Danny Elfman: storia del compositore più eclettico del cinema

Da poco scelto come compositore per l'atteso Justice League, Danny Elfman continua a essere uno dei musicisti più riconoscibili e apprezzati di Hollywood.

Danny Elfman: storia del compositore più eclettico del cinema
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Almeno una volta nella vita abbiamo sentito un suo brano e altrettanto spesso ci siamo ritrovati a cantare alcune delle sue melodie più rappresentative. Lui è Danny Elfman ed è a tutti gli effetti uno dei compositori più attivi di Hollywood. Da quando Tim Burton lo ha scelto per la colonna sonora del suo primo lungometraggio, "Pee-wee's Big Adventure" del 1985, sono passati più di trent'anni ma lui è ancora li imperterrito, pronto a regalare la sua inconfondibile cifra stilistica ad alcune delle pellicole più rappresentative del cinema moderno. Non è un caso che Joss Whedon lo abbia scelto come autore e supervisore dei brani e degli accompagnamenti musicali di "Justice League", uno dei film più attesi della prossima stagione. Il compositore americano si prepara così a scrivere l'ennesima pagina importante della sua lunga carriera.

Alle origini del mito, gli Oingo Boingo

Prima dell'esplosione della sua carriera come compositore Elfman rivoluzionò a suo modo il mondo della musica americana grazie agli Oingo Boingo, uno dei collettivi musicali più originali ed eclettici degli anni '80. Formati da Richard, il fratello di Danny, si distinsero per una particolare commistione tra musica e teatro, con 15 elementi sul palco intenti a suonare strumenti tra i più strani mai visti, alcuni inventati appositamente dai membri della band. Il loro repertorio spaziava su più generi e i loro costumi di scena erano tra i più disparati. Fu con l'avvento ufficiale di Danny alla guida della band che, a partire dal 1980, il gruppo cambiò forma trasformandosi in una band rock di stampo più classico. L'apparente "normalità" fu rotta dalla solita ricerca sonora, da una commistione tra ska e new wave, dalla voglia di esplorare nuove sonorità di Danny, nonché da testi evocativi e ricchi di metafore surreali. Il successo del gruppo fu per certi versi sorprendente, vista la non convenzionalità della sua proposta musicale: indimenticabili per il pubblico americano erano i concerti annuali che la band teneva durante la Notte di Halloween. Il declino della band è coinciso con il sempre maggiore impegno di Danny nella composizione di colonne sonore cinematografiche. Se inizialmente anche il gruppo partecipò ad alcuni lavori, fu con il successo sempre crescente del frontman che le cose cambiarono. Il gruppo cessò ufficialmente e amichevolmente la sua attività nel 1995, allora Danny era totalmente sulla cresta dell'onda, nuovo guru delle colonne sonore strumentali e collaboratore del regista più visionario e amato dalla Hollywood di quei tempi, Tim Burton.

Il sodalizio con Tim Burton

Impossibile separare la carriera di Danny Elfman da quella del regista Tim Burton. Il loro sodalizio artistico va ormai avanti da più di 30 anni ed entrambi devono parte del loro successo alle performance dell'altro. Burton ha trovato nel compositore il contraltare perfetto per le sue scene: nel corso degli anni Elfman è stato il solo a cogliere con efficacia l'essenza della poetica del regista, traducendola in orchestrazioni che ancora oggi fanno parte dell'immaginario collettivo di molti appassionati di cinema. Viceversa, Elfman ha trovato uno spirito affine, un uomo capace di fidarsi ciecamente del suo istinto e della sua fiducia, della sua capacità di cogliere l'essenza della sua arte alla sola lettura dei copioni o al solo profumo di un'idea. La loro unione fu sancita ufficialmente nel 1985, anno dell'uscita del primo lungometraggio di Burton, "Pee-Wee's Big Adventure". "Ho ricevuto una chiamata dove mi chiedevano se volessi incontrare un giovane animatore per un film - ha raccontato Elfman - e ho pensato che probabilmente mi avrebbe chiesto di cantare una canzone all'interno della pellicola, perché in quel momento della mia vita io facevo la rock star e non potevo immaginare altro. Invece mi ha chiesto una colonna sonora e ciò mi ha lasciato molto confuso, perché a quei tempi ero solo un nerd del settore che non avrebbe mai pensato di poter realizzare qualcosa del genere. Ma ho accettato l'incontro, conoscendo già l'attore principale ed essendo suo fan, e con Tim Burton siamo andati subito d'accordo, essendo entrambi ammiratori di Bernard Herrmann, un compositore che ha spesso collaborato con Alfred Hitchcock; così sono tornato a casa, ho registrato una demo e l'ho inviata. Un paio di settimane dopo mi hanno assunto ed ero così scioccato". Un successo inaspettato, che aprì ad Elfman le porte verso una carriera del tutto nuova, facendo drizzare le antenne agli studios cinematografici.

