Cinema e ingressi illimitati: quando l'unione fa la forza

Negli US spuntano come funghi nuovi abbonamenti illimitati, così potrebbe accadere anche in Italia, ma soltanto l'unione farà la forza.

Cinema e ingressi illimitati: quando l'unione fa la forza
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Come ormai saprete, da qualche settimana The Space ha rilanciato il suo Pass illimitato per andare al cinema tutte le volte che si vuole pagando un abbonamento fisso - mensile o annuale. Da 21.90 euro, il colosso della distribuzione è sceso fino a 15.90, rendendo l'offerta troppo appetibile per rinunciarvi.
Anche in Italia dunque si inizia ad abbracciare un sistema commerciale già rodato, con successo, in diverse parti del mondo. Basti pensare alla Francia, dove sia Pathé che UGC (insieme a Mk2) propongono da tempo carte illimitate per l'accesso in sala, singole o di coppia.
Nel Paese transalpino il sistema è pensato sin nei minimi dettagli: gli abbonamenti comprendono non soltanto i grandi multisala brandizzati, anche centinaia di piccoli cinema indipendenti sparsi per le città, un modo per lasciar sopravvivere anche le realtà più piccole e concedere ancora più scelta agli spettatori. Questo business model sta prendendo piede anche negli USA, dove sempre più circuiti offrono abbonamenti illimitati per l'accesso in sala.

MoviePass contro tutti

A smuovere le acque è stato sicuramente il famoso MoviePass, abbonamento che con soli 9.95 dollari al mese permette di vedere un nuovo film ogni giorno, oppure tre pellicole ogni 30 giorni per appena 7.95 dollari. In poco tempo è diventato un fenomeno commerciale senza precedenti, diffuso a macchia d'olio in tutti gli Stati Uniti anche grazie alla facilità di utilizzo: si ottiene la carta, si sceglie il cinema e la proiezione tramite l'app dedicata, si ritira il biglietto al botteghino.
Il successo di MoviePass ha ovviamente spinto altre compagnie a creare servizi simili, com'è giusto che sia (del resto guardate cosa sta succedendo proprio in Italia dopo il lancio di Iliad, con la concorrenza intenta a creare nuove strepitose offerte).
Sempre restando negli Stati Uniti è arrivato il Cinemark Movie Club a 8.99 dollari, la carta Sinemia a 9.99 dollari per l'abbonamento singolo, 18.99 per le coppie, mentre nelle ultime ore è stato annunciato l'Alamo Season Pass, che segue a ruota l'arrivo dell'abbonamento illimitato del circuito AMC.

L'unione fa la forza

Negli Stati Uniti dunque si sta consumando una battaglia commerciale senza precedenti, almeno nel settore distributivo, esattamente la guerra che vorremmo vedere nel nostro Paese per rilanciare il settore del grande schermo. Al di là dei vari prezzi però, la vera sfida si gioca nel numero di sale disponibili: The Space Pass attualmente detiene l'esclusiva di un abbonamento illimitato, ma il tutto è circoscritto alle sale del circuito.
Parliamo di 36 multiplex su tutto il territorio italiano, con Roma e Milano che ne contano soltanto uno a testa in pieno centro. Per fare un piccolo raffronto, in Francia UGC vanta 13 multisala nella sola Parigi, inoltre il suo abbonamento è valido in 9 multiplex a marchio Mk2 e altri 31 cinema sparsi per la Ville Lumiere.

È proprio nel numero di sale a disposizione degli utenti che si gioca, secondo noi, l'intera partita: torniamo all'esempio statunitense, MoviePass sta dominando il mercato americano (con 3 milioni di utenti attivi) poiché la sua carta viene accettata nel 91% dei cinema del Paese, o almeno questa è la percentuale promossa da MoviePass.com. Servizi come il nuovo Alamo Season Pass invece hanno a disposizione 35 città in tutti gli US, sarà dunque molto difficile ostacolare il market leader, nonostante il puntare tutto su servizi accessori come la prenotazione online.
Tornando alla nostra piccola e sempre complicata Italia, prevediamo sicuramente l'arrivo di nuovi abbonamenti simili al The Space Pass, speriamo soltanto che le grandi catene capiscano l'importanza del coinvolgere più sale possibili sul territorio, lasciandosi aiutare anche dagli esercenti indipendenti anziché schiacciarli del tutto. Come altri mercati stanno dimostrando, la parola chiave per il successo dev'essere "apertura", non "chiusura", un concetto che nel mondo attuale sembra quasi rivoluzionario ma che è più che mai necessario.