Chris Evans: Il futuro di Captain America e i progetti extra-Marvel

Quale sarà il futuro di Captain America? Quale potenziali storylines potrebbe esser adattate? E che farà Chris Evans una volta abbandonato lo scudo?

Chris Evans: Il futuro di Captain America e i progetti extra-Marvel
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Ma voi ce la vedete davvero un'altra persona dietro lo scudo di Captain America? E pensare che quando, ormai più di sei anni fa, fu annunciato il casting di uno dei più iconici supereroi made in U.S.A., furono in molti a storcere il naso, anche alcuni di noi in redazione in primis. Chris Evans? La Torcia Umana? Davvero? "Linguaggio, ragazzi", perché l'attore di Snowpiercer si è calato perfettamente in un ruolo che richiedeva un certo sacrificio fisico (il nostro Cap ha la stessa muscolatura di Ivan Drago dei bei tempi) e un'incredibile compostezza: mai uno scatto d'ira per Steve Rogers, mai espressioni colorite, figurarsi una scena di sesso. Dura, per uno che ha passato 70 anni in freezer. Invece Chris Evans alla fine ha ripagato la scelta di casting con tre stand-alone dedicati al supersoldato decorato e due crossover, divenendo uno dei leader degli Avengers cinematografici, al pari di Iron Man e del suo alter ego in carne e ossa Robert Downey Jr.

La scelta iniziale

Dopotutto passare dallo sbruffoncello Johnny Storm al granitico Steve Rogers, non era qualcosa di facile da far digerire ai fan più oltranzisti. E fu lo stesso Chris Evans a mostrare dapprincipio una certa ritrosia nell'accettare l'ennesimo ruolo in un cinecomics. E sì, perché si sarebbe trattato del sesto adattamento tratto dai fumetti a cui avrebbe partecipato dopo i due Fantastici Quattro, il film Push del 2009 (anche se tecnicamente il fumetto della Wildstorm in questo caso è stato pubblicato dopo il film), The Losers del 2010, e Scott Pilgrim vs The World sempre del 2010 (e senza contare anche il fatto che abbia prestato la voce a Casey Jones nel film d'animazione delle tartarughe ninja datato 2007). Motivo per il quale il nostro futuro Skinny Steve rifiutò la chiamata alle armi da parte della Marvel, per ben tre volte, prima di accettare la parte. L'attore raccontò d'aver declinato inizialmente, di certo non per mancanza di appetibilità del ruolo che gli era stato proposto, bensì per timore delle conseguenze che un improvviso aumento della fama a livello globale avrebbe avuto sulla sua vita privata. Fu lo stesso Robert Downey Jr. a convincerlo ad accettare la parte, in modo da poter, in seguito, ottenere una libertà per firmare per qualsiasi altro ruolo avrebbe voluto avere, libertà che prima non avrebbe potuto permettersi. In quanto alla spinta finale nell'abbracciare il progetto in sei film che l'avrebbero visto coinvolto Evans dichiara: "Anche se non fosse stata tratta da un fumetto, penso che la storia di Steve Rogers sia grande. È un tipo fantastico. Anche se fosse stata una sceneggiatura su un tizio anonimo, l'avrei voluta fare lo stesso. Non si tratta necessariamente del fumetto in sé. Lui è un personaggio fantastico da interpretare, che putacaso è anche un personaggio nato in un fumetto."

Nubi all'orizzonte?

