Speciale Community e le serie comedy da non perdere

Approfittando dell'uscita della terza serie di Community in Home Video, uno sguardo alle serie imperdibili del genere

Speciale Community e le serie comedy da non perdere
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Siete in cerca di una serie tv leggera, divertente, da godervi quando tornate da lavoro o quando volete venti minuti di tranquillità? Il panorama delle comedy americano è ovviamente ricchissimo in materia, ma noi, approfittando dell'uscita in DVD per Universal Pictures Italia della terza stagione dello spassoso Community, ve ne consigliamo quattro in particolare, alcune famose, che forse già conoscete, e altre meno, che potreste scoprire ora magari proprio iniziando da Community, serie innovativa divertente ed unica nel suo genere. Community racconta le vicende di un gruppo di studio del particolarissimo Greendale Community College, un luogo dove lo studio sembra meno importante di sovrannaturali feste di Halloween, battaglie di paintball o guerre con i cuscini. Sebbene sia una serie molto corale e senza un vero protagonista, il personaggio più in vista è Jeff, avvocato costretto a tornare al college per prendere una laurea vera, leader del gruppo che inizialmente voleva solo sfruttare ma con il quale poi stringerà una forte amicizia. Il personaggio che porta Community su un altro livello, tuttavia, è Abed, un appassionato di cinema e tv che, con le sue citazioni pop e la sua maniera nerd di approcciarsi alla realtà, genera delle situazioni assolutamente spassose e originali, difficilmente osservabili in altre comedy.
Community è quindi una serie sopra le righe, originale, che riesce a sempre a sorprendere: tra un episodio e l’altro non sapete mai cosa aspettarvi tra situazioni a limite della fantascienza (in cui per esempio dal lancio di un dado scaturiscono sette timeline diverse, una più divertente dell’altra), del surreale (i protagonisti dentro un videogioco a 8-bit, per esempio) o dell’incredibilmente comico.
A contorno di ciò, un cast fantastico dove ritroverete anche star di altre serie tv come Alison Brie (Mad Men) o Jonathan Banks (Breaking Bad) e cinematografiche come Ken Jeong (Una notte da leoni) e Chevy Chase (Spie come noi).

Greendale Community College

Il personaggio che porta Community su un altro livello, tuttavia, è Abed, un appassionato di cinema e tv che, con le sue citazioni pop e la sua maniera nerd di approcciarsi alla realtà, genera delle situazioni assolutamente spassose e originali, difficilmente osservabili in altre comedy.
Community è quindi una serie sopra le righe, originale, che riesce a sempre a sorprendere: tra un episodio e l’altro non sapete mai cosa aspettarvi tra situazioni a limite della fantascienza (in cui per esempio dal lancio di un dado scaturiscono sette timeline diverse, una più divertente dell’altra), del surreale (i protagonisti dentro un videogioco a 8-bit, per esempio) o dell’incredibilmente comico.
A contorno di ciò, un cast fantastico dove ritroverete anche star di altre serie tv come Alison Brie (Mad Men) o Jonathan Banks (Breaking Bad) e cinematografiche come Ken Jeong (Una notte da leoni) e Chevy Chase (Spie come noi).

