Con un'accoglienza molto calorosa da parte di critica e pubblico, il Deadpool 2 di David Leitch è ormai sbarcato nelle sale di (più o meno) tutto il mondo, incassando la bellezza di 301 milioni di dollari e superando in patria il colosso Avengers: Infinity War. Sono stati due lunghi anni di attesa, ripagati sia dal film in sé, irriverente ed entusiasmante -quanto e più del primo-, ma anche dal viral marketing messo in piedi dalla Fox e pensato anche da Ryan Reynolds, che ci ha regalato poster, video e merchette sinceramente memorabili e dissacranti. Del ritorno al cinema del Mercenario Chiacchierone ne abbiamo poi parlato ampiamente, tra recensione e speciali, così oggi vogliamo proporvi questo articolo dove andremo a mettere insieme tutti i pezzi del merketing deadpooliano, partendo dal primo video con cui ci è stato presentato nel novembre del 2017.
Spazio alla creatività
È interessante innanzitutto notare come il Deadpool cinematografico risponda perfettamente alla sua controparte fumettistica, agendo essenzialmente in termini di meta-fumetto, rompendo la quarta parete per dialogare direttamente con il pubblico e rispettando sostanzialmente la sua natura. Wade Wilson è già di per sé un personaggio minore rispetto a tanti altri Avengers, specie di questi tempi, con l'MCU a dominare il mercato dei cinecomic e con Infinity War nelle sale, ma la Fox ha saputo sfruttare egregiamente i punti a vantaggio del Mercenario Chiacchierone. E in definitiva fare buon marketing creativo, viral marketing, si traduce proprio nel prendere i punti di forza di un marchio e sfruttarli al massimo delle loro possibilità, edificando mezzi promozionali adatti al prodotto da pubblicizzare. Già con il primo capitolo si era cominciata a battere questa strada, ma data l'incertezza sul responso dell'audience e i pochi soldi investiti (soli 58 milioni) tutto si era ridotto a un paio di poster che facevano la voce alle commedie romantiche. Il film si è poi rivelato un enorme successo al botteghino, con 783 milioni incassati, sdoganando così il Rated-R nei film studio e dimostrando come la qualità di un marchio ripaghi oltre ogni divieto (infatti successivamente anche Logan e It si sono rivelati delle grandi vittorie). La Fox decide così di investire esattamente il doppio del budget del primo capitolo per Deadpool 2, cogliendo l'esatto spirito del personaggio e riversando molti altri soldi anche nel marketing, che nei budget di produzione non viene solitamente considerato. Teniamo però presente che la segretezza attorno al progetto è stata molto elevata, così come i lavori di post-produzione molto lunghi, tanto che fino all'autunno del 2017 erano davvero poche le informazioni in nostro possesso, e questo con un'uscita prevista da lì a 8 mesi, meno di un anno. A novembre, poi, la svolta: il viral marketing di Deadpool 2 entra nel vivo e si mostra più in forma e smagliante che mai. Vediamo così Ryan Reynolds nei panni del Mercenario Chiacchierone, a sua volta vestito come Bob Ross, creatore del famoso programma televisivo Joy of Painting, di cui nella pratica il primo teaser trailer del film si faceva gioco (anche pesantemente).
Le immagini del film fungono quasi solo da accompagnamento alla parodia di Ross, davvero dissacrante, così da sovvertire in parte anche le regole moderne di inizio promozione, che di solito seguono questo cursus: teaser poster, anticipazione del teaser trailer, teaser trailer ufficiale. Il video è un trionfo, e Deadpool 2 torna due settimane dopo per festeggiare con il suo pubblico il Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento, comparendo sulla rivista del magazine Good Housekeeping con in mano un bel tacchino ripieno e anche in uno dei primi poster, insieme a Cable, Domino e Blide Al.