Ma ora che il suo contratto con la Marvel sta per finire, quale sarà il futuro per Captain America e per Chris Evans all'interno del mondo cinematografico della Marvel? Lasciamoci andare alla più bieche speculazioni, e siate clementi, perché qui ci si lascia andare alle più sfrenate fantasie.
Partiamo da due presupposti. Il primo relativo alle recenti dichiarazioni di Kevin Feige in relazione ad eventuali recasting di Cap ed Iron Man. Al boss, durante un'intervista con il Toronto Sun, è stato chiesto come la Marvel avesse intenzione di muoversi mano a mano che l'età degli attori avanzava, e che per loro sarebbe stato impossibile interpretare troppo a lungo ruoli in cui era richiesto un notevole sforzo fisico. Il Toronto Sun si è spinto oltre, chiedendo in maniera esplicita se si stesse valutando il recasting di ruoli come quelli di Iron Man e Captain America, oppure si optasse di mantenere gli attori, e, qualora fossero necessari, intervenire con effetti digitali atti a ringiovanirli come è successo per Michael Douglas in Ant Man, o lo stesso Robert Downey Jr in Captain America: Civil War. "Penso possano esser entrambe soluzioni fattibili." dichiara Feige. "Questi personaggi sono stati in giro per più di 50 anni, e si sono mantenuti essenzialmente senza età. Delle volte è capitato di vederne delle versioni più giovani o anziane, ma di solito si è sempre mantenuta una certa età. Immagino che questi personaggio abbiano raggiunto uno status d'icone, come James Bond, come Batman, come lo stesso Spider-man, per cui verranno interpretati da diversi attori. La buona notizia è che non è un problema che si pone nell'immediato. Abbiamo archi narrativi per questo cast per molti anni a venire." Quindi è scongiurato un abbandono a breve termine di Chris Evans? Beh, fino a quando non giungerà la notizia di un'estensione o un rinnovo contrattuale dell'attuale interprete del Cap, non possiamo metter la mano sul fuoco su chi sarà il prossimo possessore dello scudo. Detto questo veniamo al secondo punto, squisitamente narrativo, dal quale partiranno le nostre squinternate elucubrazioni. In occasione dell'uscita sul mercato Home Video di Captain America: Civil War, l'Huffington Post ha parlato con i due registi Joe ed Anthony Russo. Ed i fratelli hanno confermato che Cap non sarà più Cap. "Penso che il fatto che lui lasci lo scudo sia anche un modo per metter da parte quell'identità." ha raccontato Joe. "È lui stesso che ammette che la figura di Captain America era in conflitto con le scelte personali che stava facendo." Dando per scontato che Chris rientrerà fra i ranghi in Avengers: Infinity War, in che ruolo lo ritroveremo? Anche gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely avevano parlato in precedenza con l'HuffPost, spiegando che, in parte, la ragione per cui Steve Rogers non era stato ucciso al termine della Civil War, era perché i Vendicatori avrebbero avuto bisogno di lui. "Sta arrivando un grosso tipo viola. E Steve potrebbe risultare esser molto utile."

Turnover

Cosa si prospetta per il nostro Steve, e quali possibili candidati si profilano all'orizzonte per l'agognato scudo? Entriamo in pieno campo aleatorio, lettori e lettrici. Una delle ipotesi più in voga nella rete, parla di una nuova identità per il buon Steve. Il nome Nomad vi dice nulla? Il Nomad originale è un'identità alternativa utilizzata da Steve Rogers, nel momento in cui decide di abbandonare il costume di Captain America. In una run nel pieno degli anni 70, un disilluso Rogers, dopo aver scoperto che un alto funzionario del governo statunitense è il leader di un'organizzazione terrorista come l'Impero Segreto (si lascia intendere che sia un noto presidente degli Stati Uniti), decide di abbandonare il suo scudo, sentendo di non poter più servire l'America dopo che gli ultimi accadimenti hanno scosso i suoi ideali più profondi. Sarà, però, Occhio di Falco a riaprirgli gli occhi, e fargli realizzare che non può rinunciare ad una vita d'eroismo, presente nella sua natura più intima. Quindi decide di adottare l'identità di Nomad, uomo senza patria, e di continuare a combattere con una nuova ed appariscente uniforme. A tal proposito, nei commenti presenti nel Blu-ray di Captain America: Civil War, Joe Russo scherza con Markus e McFeely affermando "Non vedo l'ora di mettere Chris Evans nel costume di Nomad." In realtà, gli elementi di base per aggiornare la figura di Nomad ed introdurla nel MCU ci sarebbero tutti: un Rogers disilluso dagli accordi di Sokovia, uno scudo gettato, un Hawkeye nel suo team, che è sempre stato il cuore umano di questo team di superuomini, pronto a spingerlo alla riflessione, ad assurgere al ruolo di eroe globale, non più limitato a ristrette visioni nazionalistiche. E se volessimo spingerci ancora più oltre? Nel tempo, come potrebbe esser gestita la figura di Steve e, nel contempo, del Cap. Ci vengono in mente altri tre scenari. Ciò che segue è ad altissimo contenuto spoiler, per chi non è al passo con la versione cartacea del personaggio. Siete avvertiti.


