Speciale Biancaneve e il Cacciatore: il ritorno delle favole al cinema

Il mondo delle favole alla conquista del cinema

Speciale Biancaneve e il Cacciatore: il ritorno delle favole al cinema
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La fiaba ha da sempre esercitato un'attrattiva quasi magica su grandi e piccoli, tramandando storie che, nel corso dei secoli, si sono perpetuate, arricchite, rinnovate. Grandi autori hanno rimaneggiato tante e tante volte il lavoro degli altri, cosicché spesso esistono diverse varianti della stessa favola, a seconda del contesto storico/culturale e degli intenti del narratore.
Le moderne versioni cinematografiche rientrano perfettamente nel discorso di cui sopra, a ben vedere, comprese le versioni Disney, spesso diverse dalle originali in più punti, spesso edulcorati (un esempio su tutti: La sirenetta). Eppure, le versioni cinematografiche entrano più facilmente nell'immaginario comune, tanto che nel senso comune le versioni 'ufficiali' e riconosciute delle fiabe sono quelle Disney.
E se i supereroi sono considerati alla stregua di moderne versioni dei miti greci e norreni, altrettanto si può dire delle saghe fantasy rispetto a molte favole, per contaminazione di stili, riferimenti, creature e morali di fondo.
Il cinema ha da sempre preso spunti e ispirazioni dalla narrativa, realizzando anche una quantità infinita di film d'avventura dai toni a metà fra il fiabesco e il fantasy traendoli da libri di successo.
Moderni esempi sono le pellicole tratte dai romanzi di J. R. R. Tolkien e C. S. Lewis: dalla trilogia (di straordinario successo) de Il Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson (e dal suo prequel in arrivo, Lo Hobbit) ai vari capitoli de Le Cronache di Narnia, questi miti moderni -eppure arcaici nei loro archetipi- vengono riscoperti e apprezzati grazie alle versioni cinematografiche, che ne aumentano esponenzialmente i conoscitori. Del resto, così è stato anche per il fenomeno Harry Potter, largamente diffusosi dopo il successo dei primi film di Chris Columbus.
Le favole si rinnovano e acquistano nuova linfa vitale anche tramite le riedizioni al cinema, dunque, e negli ultimi anni abbiamo visto una profonda tendenza a rivisitare le stesse, in chiave spesso ironica e ancor più spesso epica. Con questo speciale -redatto in attesa dell'uscita di Biancaneve e il Cacciatore, nuova ed emozionante versione fantasy e battagliera della classica fiaba in uscita il prossimo 11 luglio- vogliamo ripercorrere il cammino che il cinema e la fiction hanno percorso su questa strada negli ultimi anni.

Shrek

Tra tutte le opere che la DreamWorks ha consegnato al suo pubblico da quando è nata, nel 1994 (sembra passata una vita!) Shrek è sicuramente la più fortunata, sotto tutti i punti di vista. Ben quattro capitoli cinematografici, special televisivi e per l'Home Video, e infine uno spin off/prequel. Il burbero (ma al contempo simpaticissimo) orco ideato da William Steig e rimodellato da Ted Elliott, Terry Rossio e i registi Andrew Adamson e Vicky Jenson ad uso e consumo di una dissacrante fiaba moderna è entrato nei cuori di tutti gli appassionati di animazione portandosi con sé un vasto carnet di personaggi, dei quali alcuni avevano in sé una forza particolare: erano già conosciuti a tutti...ma non in quella veste. Se escludiamo i personaggi originali come Fiona e Ciuchino, difatti, ci ritroviamo con tantissime figure prese di peso dalla narrativa per l'infanzia classica, dalle fiabe di Perrault e dei Grimm, ma riviste secondo un'ottica completamente nuova. Tutti conoscono Cenerentola, la Fata Madrina, il Principe Azzurro, o il Gatto con gli Stivali...eppure in Shrek questi personaggi sorgono a nuova vita, ironizzando su sé stessi e sulle versioni 'classiche' spesso proposte, tra l'altro, dalla 'rivale' Disney che, ai bei tempi di Zio Walt, li proponeva al pubblico in una suddivisione di ruoli tradizionale e manichea. Il grande successo di Shrek sta proprio nel suo saper essere dissacrante, contrapponendo, ad esempio, un orco rozzo, ma dal cuor d'oro ad un principe Azzurro troppo 'perfettino' e tronfio, ribaltando i ruoli e permettendo a Fiona (tutt'altro che la classica principessa da salvare) di operare una scelta fuori dagli schemi.
Il nostro viaggio, dunque, non poteva che partire da una versione decisamente fantasy e ironica non di una fiaba in particolare, ma del mondo stesso delle fiabe.

