Come affrontare l'Apocalisse: l'uso delle armi nel cinema americano

Da E Venne il Giorno a Resident Evil, L'Alba dei Morti Viventi e Zombieland: viaggio dentro la centralità delle armi nel cinema apocalittico.

Come affrontare l'Apocalisse: l'uso delle armi nel cinema americano
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Zombie che si risvegliano, guerre nucleari, malattie che nessuno riesce a fermare, alieni che attaccano l'uomo senza preavviso, microrganismi che decidono di spazzare via la civiltà umana. Negli anni i film apocalittici (o post-apocalittici) hanno cercato più volte di immaginare quale possa essere il destino dell'umanità nel futuro più tetro. Altre volte invece hanno semplicemente creato un mondo in cui ogni certezza, ogni tipo di struttura sociale e statale, naufragava, ed ecco che di gran carriera ritornava la legge del più forte, e soprattutto tornavano loro: le armi. Le armi nei film sono da sempre qualcosa di importantissimo e di cui non si parla mai abbastanza, perché esse (nel cinema) non sono né buone né cattive: sono armi.
Possono essere impugnate da un malvagio così come da un buono, ma il significato che hanno va al di là del loro essere meri strumenti meccanici, soprattutto nel cinema post-apocalittico, sci-fi o horror.

Lo spirito della frontiera

Se partiamo dal celebre Zombi di Romero del 1978, i protagonisti cercano in tutti i modi di avere delle armi per difendersi, e quelle che scelgono non sono armi qualsiasi. Tutti mostrano un'enorme predilezione per i revolver, in particolare per le simil-repliche della famosa Colt.45, quella che conquistò il West, una pistola che è un pezzo di storia americana, così come il revolver della Guerra Civile.
Comuni anche le piccole pistole tascabili derringer, le doppiette e diverse carabine repliche di quei Winchester resi immortali dai film western.
E tutto ciò non è casuale, visto che il film sovente riprende il tema caro al genere western del gruppo di sopravvissuti assediato dalle orde ostili di selvaggi, rappresentati sia dagli zombie che dai raiders messicani.
Con i motociclisti invece il film si collega all'epoca dei gangster movie, con lo scontro tra caos e società civile, e il proliferare di mitra Thompson, fucili a pompa, Colt 1911, ma anche di mitra nazisti e armi della Prima e Seconda guerra mondiale.
Sempre non casualmente gli SWAT (mano a mano sopraffatti) impugnano gli M16, il fucile della sconfitta americana in Vietnam, contro le "orde" comuniste.

Quando le armi non servono

Più sottile, disturbante e antitetico rispetto al film di Romero e Snyder, è ciò che è stato concepito da M. Night Shyamalan in E venne il giorno del 2008, dove stavolta ad attaccare la civiltà sono le piante, decise a usare una neurotossina che spinge al suicidio chiunque ne venga in contatto. E contro questo nemico non c'è arma che tenga. In teoria. Perché in una delle scene più assurde, vediamo alcuni "redneck" del Nebraska mentre ascoltano la televisione dare la notizia dell'ondata di morte, inizialmente attribuita a un attacco biochimico terroristico. Lo fanno in un'armeria improvvisata in un garage, sicuri di avere in mano la soluzione: fucili d'assalto, mitra e fucili a pompa, pronti a essere svuotati di fronte a ogni avversario.
Invece le armi in E venne il giorno non servono a niente. Le vediamo solo usate per uccidere due innocenti ragazzini che assieme al protagonista (Mark Wahlberg) cercano un po' di cibo e di aiuto.
La loro funzione di lancia in difesa della nazione è distrutta da Shyamalan quando un soldato, colpito dalla tossina, comincia a declamare la famosa Preghiera del Fuciliere, dopodiché si suicida con essa, imitato da tutto il gruppo che gli sta attorno.

Un proiettile che vale oro

The Road di John Hillcoat ha portato all'estremo quest'operazione, con i due protagonisti, un padre (Viggo Mortensen) e il suo giovane figlio (Kodi Smit-McPhee) che si aggirano in un mondo reso cenere da una catastrofe apocalittica globale. Non esiste più pietà, umanità e il più forte si ciba (letteralmente) del più debole.

Anche qui le armi sono presenti ma non così tanto come negli altri film (sono passati 14 anni dal disastro che ha messo fine alla civiltà). Fucili da caccia, a pompa e quel revolver, quella Colt che è reliquia, ancora di salvezza, pur se con pochi proiettili, di cui uno (obbligatoriamente) è da tenere per il figlio, per non farlo cadere vivo nella mani di quei cannibali.
Nessuna solidarietà, se non episodica, di breve durata. Solo violenza, morte, mazze da baseball, coltelli, piccozze che fanno la differenza tra chi vive e chi muore, in una sorta di medioevo dove quel piccolo revolver vale come un carro armato.

Un po' la stessa cosa vista in 28 giorni dopo e 28 settimane dopo, ambientati però in Inghilterra, dove non c'è la stessa facilità di reperire armi come negli USA. I vari protagonisti ne vedranno ben poche, sole quelle nelle mani dei soldati, rivelatisi nemesi nel primo film, inconcludente massa senza idee nel secondo. Anche qui bastoni, sbarre, coltelli e accette diventano la armi dei sopravvissuti, simbolo di una sorta di nuovo medioevo inglese.

Il ritorno dei secoli bui

Un medioevo presente anche in Codice Genesi dei fratelli Hughes, con Eli (Denzel Washington) che si aggira in un mondo diventato un assolato deserto, dove sopravvive solo raramente e apparentemente una forma di società. Nell'universo di Mad Max (compreso Fury Road), i residuati bellici di ogni epoca e guerra convivono sia con armi bianche di vario genere, sia con invenzioni e ibridi frutto della disperata creatività umana. Una creatività che si manifesta anche nei mezzi utilizzati.

Ridiamoci su

Non si può non guardare con attenzione a ciò che è stato fatto nei simpaticissimi Zombieland (sia il primo che il secondo), dove le armi definiscono i personaggi e ciò che rappresentano, in modo assolutamente geniale. Tallahassee (un grande Woody Harrelson), parodia dello Straniero Senza Nome, con il suo amore per le Colt 1911, i revolver (da portare rigorosamente in coppia), fucili a pompa e un Winchester da gamba, è la perfetta personificazione di quella cultura machista e aggressiva di diversi Stati americani. Non è un caso che Columbus (Jesse Eisenberg), timido, insicuro e debole millennial, abbia sovente o doppiette o fucili a pompa, che manovra impacciato.
Decostruzione degli zombie movie, Zombieland ha nelle due sorelle Wichita e Little Rock parodie delle varie eroine e pistolere del genere, in un film dove zappe, forconi, bastoni, motoseghe e mazze da baseball sono utilissime, supporto del concetto di "famiglia improvvisata" che in The Walking Dead è stata fulcro e asse narrativo.

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