Coco Chanel: 5 opere imperdibili sull'icona della moda

La stilista Coco Chanel, leggenda della moda e sinonimo di eleganza, raccontata con cinque imperdibili titoli tra film, miniserie e cortometraggi.

Coco Chanel: 5 opere imperdibili sull'icona della moda
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Non si definì mai una femminista, ma rivoluzionò la figura della donna. Parliamo di Gabrielle Chanel, meglio conosciuta col nome d'arte di Coco Chanel, una delle stiliste più apprezzate di sempre di cui quest'anno ricorre il 140° anniversario dalla nascita. Di famiglia povera, trascorse l'infanzia in un orfanotrofio di suore e fu lì che Gabrielle imparò a cucire. L'amore della sua vita, Boy Capel, la incoraggiò ad aprire i primi negozi, ma che purtroppo morì in giovane età a causa di un incidente stradale. Dopo la sua scomparsa, Coco si concentrò esclusivamente sul lavoro portando il marchio Chanel all'apice del successo.

Oggi Chanel è sinonimo del profumo, l'intramontabile N°5, ma anche del famoso tubino nero nonché della borsetta trapuntata con catenina come tracolla e del jersey, tessuto che fino al 1916 era impensabile venisse utilizzato per confezionare vestiti da donna. Dietro tutte queste novità e rivoluzioni, vi è sempre stata una figura che rappresentava essa stessa una rivoluzione per l'epoca. Forte, indipendente, orgogliosa e controcorrente, caratteristiche che il cinema non ha mancato di raccontare. Grande e piccolo schermo hanno ricordato Coco Chanel sotto varie forme, attraverso film, miniserie e persino cortometraggi. Scopriamoli insieme.

Coco Avant Chanel - L'amore prima del mito

Sicuramente il film più famoso dedicato alla regina della moda francese, disponibile su Netflix e al momento tra i film più visti sulla piattaforma (insieme a Harry Potter e vi spieghiamo anche perché i film della saga hanno conquistato Netflix), segno dell'eterna attualità e influenza di questa figura. Risale al 2009 e ad interpretarla troviamo Audrey Tatou che, in quegli anni, era decisamente nel suo periodo d'oro.

Performance apprezzabile la sua e la somiglianza fisica con la reale Coco Chanel la aiuta e non poco nell'immedesimarsi. Il film copre un arco abbastanza ampio della vita della giovane Gabrielle, concentrandosi in particolar modo sull'infanzia e la sua vita prima di diventare famosa, ma anche sugli amori che hanno segnato la sua esistenza, Ètienne de Balsan e Boy Capel. La regista Anne Fontaine si preoccupa che la sua Coco venga fuori com'è stata realmente nella storia ovvero una donna che sotto le mentite spoglie di creatura fragile e indifesa, in realtà è risoluta, determinata e capace di andare da sola per la sua strada, non volendo essere dipendente da nessuno, soprattutto dagli uomini che imperavano nella società. Registicamente il film pecca nel dare un'atmosfera forte e decisa quanto la sua protagonista, ma il ritratto restituito e la scrittura del personaggio sono piacevoli e veritieri.

Coco Chanel

C'è anche un po' d'Italia nelle produzioni dedicate alla stilista francese. Infatti, risale al 2008 la miniserie televisiva in due puntate Coco Chanel, co-prodotta dal nostro paese in collaborazione con Francia e Stati Uniti. Raccontare una storia attraverso il format della miniserie televisiva permette di ampliare la prospettiva temporale sulla vita di un personaggio, soprattutto grazie all'utilizzo del flashback. Infatti, ad impersonare Coco in tarda età troviamo Shirley McLaine, mentre da giovane donna la nostrana Barbara Bobulova e da bambina Rosabell Laurenti Sellers.

Il regista Christian Duguay dà vita ad una Coco più completa, mostrandone rispetto al film di Fontaine, il ruolo e l'influenza che ebbe la Prima Guerra Mondiale su di lei e il suo lavoro o compiendo un salto negli anni '50, periodo di declino di Mademoiselle Chanel. Punto fermo anche di questa produzione la personalità della donna, perfettamente trasposta.

Coco Chanel & Igor Stravinsky

Ci fu una singolare concentrazione di film sulla stilista francese tra il 2008 e il 2009. Coco Chanel & Igor Stravinsky fu scelto come opera di chiusura per il Festival di Cannes 2009. A differenza dei precedenti, il film diretto da Jan Kounen si concentra su un particolare episodio della vita dell'icona della moda ovvero la sua presunta relazione con il compositore russo Igor Stravinsky. I due si incontrarono alla fine del 1920, quando Coco ebbe l'occasione di creare i costumi per una nuova rappresentazione della Sagra della Primavera con la compagnia di danza classica Balletti russi di Parigi.

Basato sul romanzo di finzione Coco & Igor di Chris Greenhalgh, il film ha avuto il supporto della maison e dell'allora direttore Karl Lagerfeld. Ad interpretare Stravinsky troviamo Mads Mikkelsen, mentre nei panni di Coco l'attrice Anna Mouglalis. Un biopic elegante che nella sua classicità -e forse banalità- offre un punto di vista inedito su Coco.

Coco Mademoiselle

Qui siamo di fronte ad un vero e proprio cortometraggio che ricorderete senz'altro, ridotto ad un minuto o pochi secondi per esigenze pubblicitarie. Infatti, Coco Mademoiselle è in realtà il patinato spot tv con protagonista Keira Knightley nei panni di una versione moderna della stilista per via della meravigliosa tuta disegnata da Karl Lagerfeld, ma integra nello spirito libero e indipendente che contraddistingueva la reale Coco.

La vediamo cavalcare una motocicletta e scorrazzare per le vie di Parigi, simulando l'esigenza espressa in vita dalla donna di essere equiparata alla figura maschile sotto molti aspetti del quotidiano: dal cavalcare come un uomo ad indossare abiti che fossero comodi, ma allo stesso tempo eleganti e non bustini costrittivi, piume e gonne ingombranti come dettava l'epoca della Belle Èpoque. Il corto fa parte di una serie realizzata da Joe Wright, regista che conosce bene l'attrice, avendola diretta in più film. In questa lista sicuramente un "outsider" di pochi minuti, ma decisamente essenziali.

Chanel Solitaire

Coco Chanel morì nel 1971 e dieci anni dopo il regista George Kaczender diresse Chanel Solitaire, film nel cui titolo si nasconde ancora un altro aspetto della stilista. Proprio per il suo essere controcorrente per l'epoca in cui visse, orgogliosa e con una fermezza invidiabile nelle idee e valori, si ritrovò spesso sola a combattere la società. Inoltre, per quanto riguarda le relazioni amorose non fu certo fortunata.

Il film si concentra principalmente sulla giovinezza di Coco, mentre la sua carriera è volutamente messa in secondo piano, così come anche il lato più estroso della sua personalità. Il cast è di tutto rispetto: Marie-France Pisier, Timothy Dalton, Rutger Hauer e Brigitte Fossey, ma nessuno di loro riesce a salvare un film dall'intento lodevole, ma dal risultato mediocre.

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