Da La Forma dell'Acqua a P.T. Anderson: il commento alle nomination degli Oscar

Del Toro domina dall'alto, l'arte ineffabile di P.T. Anderson e Steven Spielberg che guarda curioso: il nostro commento alle recenti nomination agli Oscar.

Da La Forma dell'Acqua a P.T. Anderson: il commento alle nomination degli Oscar
Articolo a cura di

Al culmine di settimane che hanno visto assegnare alcuni tra i più importanti riconoscimenti dell'Awards Season, tra cui i Golden Globes, gli Screen Actors Guild Awards, i Critics' Choice Awards e i Producers Guild Awards, sono state annunciate poche ore fa da Andy Serkis e Tiffany Haddish, nel corso di una breve cerimonia, le nomination ufficiali ai prossimi Academy Awards. La consegna dei premi si svolgerà la notte del 4 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles.
Abbiamo seguito in diretta l'annuncio delle candidature e non sono mancate conferme, delusioni e sorprese. Con il quadro generale ora del tutto composto e le short-list finali ufficialmente delineate, analizziamo brevemente le scelte dell'Academy nelle categorie principali, anche in base alle previsioni iniziali.

La Forma dell'Acqua nuovo front-runner

Nella categoria regina, quella dedicata al miglior film, le premesse sono state tutte rispettate. Rispetto alle nostre previsioni di qualche settimana fa troviamo un titolo in più: si tratta de L'ora più buia di Joe Wright, che si aggiunge a una lista priva di sorprese rispetto alla vigilia.
Il fantasy romantico La forma dell'acqua di Guillermo del Toro e il war movie di Christopher Nolan, Dunkirk, guidano una categoria che comprende anche l'acclamata black comedy di Martin McDonagh, Tre manifesti a Ebbing, Missouri, il nuovo lavoro di Steven Spielberg, The Post, e il fenomeno statunitense del 2017, Scappa - Get Out di Jordan Peele. Ottengono entrambi lo slot per la miglior pellicola anche l'atteso Lady Bird di Greta Gerwig e l'apprezzatissimo Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Una piccola sorpresa potrebbe essere considerata la nomination a Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, basandosi sui gusti dell'Academy e non sulla qualità immensa della pellicola con Daniel Day-Lewis.
L'attenzione maggiore ricade sul film di Guillermo del Toro: le sorprendenti tredici nomination de La forma dell'acqua, tra cui quella alla migliore attrice protagonista all'incantevole Sally Hawkins, fanno balzare in testa, come nuovo e indiscusso front-runner, il film del visionario cineasta messicano.
Da un lato probabilmente troviamo una quantità eccessiva di candidature per il pur bellissimo nuovo lavoro del regista, dall'altro bisogna ricordare però che in passato molte pellicole capaci di ottenere una sfilza di nomination poi sono rimaste a bocca asciutta o quasi, quindi i giochi sono quanto mai aperti.
Tuttavia per il momento il vantaggio accumulato è notevole, considerando la distanza dal secondo film più nominato, Dunkirk, con otto candidature in totale. La delusione più grande è la mancata nomination di I, Tonya di Craig Gillespie, in ogni caso molto staccata già nelle previsioni iniziali, che si consola con la candidatura di Margot Robbie fra le attrici protagoniste e Allison Janney (favorita) fra le non protagoniste.

Delusione Spielberg, sorpresa Anderson

Il primo vero colpo di scena è nella categoria dedicata alla miglior regia. Steven Spielberg ha ricevuto decisamente meno di quanto ci aspettassimo. Per The Post sono arrivate solo due candidature: ventunesima nomination record per Meryl Streep ma nessuno spazio al regista di Jurassic Park e Schindler's List nella categoria per il miglior regista. Della cinquina fanno parte Christopher Nolan per Dunkirk, Guillermo del Toro per La forma dell'acqua e, lanciatissimi, Greta Gerwig per Lady Bird e Jordan Peele per Scappa - Get Out. Manca la candidatura di Luca Guadagnino ma sorprende in positivo la presenza sacrosanta di Paul Thomas Anderson per Il filo nascosto.
Con sette nomination all'attivo, Tre manifesti a Ebbing, Missouri, conferma di essere uno dei titoli di punta di quest'edizione degli Oscar, nonostante la mancata candidatura di Martin McDonagh tra i registi. Passando alle categorie riservate agli attori, Frances McDormand conferma di essere la favorita fra le migliori attrici protagoniste mentre si prospetta un affascinante duello tra compagni di set, con Sam Rockwell (in pole position) e Woody Harrelson nella categoria riservata ai migliori interpreti non protagonisti, nella quale trovano spazio, come previsto, anche Christopher Plummer per Tutti i soldi del mondo, Richard Jenkins per La forma dell'acqua e Willem Dafoe per The Florida Project.
La vera sorpresa in assoluto è l'attenzione riservata al meraviglioso lavoro di Paul Thomas Anderson in Il filo nascosto, in grado di arrivare a quota 6 nomination, nonostante abbia davanti a sé una schiera di titoli ben più avanti per la vittoria finale in troppe categorie.
Per la sua ultima interpretazione sul grande schermo nei panni dello stilista Reynolds Woodcock, Daniel Day-Lewis ottiene la sua sesta candidatura agli Oscar, con i quali è già stato premiato tre volte in carriera come attore protagonista (record). Inaspettata ma del tutto meritata è poi la candidatura di Lesley Manville, splendida co-protagonista nel film di P.T. Anderson.

Gary Oldman si conferma il favorito assoluto nella categoria dedicata ai migliori attori protagonisti per la mimetica performance nelle vesti di Winston Churchill ne L'ora più buia. Per il film di Joe Wright 6 candidature totali. Un gradino più in basso a quota cinque l'acclamato Lady Bird di Greta Gerwig, che aggiunge le nomination di Saoirse Ronan fra le attrici protagoniste e la favorita, con la Janney di I, Tonya, Laurie Metcalf tra le non protagoniste, dove troviamo anche Octavia Spencer per La forma dell'acqua e Mary J. Blige per Mudbound.
Quattro importanti candidature infine per Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che oltre alla nomination per il miglior film, porta a casa, tra le altre, anche quella al miglior attore protagonista per l'intensa performance del giovane Timothée Chalamet, candidato insieme a Daniel Kaluuya per Scappa - Get Out e Denzel Washington per Roman J. Israel, Esq. al posto del discusso escluso d'eccezione James Franco per The Disaster Artist.