Captain Marvel tra prequel di Endgame e problematiche sessiste

L'imminente uscita dell'atteso cinecomic Marvel è accompagnata da una forte polemica contro Brie Larson e da una rivelazione molto importante.

Captain Marvel tra prequel di Endgame e problematiche sessiste
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Le reaction via Twitter a Captain Marvel si sprecano nel lodare il cinecomic con protagonista Brie Larson, al contempo però l'attrice è finita in queste ore in una bufera tutta particolare, legata ad alcune sue dichiarazioni definite di stampo "sessista". Mai cosa più lontana dalla verità, quest'ultima, almeno nel caso specifico.
Femminista attiva e convinta, la Larson ha avuto modo di constatare nei vari press tour ai quali ha partecipato una certa discrepanza numerica tra la rappresentanza giornalistica maschile e quella femminile. Ha fatto (o delegato) le sue indagini e ha scoperto che sì, c'è effettivamente uno squilibrio che ha deciso allora di equiparare quanto più possibile, almeno nei junket in cui è diretta interessata. Per l'esattezza, l'attrice ha dichiarato: "Anni fa ho cominciato a fare attenzione a come apparissero i miei press tour e come i film venissero recensiti, notando un certo sovraffollamento di maschi bianchi".
Si tratta sempre di più inclusività, ma la Larson va oltre e tenta di parlare di un approccio ai film legato all'empatia del recensore, all'esperienza diretta e intima di una persona con un particolare tema trattato, così da approfondire a dovere la successiva analisi.

Il problema è che, in una particolare intervista, l'interprete ha commentato con un eccesso di passione questo punto fondamentale, dichiarando: "Non ho bisogno di sapere cosa un maschio bianco pensi de Nelle pieghe del tempo, ma voglio sentire le voci delle ragazzine o delle donne di colore al riguardo". Le reazioni all'intervista sono state feroci, con accuse di sessismo alla Larson prima ancora degli utenti di Rotten, ma il discorso è stato forse fuorviato.
L'attrice sottolineava quanto l'importanza di un film come Nelle pieghe del tempo (che lo ricordiamo, è stato comunque odiato da molta critica) debba essere calcolata sulla base delle reazioni delle dirette interessate. Se parla di inclusività e minoranza, il giudizio delle comunità alle quali il film è dedicato è più rilevante, un po' come il successo di Black Panther, che è riuscito infatti a catalizzare l'attenzione degli afro-americani portando con sé un messaggio definitivo di inclusione.

Meraviglie prima della Fine dei Giochi

Il giudizio dovrebbe essere dunque filtrato dall'occhio quantomeno più attento e sensibile ai particolari argomenti trattati, non obbligatoriamente donna me neanche sempre e solo uomo, come spesso accade soprattutto in America, dove tematiche simili sono molto più sentite e le lotte per la parità dei sessi molto più combattute. D'altro canto, gli attacchi mossi dagli utenti dell'aggregatore di recensioni risultano emblematici di un senso di persecuzione generale nei confronti del cosiddetto "maschio bianco", i cui esponenti americani sono infatti intervenuti in massa per esprimere questa rabbia. I commenti a priori (prima della visione effettiva del film) a Captain Marvel si sprecano e sono tutti accusatori, pieni di minacce di sabotaggio al cinecomic, che ha già rivisto le stime d'incasso al ribasso (da 160 milioni a 100).
La persecuzione, in realtà, è soltanto contro gli uomini che continuano a reiterare un atteggiamento effettivamente maschilista basandosi magari su una dichiarazione riportata con un titolo fuorviante o espressa con troppa passionalità, anche se c'è da dire che la Larson ha forse sbagliato (una volta, è l'unico commento esagerato che troverete) nell'esporre un tema tanto delicato in modo così diretto e violento. Il senso del suo discorso è però solido e reale, il che rende ingiustificabili e decisamente fuori luogo i commenti su Rotten e delle false recensioni ai danni di un film che invece - sembrerebbe - molto riuscito, e non solo per il discorso di empowerment legato al superoismo al femminile.

Le reazioni via Twitter parlano infatti di un cinecomic "divertente e molto diverso da quanto visto in fase di promozione", dove la figura di Carol Danvers esce fuori in modo "intimo e potente" e dove c'è addirittura quello che viene descritto come uno dei migliori villain del MCU, il Talos di Ben Mendelsohn, al centro dei commenti più positivi. Sonaiya Kelley, inoltre, ha specificato come Captain Marvel sia a tutti gli effetti "un prequel di Avengers: Endgame" e quanto le scene-post credit del film siano "commoventi ed esaltanti", andando ad aggiungere ancora più hype e interesse al progetto.

Concludendo e tornando infine al discorso di recezione del pubblico direttamente interessato, il cinecomic con Brie Larson si è sempre dimostrato un titolo inclusivista e dedicato a una fetta di audience che ha sempre cercato un'identificazione reale con uno degli idoli Marvel. Per ovvi motivi, a parte Vedova Nera, questo per molte spettatrici femminili non è stato possibile, relegando quindi una loro rappresentanza "protagonista" sempre in secondo piano, almeno fino a oggi.
E c'è una foto relativa proprio a Captain Marvel che sta facendo il giro del web in questi ultimi giorni. Un'immagine dolce e al contempo molto potente che concentra in un solo istante tutto il valore socio-culturale del film, a prescindere dal risultato qualitativo che poi giudicheremo attentamente, senza pregiudizi o favori in sede di recensione. Come sempre.

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