Da Yoda ad Albus Silente: cinque grandi mentori della storia del cinema

Spesso anche gli eroi più grandi hanno bisogno di un saggio mentore capace di indirizzarli nelle loro avventure. Ma quali sono state le guide più iconiche?

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Talvolta un eroe, per diventare tale, ha bisogno di seguire un duro allenamento, che spesso non è nient'altro che un percorso di crescita atto a fargli capire come superare le numerose difficoltà che si ritrova davanti.
Tale processo di maturazione non avviene però solo con delle prove fisiche da portare a termine ma anche, anzi forse soprattutto, attraverso uno sforzo di tipo mentale e di crescita interpersonale.
Il mentore assume così non solo il ruolo di guida ma anche di padre spirituale per gli eroi che accompagna, divenendo a tutti gli effetti un elemento chiave per la maturazione degli stessi protagonisti che, molto spesso, senza una solida guida ad aiutarli si ritroverebbero persi nell'oblio.
Nonostante nel corso dei decenni si siano succeduti un numero davvero considerevole di mentori cinematografici, qui di seguito proveremo ad analizzare cinque figure iconiche perfettamente in grado di incarnare a pieno titolo il loro specifico ruolo.

Yoda (Guerre Stellari)

Apparso per la prima volta nella trilogia originale (seppur la sua grande iconicità gli abbia consentito di comparire anche negli altri film del franchise) Yoda - insieme a Obi-Wan, risulta una vera e propria guida per il protagonista Luke Skywalker, dato che quest'ultimo si affiderà proprio al sommo maestro Jedi (auto esiliatosi dalla civiltà come vedremo proprio nella terza pellicola prequel) per provare a sconfiggere una volta per tutte la sua nemesi Darth Vader.

Yoda risulta un maestro severo ma giusto, la cui frase "Fare o non fare, non c'è provare", è perfettamente in grado di riassumere la sua inflessibile tempra.
Nonostante il suo fisico minuto (capace sicuramente di trarre in inganno gli sprovveduti) è in realtà uno dei Cavalieri Jedi più forti di sempre, una guida importante non solo per i giovani allievi che si affidano a lui, ma per gli stessi Maestri, che reputano Yoda come un vero e proprio faro che fornisce saggi consigli nel momento del bisogno.
Oltre a temprare Luke Skywalker e a metterlo di fronte ai suoi limiti spingendolo a superarli, vediamo il Maestro per la prima volta in azione ne L'attacco dei cloni, dimostrandosi un abilissimo guerriero in grado di padroneggiare la Forza in maniera assoluta.

Il maestro Miyagi (The Karate Kid)

Nell'ormai cult Karate Kid del 1984, con protagonista il giovanissimo Daniel LaRusso (Ralph Macchio), facciamo anche la conoscenza del Maestro Miyagi (interpretato da Pat Morita), capace di guidare il giovane protagonista nella difficile arte di crescere attraverso l'insegnamento delle arti marziali e del rispetto reciproco.
Il maestro Miyagi (omaggiato nella stessa recente serie tv) punta in primis a fornire degli utili consigli applicabili alla vita di tutti i giorni, allontanando il concetto legato al "tutto e subito".

L'insegnamento del Karate diventa metafora per veicolare un approccio alla quotidianità in cui la violenza non è in alcun modo la soluzione per risolvere i propri problemi personali.
Ponendosi in maniera antitetica rispetto alle dottrine votate alla pura brutalità tipiche del Cobra Kai, il maestro Miyagi spinge così Daniel all'automiglioramento personale, anche grazie a un particolare stile di allenamento che vede lo stesso protagonista compiere i più umili lavori quotidiani.
Il celeberrimo "Dai la cera, togli la cera", seppur in un primo momento non compreso dal giovane, gli tornerà in realtà molto utile più avanti - grazie al concetto di memoria muscolare - a testimonianza della grande esperienza del suo maestro.