Alice in Wonderland

Alice in Wonderland è, senza dubbio, uno dei racconti fiabeschi più universalmente popolari, infrangendo qualunque barriera geografica, demografica e culturale. Un mondo, e in particolar modo dei personaggi, quelli del reverendo Charles Dodgson -ben più conosciuto sotto lo pseudonimo Lewis Carroll- entrati quasi di prepotenza nell'immaginario di tutti nel corso di quasi centocinquant'anni, grazie alle numerosissime riduzioni (e reinterpretazioni) che il cinema -e i media in generale- hanno offerto fin dagli albori del ventesimo secolo (il primo film tratto dalle avventure di Alice è addirittura del 1903!). Personaggi iconici, che sono stati più e più volte traslati, adattati, rimodellati nel corso del tempo per adattarsi ai più vari contesti, tanto che in molti ignorano che in realtà le meravigliose avventure di Alice constano in due volumi, ognuno separato dall'altro e con pochi elementi in comune, oltre alla folle genialità delle trovate di Carroll. I due volumi, Alice's Adventures in Wonderland e Through the Looking-Glass (Attraverso lo specchio), sono stati infatti più volte condensati fra loro prendendo elementi ora dall'uno ora dall'altro, per estro di registi e sceneggiatori o per semplici esigenze narrative. Questo in virtù del fatto che le storie (in special modo la prima) non si basano tanto su un intreccio particolarmente complesso quanto sulle bizzarre sequenze di eventi in cui la protagonista è di volta in volta catapultata: molto più semplice e d'effetto, dunque, cinematograficamente parlando, estrapolare gli elementi ritenuti migliori e di maggior presa sul pubblico, piuttosto che trasportare pedissequamente le vicende così come concepite da Carroll, nel suo stile di narrazione avvincente, ma fin troppo semplice.
Ben poche volte si è deciso di portar sullo schermo Alice nel paese delle meraviglie così come è stato concepito: anche il grande Walt Disney decise, insieme agli sceneggiatori, di realizzarne un "semplice" adattamento quando Alice in wonderland entrò in produzione.
Tim Burton stesso non ha avuto remore nell'affermare che lo straordinario immaginario di Carroll è sempre uscito svilito dai film tratti dai suoi libri (includendo, implicitamente, anche il lungometraggio disneyano del '51 quindi) e che lui voleva andare oltre al concetto della ragazzina che, passivamente, veniva trascinata da un'avventura all'altra senza una reale crescita. Voleva maggiore profondità. E con il controverso Alice in Wonderland del 2010 ha dato vita ad una versione più matura, autoriale ed epica della favola classica.

Cappuccetto Rosso Sangue

E arriviamo dunque a Cappuccetto rosso, tra le favole classiche più amate e conosciute di sempre, nonché tra le più rivisitate già a partire dalle origini della fiaba, che vede tra i suoi padri 'su carta' (ovvero tra coloro che l'hanno fermata su inchiostro dopo secoli di tradizione orale) Perrault e i fratelli Grimm.
Simbolo dell'innocenza e dell'ingenuità, Cappuccetto è un personaggio universale, calato in un'avventura densa di allegorie e metafore che la rendono, forse, l'unico personaggio delle favole in cui davvero tutti si possono identificare, da piccoli e non solo. L'insicurezza, la spensieratezza, la la poco dimestichezza con un mondo esterno tutto da scoprire nelle sue meraviglie ma anche nei suoi pericoli, più o meno nascosti. Tutto questo rappresentato nelle vesti di una tenera ragazzina, di rosso vestita, che attraversa il bosco per portare del buon cibo alla nonna malata. Più di una volta abbiamo visto stravolgimenti e rivisitazioni dell'originale, fino ad arrivare al completo capovolgimento del tutto, con una Cappuccetto solo fintamente ingenua ma che, in finale, è capace di render 'pan per focaccia' -è proprio il caso di dirlo- al Lupo cattivo che vuole divorare lei e sua nonna in un sol boccone.
Nel 2011, seguendo l'ormai usuale trend che vuole il cinema luogo di ripescaggio e melting pot culturale e crossmediale, è arrivato nelle sale Cappuccetto Rosso Sangue, versione dark e romantica, con accentuate sfumature di giallo, della classica favola ad opera di Catherine Hardwicke, regista di grande esperienza nelle storie con protagoniste femminili (ricordiamo, ad esempio, Thirteen e il primo, chiacchieratissimo capitolo della Twilight Saga).
Una versione della favola a tinte horror con una protagonista più grande del solito, ma altrettanto ingenua e timorosa su chi potrebbe essere il lupo mannaro che sta prendendo di mira il suo villaggio.

