolino attraversa uno specchio magico e si ritrova a contatto con oggetti animati, riprese un famoso numero di danza di Fred Astaire, attore-ballerino che circa vent'anni dopo si contese il ruolo di Bert in Mary Poppins con Dick van Dyke, vinto poi da quest'ultimo. Fu un primo tentativo di elaborare e parodizzare la Alice di Lewis Carroll, prima di arrivare al famosissimo Alice nel paese delle meraviglie.

Cip e Ciop

Non si tratta purtroppo dell'esordio dei due chipmunk, ma del primo cortometraggio con Cip e Ciop disponibile su Disney+. Siamo nel 1947 e i due inseparabili e fastidiosi scoiattoli hanno già fatto la loro apparizione due anni prima, ma è in questo film che avviene il tanto atteso e fortunato incontro con Paperino, che dà il via a una serie interamente dedicata ai dispetti che Cip e Ciop fanno al papero. Nel cortometraggio per la prima volta gli scoiattoli vengono rappresentati con un carattere diverso l'uno dall'altro. Fu Dick Kinney a pensare che fosse necessario distinguerli tra loro, dando a Cip un aspetto molto più serioso e riflessivo, mentre a Ciop toccò un carattere da tontolone. La loro storia, iniziata come antagonisti di Pluto, si evolve così fino a metà degli anni Cinquanta, sempre con Paperino, per poi terminare il loro periodo di gloria con Due scoiattoli in barca, firmato da Jack Kinney nel 1956. Soltanto nel 1989 Cip e Ciop tornarono, stavolta nella serie animata accanto a Monterey Jack, Scheggia e Zipper, per dare battaglia al terribile Gattolardo.

La roulotte di Topolino

Nel 1938 Ben Sharpsteen si occupa della regia di quello che è il cortometraggio forse tra i più famosi di sempre della produzione di Walt Disney. Mentre il cineasta americano è alle prese, insieme con Leopold Stokowski, alla scrittura di Fantasia e alla supervisione di Pinocchio, il trio composto da Topolino, Paperino e Pippo trova la propria alchimia diventando un vero e proprio fulcro della produzione animata di Burbank.
La serie è fortunatissima e abbiamo scelto Mickey's Trailer tra i tanti perché meglio di tutti rappresenta la coesione di quel gruppo che andò poi a caccia di fantasmi, a pulire orologi e a costruire barche.
La roulotte di Topolino arrivò in Italia soltanto nel 1960, tra l'altro in lingua originale, per essere doppiato poi nel 1979. Sebbene non fu un successo dal punto di vista degli incassi e dei numeri, resta a oggi una delle più gradevoli e avvincenti avventure vissute da Topolino, Paperino e Pippo, alle prese con un road trip scanzonato che mette in risalto il carattere dei tre personaggi.

Fiori e alberi

Prima di Topolino e prima di Paperino, Walt Disney andò a prendersi il suo Oscar nel 1932 per Fiori e alberi, il primo cortometraggio d'animazione delle Sinfonie Allegre prodotto a colori, nonché il primo film realizzato in Technicolor a tre colori dallo studio.

La storia del cortometraggio è stata tra le più travagliate, nonché una delle prime volte in cui i fratelli Disney si trovarono in netto contrasto. Roy, che alla storia è passato come l'uomo dei bilanci della Walt Disney Pictures, pretese che Walt finisse il lavoro già iniziato, che era in bianco e nero, ma l'arrivo in corso d'opera del Technicolor di Herbert Kalmus, che permetteva di passare all'utilizzo dei colori, spinse Disney a cestinare tutto e ricominciare da zero, vanificando il lavoro fatto fino a quel momento e buttando una buona quantità di soldi.

E con la società che quattro anni dopo avrebbe dovuto ipotecare la casa dei genitori di Walt per realizzare Biancaneve non fu proprio una grande idea. Fiori e alberi fu, però, un successo incredibile, tanto da fruttare a Disney il suo primo Oscar: le Sinfonie Allegre da quel momento in avanti vennero sempre create con il Technicolor a tre colori, che divenne un'esclusiva della produzione Disney.
In questi anni, quindi, altri animatori come Ub Iwerks e l'altrettanto famoso e importante Max Fleischer, padre di Betty Boop, furono costretti a utilizzare la tecnica a due colori, di inferiore qualità e resa tecnica.

I tre porcellini

Così come Fiori e alberi, anche I tre porcellini è totalmente orfano dei personaggi principali della produzione di Walt Disney. L'idea, diversamente da tante altre volte, venne a Lilian, la moglie di Walter, che a metà del dicembre 1932 iniziò a innestare nel marito la possibilità di poter realizzare un cortometraggio animato dell'omonima fiaba. Oltre a esser stato un successo storico, I tre porcellini sancì anche un nuovo modo, da parte di Walt Disney, di pensare i propri cartoni animati, andando a separare il dipartimento di scrittura da quello dell'animazione.
Intensificò il lavoro sulla sceneggiatura, creando dei caratteri diversi per i tre porcellini, dando loro una connotazione umana e delle accezioni comportamentali che portarono Tommy e Timmy a essere frivoli e Jimmy estremamente prudente, anche nell'approcciare il temuto Ezechiele Lupo.

Costato 22mila dollari, ne incassò 250mila, diventando il cortometraggio di maggior successo della storia dell'animazione. Tra l'altro la canzone portante del film, "Who's Afraid of the Big Bad Wolf?", divenne anni dopo la melodia per schernire Adolf Hitler per tutti gli Stati Uniti, identificando il capo del partito nazionalsocialista come il lupo cattivo.
I tre porcellini, però, non mancò di subire anche la cesoia della censura, come sarebbe accaduto ad Alice anni dopo: Ezechiele d'altronde venne rappresentato come un venditore ambulante ebreo, per espressa volontà della sceneggiatura. Nella riedizione del 1948, dopo i fatti della Seconda Guerra Mondiale, si pretese una correzione di questo stereotipo, rendendo il lupo senza accento ed edulcorando il suo atteggiamento, privato di quell'accento yiddish che gli era stato propinato per un certo periodo.
Nel frattempo, però, il successo fu tale che per la prima volta nella storia si andò a realizzare una linea di merchandising ispirata a un prodotto di intrattenimento. Dalle saponette fino agli orologi, persino gli annaffiatoi vennero brandizzati, generando degli introiti quasi superiori a quanto fatto al botteghino con gli incassi.