Possibili scenari

Primo scenario: Old Steve Rogers. In una recente run, il siero del super soldato inizia a fare le bizze, perdendo i suoi effetti, ed inducendo un improvviso invecchiamento del Capitano, mettendolo fuori gioco per un breve lasso temporale. Potrebbe esser vista in futuro quindi come una strategia della divisione cinematografica Marvel per mettere in panchina Chris Evans, permettendogli di rifiatare e di dedicarsi ad altri progetti, per poi magari riutilizzarlo in un secondo momento. Il che permetterebbe alla Marvel di poter sperimentare e di potersi giocare altre carte, in tal modo arriviamo al secondo scenario: un nuovo Captain America. Ed anche qui si pongono di fronte a noi innumerevoli vie per gestire la pesante eredità lasciata da Chris Evans: gli indiziati principali sarebbero due: Bucky/Winter Soldier e Falcon. Il personaggio interpretato da Sebastian Stan era il più quotato, subito prima dell'uscita di Civil War, nell'ereditare il costume e lo scudo del Capitano. A seguito della "morte" di Steve Rogers nella run originale di Civil War, Bucky eredita l'identità dell'eroe e continua a servire come Captain America sotto la guida della penna di Ed Brubaker. Anche dopo lo scontato ritorno dall'aldilà di Steve, Bucky è rimasto ancora Cap fino alla mini Fear Itself, dove è tornato ad esser il Winter Soldier a tempo pieno. I piani della Marvel per il futuro di Bucky sono ancora nebulosi; si ipotizza di un suo utilizzo nel prossimo Black Panther, dato che abbiamo lasciato un Soldato d'Inverno a pezzi e mezzo surgelato in territorio wakandiano. Ma dopo?

Il contratto di Sebastian Stan per nove pellicole parla chiaro: la Marvel è appena all'inizio con la spalla di Cap. Ed il suo personaggio è quello che ha avuto uno degli archi narrativi più complessi ed interessanti nell'ambito della trilogia dedicato all'eroe a stelle e strisce. D'altro canto, non si può escludere la pista che porta all'altro forte pretendente allo scudo. Dopo Barnes, il prossimo nome sulla lista sarebbe il Sam Wilson di Anthony Mackie. Nato come Falcon, Wilson è anche la più recente iterazione di Captain America, eredità ricevuta proprio in seguito alla storyline a cui abbiamo accennato qualche riga più su, quella dell'Old Steve Rogers. Dopo che il siero del super soldato ha causato la degenerazione fisica del corpo di Steve, il Capitano decide in via ufficiale di passare la mano a Wilson, che crede che Cap dovrebbe esser ben più che un simbolo. L'opzione Falcon in campo cinematografico non è da scartare a priori, sarebbe di sicuro una scelta che farebbe parlare molto, di stretta attualità per i conflitti razziali in Usa, e che potrebbe introdurre anche la storyline de I Figli del Serpente, antagonisti in una delle prime avventure da Cap di Sam Wilson (nonché presenti anche in una recente striscia di storie di Daredevil ad opera di Waid e Samnee, e quindi rappresentare uno di quei ponti narrativi tra il mondo televisivo e quello di celluloide, che tanti fans agognano da fin troppo tempo). Oppure si potrebbe tentare con un candidato ex novo, ancora mai visto affacciarsi nelle prime fasi dell'universo Marvel. E qui i nomi che si fanno sono tanti: John Walker, meglio noto come UsAgent, che all'inizio fu introdotto come versione "incazzosa" di Cap; Isaiah Bradley, il primo vero Cap di colore introdotto in una mini del 2003; c'è in rete chi indica il nuovo direttore dello Shield introdotto nella quarta stagione dedicata all'agenzia spionistica, Jeffrey Mace, come potenziale successore del supereroe portato sul grande schermo; e non dimentichiamoci anche di Captain America 2099, Roberta Mendez, prima iterazione femminile della sentinella della libertà, apparsa per la prima volta nelle Secret Wars del 2015. Tutto è possibile. Ed il terzo scenario? Beh, è quello più estremo...e sarebbe anche quello più spassoso. Stiamo parlando di un potenziale adattamento del controverso ciclo di storie di Nick Spencer e Jesus Saiz, inaugurato questa estate sulla testata Captain America: Steve Rogers, la cui premessa è che Steve sia stato, per tutto questo tempo, un agente dell'Hydra sotto copertura. Ora, prendete il putiferio che ha suscitato questa storia nella comunità fumettistica, portatelo su di un piano globale, amplificatelo alla massa potenza, e provate a prefigurarvi la reazione emotiva che un twist narrativo del genere avrebbe sui milioni di spettatori a digiuno di fumetti. Sarebbe la trollata del secolo. Roba che, a confronto, tutto il casino che è stato fatto per il reboot di Ghostbusters sarebbe solo del mero rumore bianco. E comunque lo stesso Chris Evans, sul suo profilo Twitter, ha commentato il colpo di scena ideato da Spencer con un incredulo: "Hydra?!?!?! #ditemichenonècosì".