Intuibile, insomma, la volontà di essere al passo con i tempi per risultare un personaggio fumettistico ma reale, consapevole della sua natura. È la forza del brand e questa va sfruttata. A Dicembre 2017 arriva poi un secondo video, dove vediamo direttamente Deadpool annunciare la sua presenza al Comic-Con in Brasile, "dove farà dei tatuaggi ai fan di propria mano". Una cosa deve essere chiara: in ogni video marketing dove appare Deadpool, dentro quel costume c'è sempre Reynolds, ormai entrato in completa simbiosi con il personaggio. Per il bene del prodotto e soprattutto per amore dei fan, l'attore rinuncia al suo volto, calandosi totalmente in quello di Wade. Passano due mesi e arriviamo a Febbraio, mese nel quale la produzione rilascia finalmente un primo teaser trailer che possa dirsi tale. Vediamo scene d'azione, sequenze dialogate piene di battute e ci viene finalmente mostrato il Cable di Josh Brolin, ma ovviamente Deadpool non può non intervenire, così eccolo spiegare gli effetti speciali per il rendering su schermo del virus tecno-organico di Cable, con tanto di interruzione forzata del trailer. Ma fa anche di più: spezza volutamente il ritmo del teaser per rendersi protagonista mentre gioca con i personaggi del film in forma di giocattoli. E insieme al trailer, la Fox rilascia anche la sinossi ufficiale, se così si può chiamare, dato che di tutto parla tranne che della trama del film. C'è ironia e c'è competenza in una promozione simile. È il modo migliore di generare hype nell'audience e di giocare con le caratteristiche base di Deadpool, tra un citazionismo intelligente e uno smaccatissimo cinismo. Per il giorno di San Valentino, poi, sono stati rilasciati degli appositi character poster in stile messaggi d'amore, quelli che si inviano nei film americani i ragazzi nelle scuole, mentre a Pasqua il Mercenario Chiacchierone ha scherzato sugli easter egg. Intrufolandosi inoltre (per finta) nel privato di Hugh Jackman, interprete di Wolverine e grande nemesi di Deadpool, Wade ha interrotto il messaggio dell'attore a sua moglie. Grazie poi al Rated-R, il personaggio ha avuto modo di pubblicizzare prodotti per adulti, in delle vere e proprie marchette ad hoc, su tutte quella per la Espolon, marca messicana di Tequila, "la sua preferita"; è stata quella l'occasione per insultare Ryan Reynolds (una delle tante), dato che l'attore aveva pubblicizzato da poco una società di Gin. Arriva maggio, e a meno di due settimane dall'uscita il marketing entra ancora di più nel vivo. Viene prima pubblicato il video musicale di Ashes di Celin Dion, canzone che rientra nella colonna sonora di Deadpool 2... per sua sfortuna. Sì, perché il video è letteralmente contaminato da immagini di Wade con i tacchi a spillo mentre balla sul palco, contrapposto alla sinuosa eleganza della cantante, ma è anche l'occasione per mostrare nuove immagini del film. È un continuo intromettersi, una reiterata presenza in ogni dove. Deadpool ha stretto anche un accordo con la compagnia dolciaria Trolli Candy per commercializzare delle caramelle a forma di manine, richiamando l'esilarante scena del primo capitolo del franchise. Ma il Mercenario Chiacchierone ha anche collaborato con Loot Crate e la birra 7-Eleven. L'uscita è ormai vicina, e così ecco arrivare i pezzi forti della campagna promozionale, come il video di scuse a David Beckham per la battuta: "È come se avesse una sigaretta di elio in bocca" -al quale l'ex-calciatore di è prestato in modo divertito.
Poi ricordiamo la comparsata in Sud Corea con la maschera da Unicorno al programma King of Mask Singer (questa volta come Ryan Reynolds, cantando una versione del musical Tomorrow) e un falso profilo LinkedIn per Peter, il membro normale della X-Force. Ma è soltanto a ridosso della release che la Fox ha sganciato forse il pezzo da 90 dell'intera campagna: le cover dei blu-ray dei film dello studio ripensate con Deadpool protagonista, come invasione totale dei prodotti Fox, da X-Men: Giorni di un futuro passato a The War of the Planet of the Apes fino a Terminator o Predator.
E tutto questo senza neanche parlare degli innumerevoli tweet dal profilo di Reynolds, il più delle volte scritti come Deadpool e parodia di Avengers: Infinity War. Insomma, oggi come oggi, il franchise di Deadpool ha forse il miglior marketing possibile: moderno, dinamico, a suo modo colto e assolutamente irriverente e derisorio. E su questo non ci sono Vendicatori che tengano.
Deadpool 2, tutta l'ironia del viral marketing del Mercenario Chiacchierone
Da marchette a invasioni di scena passando per dissacranti video e parodie: ecco come la Fox e Ryan Reynolds hanno lanciato il sequel di Deadpool.