How I met your mother

Era il lontano 2005 quando sugli schermi americani debuttò la serie destinata a rimanere nella storia: era l’inizio di How I Met Your Mother e, nove anni dopo e con il finale della serie da poco alle spalle, non possiamo che consigliarvela. Se non l’avete già vista, ne avrete sicuramente almeno sentito parlare; in ogni caso, la serie mostra le vicende raccontate da Ted ai propri figli nel 2030 riguardo a come ha conosciuto la loro madre. Vediamo quindi gli anni precedenti a tale incontro e conosciamo le storie, oltre che del protagonista, del suo gruppo di amici composto dal donnaiolo Barney (interpretato da uno straordinario Neil Patrick Harris), l’intraprendente Robin e la spassosissima coppia Marshall & Lily. How I Met Your Mother, nonostante la longevità, riesce a divertire ad ogni episodio e al contempo affrontare in maniera appropriata temi come l’amicizia, i figli e l’amore e a portare avanti un’evoluzione dei personaggi più unica che rara. È universalmente riconosciuta come l’erede 'spirituale' di Friends, serie simbolo degli anni ’90, e nel corso degli anni - proprio come il suo predecessore - ha saputo appassionare milioni di telespettatori in tutto il mondo.
Basterebbe dirvi che è una delle serie immancabili da guardare anche solo per poter parlare di serie tv con gli amici, ma vorrebbe dire sminuirla: è una serie che va vista perché vi innamorerete dei protagonisti, li conoscerete come se fossero vostri amici, e perché vi darà quei venti minuti di risate giornaliere che vi allieteranno le giornate. E perché, no, non si può vivere senza conoscere l’awesomeness di Barney Stinson.

Parks and Recreation

Sicuramente meno conosciuta delle prime due, almeno in Italia, è il gioiellino della NBC partito come spin-off di The Office ma che poi ha seguito una propria - spettacolare - strada: Parks and Recreation. La serie è un mockumentary, cioè un finto-documentario, girato all’interno del dipartimento “Parchi Urbani” dove la vice-direttrice Leslie Knope, interpretata da una a dir poco straordinaria Amy Poheler (cinque nomination come Miglior Attrice Protagonista di fila agli Emmy), e gli altri impiegati gestiscono alla loro maniera il dipartimento.
Su tutti emerge Ron Swanson, interpretato da un leggendario Nick Offerman e direttore del dipartimento, antistatalista che cerca di rallentare il più possibile i lavori del dipartimento e nel contempo dispensa principi di vita per i quali diventerà il vostro mentore ed idolo; nonostante gli inevitabili scontri con Leslie, che dal canto suo è idealista ed un’infaticabile lavoratrice, la stima che corre tra i due è uno dei legami più belli della serie. Ma vi innamorerete anche di Tom, aspirante imprenditore con la fissa dello stile, Donna, appassionata di moda e invischiata nelle più improbabili situazioni, il goffo Jerry ma soprattutto dell’asociale stagista April e dello stupidissimo (e al contempo geniale) Andy Dwyer (interpretato da Chris Pratt prima che perdesse 20kg per “Guardiani della Galassia”).
Una serie il cui punto di forza, oltre al divertimento assicurato, sta nell’evoluzione dei suoi personaggi quasi insolita per una comedy e che in sei stagioni non vi lascerà mai delusi.

Louie

Se avete già visto di tutto e di più del panorama comedy e siete dei seriofili professionisti, non può mancare nel vostro “curriculum” un gioiello semi-sconosciuto in Italia come Louie.
Scritta, diretta, montata, prodotta e interpretata dal celebre comico stand-up Louis C.K., la serie è ispirata alla sua vita e narra quindi le vicende di un comico e padre divorziato a New York.
La serie ha una struttura molto atipica: gli episodi a volte non seguono una continuità temporale ma, piuttosto, tematica e non c’è un cast fisso quanto personaggi ricorrenti che si affacciano nella vita del protagonista saltuariamente. Le vicende raccontate negli episodi, fatte di situazioni imbarazzanti, esilaranti e a volte al limite del surreale, si alternano con gli straordinari sketch comici di Louis C.K. in piccoli locali di cabaret. Questi ultimi risultano tutt’altro che fuori contesto, ma si inseriscono tematicamente alla perfezione in ogni episodio, facendoci ridere ma al contempo riflettere. Louie, infatti, più che al genere “comedy” appartiene alle dramedy, affrontando una grande varietà di temi dal divorzio al sesso, dalla depressione all’omosessualità e alla religione. A coronamento di ciò, aspettatevi di vedere guest star dello spessore di Robin Williams, Ricky Gervais (acclamatissimo comico inglese amico del protagonista), Amy Poelher (di cui abbiamo parlato pocanzi nel paragrafo dedicato a Parks and Recreation) e niente meno che David Lynch. Consigliatissima.

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