Speciale David Fincher e Trent Reznor parlano del film

David Fincher e Trent Reznor parlano del loro nuovo film...

Speciale David Fincher e Trent Reznor parlano del film
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Che cosa hanno in comune il musicista Trent Reznor, frontman dei Nine Inch Nails, e il regista David Fincher? Entrambi sono maestri nell'esplorare la parte più scura dell'animo umano. Con i NIN, Reznor ha messo con le spalle al muro il mercato musicale, riempiendolo di rabbia, frustrazione e ossessione. Allo stesso modo Fincher ha fatto film su serial killers e psicopatici, come Se7en, Zodiac e Fight Club. Inoltre in Se7en è stato usato un remix di "Closer", brano del gruppo rock, e Fincher stesso ha diretto il video del singolo del 2005 "Only". Ma la collaborazione più stretta della coppia la si riscontra nel film The Social Network, in uscita nelle sale statuitesi il 1 Ottobre.

Approcciarsi a Facebook

La storia della nascita di Facebook e del suo creatore non è di per sé macabra: non ci sono accoltellamenti, omicidi, sparatorie. Eppure i due sono riusciti a manipolare lo script, trasformando la relativamente chiara storia iniziale in qualcosa di più infausto e tagliente: la critica di una generazione sorta sulle relazioni online. Ma lasciamo che siano loro stessi a darci maggiori informazioni su questa loro collaborazione...

Trent, hai affermato che all'inizio avevi molte riserve sul lavorare a questo film. Cosa ti ha fatto andare avanti e fare lo score?
TR: Originariamente, quando ho sentito le parole "Facebook Movie" ho pensato che si trattasse di un lavoro sulle persone che sono su Facebook. Non mi piace Facebook, mi fa schifo. Ma poi David, che ho sempre rispettato come regista e amico, mi ha fatto leggere la sceneggiatura di Aaron Sorkin e non mi sono più preoccupato dell'aspetto Facebook. Nonostante ciò quando mi ha parlato la prima volta della possibilità di realizzare lo score del film, ho risposto di no perché ero stanco morto da anni di tour, registrazioni, il matrimonio. Così gli ho detto che mi dispiaceva ma non sarei stato in grado di dare il meglio di me. Qualche mese dopo mi stava ancora infastidendo e così gli ho ripetuto che mi dispiaceva, ma che poteva contare su di me per qualsiasi altra cosa. Lui mi ha risposto che stava ancora spettando per un mio si.

Trent ha parlato di come la vostra collaborazione per questo film sia nata in maniera naturale...
DF: Ne abbiamo parlato molto. A un certo punto della mia carriera stavo cercando di usare Trent per le basi musicali di Fight Club. Ma lui è un ragazzo molto impegnato, quindi per me è sempre stata una sorta di sogno. Per The Social Network volevo uno stile alla John Hughes.

Considerato che il film è basato sulle vicende di questi molleggiali e non è sinistro come gli altri tuoi film, non eri preoccupato che la musica non fosse adatta alla storia?
DF: No. Trent ha una specifica relazione con questo tipo di pubblico e la prende molto seriamente. Musicalmente chi parla meglio di innovazione e tecnologia e comunicazione e connettività di Trent?

Difficoltà e colpe

Questo film è su una scala molto più piccola dell'ultimo, Il curioso caso di Benjamin Burron. È stato questo uno dei motivi per cui ti ha affascinato?
DF: No, si tratta solo della realtà di fare un film su persone che non stanno indossando spandex o mantelli. Hollywood sta passando tempi duri, soprattutto per quanto riguarda i drammi semi-adulti e non crede che la gente voglia vederli.

Vuoi dire che questo film è stato meno difficile, a livello logistico, di altri tuoi lavori?
DF: È stato molto semplice, escluso per il dover creare i gemelli e per la scena della regata. Per la maggioranza hai una buona squadra, metti sulle loro labbra una buona sceneggiatura e da loro il tempo di fare un buon lavoro. E questo è quello che è successo.


David Fincher conclude poi con una riflessione sul mondo dei social network e delle connessioni che si creano tra la tecnologia e le relazioni umane.
"La mente umana è sempre alla ricerca di qualcosa. Se non è pornografia, si tratta di DVD o videogiochi. Ma non penso ci sia niente di prettamente malvagio in Facebook. Gli esseri umani sono straordinari nel trovare modi per perdere il proprio tempo. So di aver perso alcuni dei miei anni formativi con ‘Gilligan's Island' e ‘Bewitched'. Ripensandoci vorrei poter avere indietro quel tempo, ma non do di certo la colpa di questo alla TV".

(Potete leggere l'intera intervista a questo link)

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