Con un'accoglienza molto calorosa da parte di critica e pubblico, il Deadpool 2 di David Leitch è ormai sbarcato nelle sale di (più o meno) tutto il mondo, incassando la bellezza di 301 milioni di dollari e superando in patria il colosso Avengers: Infinity War. Sono stati due lunghi anni di attesa, ripagati sia dal film in sé, irriverente ed entusiasmante -quanto e più del primo-, ma anche dal viral marketing messo in piedi dalla Fox e pensato anche da Ryan Reynolds, che ci ha regalato poster, video e merchette sinceramente memorabili e dissacranti.
Del ritorno al cinema del Mercenario Chiacchierone ne abbiamo poi parlato ampiamente, tra recensione e speciali, così oggi vogliamo proporvi questo articolo dove andremo a mettere insieme tutti i pezzi del merketing deadpooliano, partendo dal primo video con cui ci è stato presentato nel novembre del 2017.
Spazio alla creatività
È interessante innanzitutto notare come il Deadpool cinematografico risponda perfettamente alla sua controparte fumettistica, agendo essenzialmente in termini di meta-fumetto, rompendo la quarta parete per dialogare direttamente con il pubblico e rispettando sostanzialmente la sua natura. Wade Wilson è già di per sé un personaggio minore rispetto a tanti altri Avengers, specie di questi tempi, con l'MCU a dominare il mercato dei cinecomic e con Infinity War nelle sale, ma la Fox ha saputo sfruttare egregiamente i punti a vantaggio del Mercenario Chiacchierone. E in definitiva fare buon marketing creativo, viral marketing, si traduce proprio nel prendere i punti di forza di un marchio e sfruttarli al massimo delle loro possibilità, edificando mezzi promozionali adatti al prodotto da pubblicizzare. Già con il primo capitolo si era cominciata a battere questa strada, ma data l'incertezza sul responso dell'audience e i pochi soldi investiti (soli 58 milioni) tutto si era ridotto a un paio di poster che facevano la voce alle commedie romantiche. Il film si è poi rivelato un enorme successo al botteghino, con 783 milioni incassati, sdoganando così il Rated-R nei film studio e dimostrando come la qualità di un marchio ripaghi oltre ogni divieto (infatti successivamente anche Logan e It si sono rivelati delle grandi vittorie). La Fox decide così di investire esattamente il doppio del budget del primo capitolo per Deadpool 2, cogliendo l'esatto spirito del personaggio e riversando molti altri soldi anche nel marketing, che nei budget di produzione non viene solitamente considerato. Teniamo però presente che la segretezza attorno al progetto è stata molto elevata, così come i lavori di post-produzione molto lunghi, tanto che fino all'autunno del 2017 erano davvero poche le informazioni in nostro possesso, e questo con un'uscita prevista da lì a 8 mesi, meno di un anno.
A novembre, poi, la svolta: il viral marketing di Deadpool 2 entra nel vivo e si mostra più in forma e smagliante che mai. Vediamo così Ryan Reynolds nei panni del Mercenario Chiacchierone, a sua volta vestito come Bob Ross, creatore del famoso programma televisivo Joy of Painting, di cui nella pratica il primo teaser trailer del film si faceva gioco (anche pesantemente).
Le immagini del film fungono quasi solo da accompagnamento alla parodia di Ross, davvero dissacrante, così da sovvertire in parte anche le regole moderne di inizio promozione, che di solito seguono questo cursus: teaser poster, anticipazione del teaser trailer, teaser trailer ufficiale. Il video è un trionfo, e Deadpool 2 torna due settimane dopo per festeggiare con il suo pubblico il Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento, comparendo sulla rivista del magazine Good Housekeeping con in mano un bel tacchino ripieno e anche in uno dei primi poster, insieme a Cable, Domino e Blide Al.
Intuibile, insomma, la volontà di essere al passo con i tempi per risultare un personaggio fumettistico ma reale, consapevole della sua natura. È la forza del brand e questa va sfruttata.