Progetti extra-Marvel

Ma aldilà degli orizzonti filmici della Marvel, in che progetti è coinvolto il nostro Evans? Nell'ultima manciata d'anni, smessi i panni da supereroe, le sue presenze sul grande schermo si sono diradate. Lo ricordiamo nel 2013 nello stupendo Snowpiercer di Bong Joon Ho, dove interpreta Curtis, uno dei sopravvissuti alla nuova era glaciale, che vive nelle ultime carrozze, fra gli strati sociali più bassi, e che ne diventa il leader della rivolta. Nel 2014 Chris decide di passare dall'altro lato della camera, e di cimentarsi con la regia. Il suo debutto, "Before We Go", di cui interpreta anche il protagonista Nick Vaughan a fianco di Alice Eve, è un piccolo film indipendente di genere romantico. Accolto freddamente dalla critica, e passato quasi inosservato dal grande pubblico; molti hanno accusato il film di esser fin troppo simile al cult a firma di Richard Linklater del 1995, Prima dell'alba, con Ethan Hawke e Julie Delpy. Noi ce la sentiamo di consigliarvelo, di certo non è al pari del film di Linklater, ma come debutto cinematografico da director per Evans ha il suo perché, il film ha un suo cuore. Dopo questa pellicola, l'unica altra apparizione extra-Rogers dell'attore è stata in Playing it Cool, nel 2014, dove interpreta uno sceneggiatore in crisi, che non riesce a scrivere una commedia romantica, perché pensa che l'amore sia una cacchiata. Fino a che...

L'Evans che verrà

Ed il futuro per il buon Chris? A parte i fantacasting, e la campagna online che lo sostiene come protagonista dell'adattamento di Uncharted, e di cui il futuro regista Shawn Levy è ben conscio, ben poco si sa del suo futuro. Altri rumor lo vedrebbero coinvolto in un progetto della Lionsgate, intitolato Jekyll, dove dovrebbe interpretare il protagonista Tom Jackman, discendente del famigerato Dr.Jekyll/Mr.Hyde. La sceneggiatura sarà ad opera del duo Anthony Bagarozzi & Charles Mondry, che hanno lavorato alla scrittura di The Nice Guys di Shane Black, e che si occuperanno dell'adattamento cinematografico di Death Note per Netfix. Quello che sappiamo per certo è che, nella primavera del 2017, vedremo Chris Evans come protagonista della prossima pellicola di Marc Webb, che dopo le problematiche vicissitudini legate alle sue esperienze con un certo ragnetto di quartiere, tornerà alle sue radici, ad una dimensione più intima, con Gifted. Vi lasciamo con il suo trailer.

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