Cannes contro Netflix: ne parlano i protagonisti di Okja

Tilda Swinton e Bong Joon Ho hanno preso parola a Cannes dopo le dichiarazioni scottanti di Pedro Almodovar: ecco cosa hanno raccontato.

Cannes contro Netflix: ne parlano i protagonisti di Okja
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Arrivato sulla Croisette con un carico polemico non indifferente, Okja è il primo film del colosso Netflix ad entrare in concorso per la Palma d'Oro (nonostante il presidente di giuria Pedro Almodovar in conferenza abbia dichiarato di volergli negare questa possibilità). La mela della discordia è la distribuzione, fondamentale per il Festival e assolutamente non necessaria per la piattaforma streaming, che ha generato negli ultimi giorni un effetto domino fatto di botta e risposta; il film avrebbe dovuto calmare le acque, e invece sembra esser stato in grado di arricchire la tempesta soprattutto durante la conferenza stampa, in cui gli attori (Jake Gyllenhaal e Tilda Swinton sopra tutti) e il regista Bong Joon Ho hanno dovuto affrontare curiosità e polemiche da parte della stampa. Il primo a doverne rispondere è stato proprio il regista, che ha avuto poco spazio per parlare del film ma molto per rispondere della sua produzione.

Vince la diplomazia

Netflix vene tirata in campo con delicatezza dal primo giornalista, che chiede quanto spazio di manovra è stato lasciato dai produttori al regista. Bong Joon Ho rimane neutrale, raccontando che ha adorato lavorare con Netflix e che gli hanno lasciato libertà totale, un'esperienza unica senza alcuna interferenza nemmeno in montaggio o in post produzione. Una situazione decisamente favorevole per un regista, che racconta una totale assenza di pressioni e un ambiente di lavoro molto tranquillo. Passano solo dieci minuti però prima che l'inevitabile domanda venga posta, ovvero quella che riguarda le dichiarazioni di Pedro Almodovar. Il regista e presidente di Giuria ha infatti dichiarato in apertura di non aver alcuna intenzione, a priori, di assegnare la palma d'oro ad un film che non raggiungerà mai lo schermo cinematografico, escludendo quindi di fatto le produzioni Netflix che non hanno aderito ad una distribuzione in sala. Cosa ne pensano quindi i diretti interessati? La risposta va alla produzione, che con diplomazia afferma che è importante che Almodovar si sia sentito libero di fare dichiarazioni del genere. Nonostante tutto per loro sembra evidente che ci sia un problema, che riguarda principalmente limitare o etichettare qualcuno che è stato invitato a partecipare, considerando un'opportunità il vedere il film su grande schermo, un'occasione irripetibile. In verità come era prevedibile i produttori di Netflix restano sulle loro posizioni, tornando a ripetere di nuovo che soprattutto in una competizione del genere c'è davvero posto per tutti, senza inutili distinzioni.
Anche gli attori hanno espresso le loro opinioni riguardo l'argomento, a cominciare da Tilda Swinton che è anche produttrice del film. "Onestamente ci sono centinaia di film che il Festival di Cannes ha portato in competizione e che le persone non hanno visto al cinema", ha dichiarato l'attrice probabilmente riferendosi alla distribuzione USA e non a quella francese, che al contrario distribuisce tutta la Selezione Ufficiale. "Tutto questo fa parte del processo di evoluzione di un medium, Netflix ha dato a Bong Joon Ho l'occasione di fare un film straordinariamente libero e per questo io sono grata a loro". Nonostante la chiarezza dei protagonisti le domande sono arrivate a cascata sull'argomento. "Se le persone sono aperte mentalmente, riescono sempre a trovare una soluzione" ha concluso il regista, cercando probabilmente di tendere la mano al Festival e interrompere le polemiche degli ultimi giorni.

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