A Dicembre 2017 arriva poi un secondo video, dove vediamo direttamente Deadpool annunciare la sua presenza al Comic-Con in Brasile, "dove farà dei tatuaggi ai fan di propria mano". Una cosa deve essere chiara: in ogni video marketing dove appare Deadpool, dentro quel costume c'è sempre Reynolds, ormai entrato in completa simbiosi con il personaggio. Per il bene del prodotto e soprattutto per amore dei fan, l'attore rinuncia al suo volto, calandosi totalmente in quello di Wade. Passano due mesi e arriviamo a Febbraio, mese nel quale la produzione rilascia finalmente un primo teaser trailer che possa dirsi tale. Vediamo scene d'azione, sequenze dialogate piene di battute e ci viene finalmente mostrato il Cable di Josh Brolin, ma ovviamente Deadpool non può non intervenire, così eccolo spiegare gli effetti speciali per il rendering su schermo del virus tecno-organico di Cable, con tanto di interruzione forzata del trailer. Ma fa anche di più: spezza volutamente il ritmo del teaser per rendersi protagonista mentre gioca con i personaggi del film in forma di giocattoli. E insieme al trailer, la Fox rilascia anche la sinossi ufficiale, se così si può chiamare, dato che di tutto parla tranne che della trama del film.
C'è ironia e c'è competenza in una promozione simile. È il modo migliore di generare hype nell'audience e di giocare con le caratteristiche base di Deadpool, tra un citazionismo intelligente e uno smaccatissimo cinismo. Per il giorno di San Valentino, poi, sono stati rilasciati degli appositi character poster in stile messaggi d'amore, quelli che si inviano nei film americani i ragazzi nelle scuole, mentre a Pasqua il Mercenario Chiacchierone ha scherzato sugli easter egg.
Intrufolandosi inoltre (per finta) nel privato di Hugh Jackman, interprete di Wolverine e grande nemesi di Deadpool, Wade ha interrotto il messaggio dell'attore a sua moglie. Grazie poi al Rated-R, il personaggio ha avuto modo di pubblicizzare prodotti per adulti, in delle vere e proprie marchette ad hoc, su tutte quella per la Espolon, marca messicana di Tequila, "la sua preferita"; è stata quella l'occasione per insultare Ryan Reynolds (una delle tante), dato che l'attore aveva pubblicizzato da poco una società di Gin.
Arriva maggio, e a meno di due settimane dall'uscita il marketing entra ancora di più nel vivo. Viene prima pubblicato il video musicale di Ashes di Celin Dion, canzone che rientra nella colonna sonora di Deadpool 2... per sua sfortuna. Sì, perché il video è letteralmente contaminato da immagini di Wade con i tacchi a spillo mentre balla sul palco, contrapposto alla sinuosa eleganza della cantante, ma è anche l'occasione per mostrare nuove immagini del film. È un continuo intromettersi, una reiterata presenza in ogni dove. Deadpool ha stretto anche un accordo con la compagnia dolciaria Trolli Candy per commercializzare delle caramelle a forma di manine, richiamando l'esilarante scena del primo capitolo del franchise. Ma il Mercenario Chiacchierone ha anche collaborato con Loot Crate e la birra 7-Eleven.
L'uscita è ormai vicina, e così ecco arrivare i pezzi forti della campagna promozionale, come il video di scuse a David Beckham per la battuta: "È come se avesse una sigaretta di elio in bocca" -al quale l'ex-calciatore di è prestato in modo divertito.
Poi ricordiamo la comparsata in Sud Corea con la maschera da Unicorno al programma King of Mask Singer (questa volta come Ryan Reynolds, cantando una versione del musical Tomorrow) e un falso profilo LinkedIn per Peter, il membro normale della X-Force. Ma è soltanto a ridosso della release che la Fox ha sganciato forse il pezzo da 90 dell'intera campagna: le cover dei blu-ray dei film dello studio ripensate con Deadpool protagonista, come invasione totale dei prodotti Fox, da X-Men: Giorni di un futuro passato a The War of the Planet of the Apes fino a Terminator o Predator.
E tutto questo senza neanche parlare degli innumerevoli tweet dal profilo di Reynolds, il più delle volte scritti come Deadpool e parodia di Avengers: Infinity War. Insomma, oggi come oggi, il franchise di Deadpool ha forse il miglior marketing possibile: moderno, dinamico, a suo modo colto e assolutamente irriverente e derisorio. E su questo non ci sono Vendicatori che tengano.
Che voto dai a: Deadpool 2
Voti: 106
Altri contenuti per Deadpool 2