Daniel Craig sarà ancora James Bond, forse il più svogliato di sempre

Sony ha convinto Daniel Craig a girare il suo quinto film consecutivo su James Bond, il rischio è di vedere lo 007 più svogliato di sempre.

Daniel Craig sarà ancora James Bond, forse il più svogliato di sempre
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È ormai ufficiale: dopo aver giurato e spergiurato, minacciando persino di "tagliarsi le vene" pur di non tornare nei panni di James Bond, Daniel Craig ha firmato per Bond 25. Nella medesima intervista in cui minacciava di togliersi la vita, l'attore è stato anche capace di affermare che sarebbe tornato solo per soldi, e a due/tre anni di distanza da Spectre, non prima. Non sappiamo ovviamente se quelle parole riflettessero la verità o fossero fuoriuscite da un momento particolare di collera, sta di fatto che MGM e Warner Bros. hanno preso alla lettera quelle affermazioni e hanno lasciato sulla scrivania dell'artista inglese ben 150 milioni di dollari per due pellicole (una cifra poi smentita e rimasta segreta), giocando un pericoloso all-in per riaverlo nel 25esimo capitolo della saga. Sulla carta in realtà di pericoloso c'è ben poco, se andiamo ad analizzare i dati relativi al box office degli ultimi film distribuiti da Sony Pictures: partito "quasi" in sordina, il Bond di Craig ha raccolto worldwide circa 600 milioni di dollari nel 2006 con Casino Royale.

Cifre da capogiro

Dopo la riconferma di Quantum of Solace, uscito nel 2008 e capace di guadagnare 586 milioni di dollari, per lo studio e l'attore è arrivato il vero, autentico boom. Con Skyfall, uscito in America nel novembre del 2012, le casse della distribuzione si sono ingrossate di 1 miliardo e 108 milioni di dollari worldwide, una cifra stratosferica del tutto meritata, vista l'ottima fattura del film, il lavoro superlativo fatto dall'intero cast e dal singolo trascinante di Adele (che comunque ha fatto la sua "sporca parte"). Con guadagni simili, chiunque di noi nelle vesti di un produttore avrebbe fatto carte false pur di avere ancora Daniel Craig, il cui Bond è il più redditizio di sempre. La questione però è molto delicata, perché Spectre non è riuscito a bissare il clamoroso successo del suo predecessore, fermandosi "soltanto" a 880 milioni worldwide. Il progetto non aveva la medesima forza di Skyfall, bisogna riconoscerlo, una piccola parte di pubblico però ha evitato di vedere il film al cinema per una sorta di stanchezza, di una voglia di cambiamento disattesa. Spectre è stato infatti il quarto film consecutivo di Daniel Craig, un attore che per molti ancora oggi non è adatto alla parte e non lo è mai stato, nonostante gli ottimi risultati al botteghino.


Denaro vs Passione

Ovviamente non si discute il talento dell'artista Daniel Craig, i malumori sono relativi soprattutto alla sua fisicità, al suo aspetto talvolta rude, poco incline all'eleganza e all'ironia del James Bond più classico. Nonostante questo, la produzione ha puntato gran parte delle sue fiches per realizzare un quinto film con la sua "gallina dalle uova d'oro" Craig, un traguardo che ad oggi erano riusciti a raggiungere soltanto Sean Connery (sei film) e Roger Moore (sette film), i Bond più iconici della settima arte. Persino Pierce Brosnan, agente "pasticcione" e sopra le righe, si è fermato al numero quattro. Che la paura di rinnovamento abbia giocato un brutto scherzo alla produzione? Probabile, anche se la domanda che più ci martella la testa da qualche ora è questa: è normale rincorrere e pagare profumatamente un attore per affidargli un personaggio di cui è stanco? Di cui torna a vestire i panni soltanto per denaro? Il cinema è passione profonda, non soltanto affari, ogni emozione personale finisce irrimediabilmente sullo schermo. Pur parlando di livelli di professionismo elevati, corriamo il rischio di incontrare l'agente 007 più svogliato di sempre - e forse gli appassionati meritano qualcosa di più.

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