Mickey (Rocky)

Nel primo storico film della saga, il burbero Mickey diviene fondamentalmente lo spettro contro cui Rocky deve lottare, seppur in maniera inconsapevole. Il suo allenatore risulta infatti un pugile che alla fine non è riuscito a realizzarsi completamente ma che, proprio tramite Rocky, ha l'occasione di riscattarsi.
Lo struggente momento in cui vediamo il protagonista litigare con il suo allenatore è capace di mettere in scena il profondo legame che unisce i due personaggi, spesso addirittura in conflitto tra loro ma comunque in grado di trovare un punto d'incontro per riappacificarsi e comprendersi.

Il personaggio di Mickey risulta quindi ben caratterizzato e tridimensionale, capace in un primo momento di provare diffidenza per lo stesso Rocky, portando alla luce anche un lato opportunista (che infastidisce il protagonista), seppur in realtà la stima reciproca che scorre tra i due sia in grado di abbattere qualsiasi pregiudizio e conto lasciato in sospeso.
Mickey traghetta così Rocky verso il match più impegnativo e difficile della sua carriera, che vedrà scontrarsi il giovane pugile con il campione dei pesi massimi Apollo Creed.

Morpheus (Matrix)

Nel primo film della saga l'impiegato Thomas A. Anderson, capace di condurre al tempo stesso una vita alternativa come hacker, scopre all'improvviso che la sua intera esistenza è stata semplicemente una menzogna.
Morpheus, uno degli iconici ribelli che sono riusciti a fuoriuscire dal giogo perverso di Matrix (una realtà artificiale creata da macchine senzienti), prende sotto la propria ala Neo, spiegandogli nel dettaglio le leggi e le regole che dominano il mondo virtuale in cui l'intera umanità è stata intrappolata.

Nonostante nel corso dell'intera saga Neo diventi infine molto più potente del suo mentore, Morpheus risulta fin dall'inizio un ottimo maestro capace di fornire allo stesso protagonista tutti gli strumenti per comprendere nel dettaglio come sopravvivere all'interno di un mondo tanto ostile.
Ormai cult la sequenza della scelta della pillola, così come il combattimento corpo a corpo tra i due.
Morpheus è non solo una guida per Neo ma per l'intera comunità di cui fa parte, assumendo il ruolo di leader del gruppo di ribelli che impariamo a conoscere nella prima pellicola e continuando per tutta la guerra a non perdere mai la speranza anche da un punto di vista filosofico, vedendo il protagonista come l'eletto che salverà l'umanità.

Albus Silente (Harry Potter)

Nel 2001 arriva nelle sale Harry Potter e la Pietra Filosofale, pellicola che riesce a stregare (letteralmente) un'enorme fascia di pubblico trasponendo su schermo per la prima volta le avventure del giovane maghetto nato dalla penna della scrittrice J.K. Rowling.
Harry Potter, il protagonista delle vicende, si ritrova in breve a vivere sulla propria pelle, tramite il suo ingresso a Hogwarts, un viaggio di formazione che lo porterà a crescere libro dopo libro e, di conseguenza, film dopo film.
La leggendaria figura di Albus Silente (interpretato prima da Richard Harris e poi da Michael Gambon) è ammantata di una forte aura di sacralità, che spinge non solo Harry, ma l'intera Hogwarts, a rispettare la sua figura.

Il saggio mago diviene così per Harry una vera e propria guida capace di dargli dei preziosi consigli su molte vicende spinose che il protagonista dovrà affrontare, tanto dal punto di vista introspettivo - come il legame con i suoi genitori perduti - che prettamente magico, visti i numerosi nemici, su tutti Lord Voldemort, intenzionati ad affrontarlo.
Albus Silente rappresenta così la saggezza nella sua forma più pura, che apre la mente di chiunque sia propenso ad ascoltare i suoi saggi consigli, ritrovando in lui un alleato (anche talvolta inaspettato) capace di ribaltare anche gli esiti degli scontri più difficili.

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