La svolta e il successo planetario arrivarono con "Batman" del 1989, primo impegno in un film dai toni meno comici rispetto ai precedenti. Fu il lavoro più difficile e complesso della sua carriera, ma quello che dimostrò al mondo la sua abilità e il suo spirito di adattamento. Fortemente voluto da Burton, Elfman si scontrò con la ritrosia della produzione, scontenta di averlo in cabina di composizione. Mentre gli studios avevano ingaggiato Prince per dare un'impronta pop alle musiche, Elfman riuscì, con tenacia e caparbietà, a imporre le sue idee, cimentandosi per la prima volta in composizioni cupe, tetre e dark, e dando vita ad uno dei temi più famosi nella storia del cinema. La sua ascesa era ormai cosa fatta e i successivi passi furono la totale consacrazione di uno stile che avrebbe presto fatto storia. "Nightmare Before Christmas" (1993) divenne il lavoro più ambizioso di quei primi anni di carriera, la prima vera e reale collaborazione con Burton; Elfman si ritrovò infatti ad adattare musiche e testi di un racconto dello stesso regista. Il risultato fu talmente sorprendente che Elfman divenne la voce del protagonista Jack nelle parti cantate. In tutto sono 15 i film di Burton firmati da Danny Elfman per uno dei sodalizi artistici più longevi nella storia del cinema: "Edward Mani di Forbice", "Mars Attack", "Il Mistero di Sleepy Hollow", "Big Fish" e "La Sposa Cadavere" sono solo alcuni dei film che hanno ben impressa l'impronta del compositore americano. Colonne sonore che hanno decretato il suo successo e che hanno permesso al mondo di riconoscere la qualità di composizioni dallo stile unico, capaci di adattarsi ad ogni genere o personaggio, qualità di non poco conto per la cinematografia moderna.

Supereroi, Fantasia e fumetti

La scelta di Whedon di metterlo alla revisione e scrittura della musica di Justice League è l'ennesimo attestato di stima per un uomo che ha sempre avuto un legame molto forte con i cinecomic e gli eroi. Il Batman del 1989 è stato il vero spartiacque del genere, sotto molteplici punti di vista. Elfman creò una colonna sonora immortale, con tutti gli elementi giusti per fare da capostipite a tutto quello che sarebbe venuto dopo. Il suo legame con i supereroi si è sempre dimostrato molto forte e saldo. Fu Sam Raimi, nei primi anni 2000, a dare a Danny le chiavi di un altro degli eroi più importanti del mondo dei fumetti, Spiderman. La sua impronta caratterizzò i primi due film della saga e il suo stile si dimostrò perfetto per storie avventurose e di fantasia, spesso tratte da fumetti. "Men in Black" ed "Hellboy" furono altri due ottimi esempi del perfetto adattamento delle sue composizioni ad ogni situazione. Le prove musicali di maggior spessore arrivarono tutte grazie a pellicole dallo spiccato senso estetico e da storie di fantasia. Spesso i registi hanno contattato Elfman perché consapevoli che era lui il più adatto per trasporre in suono le loro sensazioni visive. Nella sua carriera non sono però mancati anche azione e dramma. Negli anni Elfman imparò a rendersi meno "riconoscibile" a seconda delle esigenze, bravo a nascondere il se stesso più barocco e arioso per dare al film il giusto accompagnamento. Sono venute fuori in questo modo le bellissime musiche de "Il Lato Positivo" di David O. Russel del 2012 o gli asfissianti e tesi accompagnamenti di "Red Dragon" del 2002, per non parlare dei lavori in alcuni film di Gus Van Sant. Insieme a Brian Tyler ha dato vita alle musica di "Avengers: Age of Ultron" del 2015, ricevendo la stima di Whedon. Sarà uno dei pochi, insieme allo stesso regista, a poter dire di aver lavorato per i due rivali del mondo dei cinecomic moderni, segno di un successo che dopo 30 anni non è mai venuto meno.

I temi immortali

Colonne sonore intramontabili ma anche brani musicali famosi e ancora oggi riconoscibili. Abbiamo già parlato del tema principale del primo Batman, il vero capolavoro immortale di Elfman. Quella canzone rimane ancora oggi la più famosa associata alla figura dell'Uomo Pipistrello, capace di accompagnarlo in tutte le trasposizioni più importanti dei primi anni '90, compresa l'intramontabile serie animata del 1992. L'incontro di archi, la cupezza dell'arrangiamento, la velocità e il pathos crescente, il dinamismo di una corsa folle contro l'oscurità rimangono oggi ancora elementi indimenticabili: non è un caso che, nonostante le infinite trasposizioni subite dal personaggio, il tema dell'89 rimanga ancora il più bello e riuscito. Altro colpo intramontabile nella carriera del compositore è stato un tema televisivo, quello che, sempre dal 1989, accompagna la serie animata più longeva nella storia della tv, "I Simpson". Suoni ariosi, colori musicali sgargianti, un tripudio di fiati e archi apertissimi, allegri e ritmati, perfetti per accompagnare dei titoli di testa altrettanto riconoscibili, apprezzati e amati. Leggenda vuole che Elfman partorì il brano durante il tragitto in macchina dopo un incontro con il creatore della serie Matt Groening, componendo poi il tutto in poco meno di due giorni. Verità o no la canzone rimane forse la più importante nella storia del piccolo schermo, conosciuta da tutti, segno inequivocabile di un talento eclettico che, in silenzio e senza clamore, accompagna le nostre vite da più di 30 anni, trovando la maschera più adatta per ogni occasione. Un talento puro e cristallino, capace di resistere alle epoche e ai film, ancora pronto a dare libero sfogo alla sua irrefrenabile spinta creativa. Non ci stancheremo mai di ascoltarlo e lui, probabilmente, di sorprenderci con le sue variopinte trovate musicali.