Beastly

All'inizio del 2011, ecco arrivare un'altra rivisitazione di una classica fiaba: questa volta, però, l'ambientazione si sposta dal fantasy all'urban fantasy, rievocando la vicenda ai giorni nostri. Trattasi di Beastly, film di Daniel Barnz con protagonisti Alex Pettyfer, Mary-Kate Olsen e Vanessa Hudgens. Spariscono i castelli e le principesse, i candelieri e gli orologi, gli artigli e la pelliccia...il protagonista Kyle subisce così una notevole trasformazione, sia dal punto di vista fisico che emotivo, da studente liceale incredibilmente popolare a "bestia" socialmente isolata dei giorni nostri.

Biancaneve (Mirror Mirror)

Biancaneve non ha certo bisogno di presentazioni: dopo che Walt Disney ne fece il suo primo lungometraggio animato (e, di conseguenza, il suo primo 'classico') la fama della dolce principessa e della sua storia non ha conosciuto confini, arrivando ad essere riproposta su grande e piccolo schermo più volte. Recentemente, l'estroso Tarsem Singh ha dato una sua visione artistica e colorata della fiaba con il suo Mirror Mirror, con protagoniste Lily Collins e Julia Roberts.
Le classiche rappresentazioni di Biancaneve, che siano esse disneyane o direttamente riferenti al racconto dei fratelli Grimm, ci hanno da sempre messi davanti a una ragazza remissiva e debole, la cui unica arma in battaglia era la gentilezza. Tutti amano Biancaneve perché è impossibile non voler proteggere qualcosa di così puro e indifeso, ma è tutta qui la struttura del suo carattere. Se ci fermiamo poi solo alla protagonista del racconto originale, la situazione peggiora ulteriormente. L'unico pregio di Biancaneve diviene quello di essere molto bella, cosa che fa scattare le ire di una regina il cui desiderio è essere semplicemente più bella di lei. Normale quindi rivoluzionare un po' la sua figura, per renderla meno stucchevole e più moderna: come far identificare il pubblico in un'eroina che attende con impazienza di essere salvata?
Nel film di Tarsem invece già troviamo i germi della "rivoluzione battagliera" delle protagoniste delle fiabe -non più in balia degli eventi e in attesa di essere salvate- che abbiamo già incontrato in Shrek e in Alice in Wonderland, e che troverà il suo culmine nelle battaglie campali di Biancaneve e il Cacciatore.

Once upon a time/Grimm

Ma non è solo il cinema a guardare al mondo delle fiabe: anche i serial tv hanno recentemente preso ispirazione da molti grandi classici, vedasi serie come Grimm e Once upon a time.

In Grimm, Nick Burkhardt è un detective della omicidi di Portland in procinto di chiedere alla sua fidanzata, Juliette, di sposarlo. Fin qui tutto nella norma, se non fosse che da un po' di tempo Nick vede strane cose. Ogni tanto infatti nota delle trasformazioni nei volti di alcune persone, che diventano simili a mostri. Nick fa finta di niente per un po', finché sua zia Marie decide così di rivelargli la verità. Lui è un discendente dei Grimm (si, proprio i celebri autori di fiabe), una famiglia maledetta in grado di vedere il vero volto dei mostri che ci circondano. Infatti tutte le creature delle favole vivono tra noi, cercando di mascherare il loro vero aspetto che si palesa quando perdono il controllo. Quale sia il compito dei Grimm non ci è ancora dato saperlo, ma Nick non avrà molto tempo per pensarci visto che in un parco di Portland è sparita una bambina...una bambina che indossava un bel cappuccio rosso...

Once upon a time, invece, è un serial che sta incontrando parecchio successo, tanto da essere confermato recentemente per la seconda stagione. Storybrooke, nel Maine, è una città nella quale gli abitanti, che sono in realtà personaggi di fiabe, vivono come se fossero persone normali e sembrano non ricordare la loro vera identità. Solo Henry, un ragazzino di dieci anni e figlio del sindaco, conosce tutta la verità e cerca costantemente di risvegliare i ricordi degli abitanti, stregati dalla maledizione della regina cattiva di Biancaneve. Per riuscirci ricerca e trova Emma Swan, sua madre naturale, convincendola a riportarlo a Storybrooke e, successivamente, a rimanervi...

Biancaneve e il Cacciatore

E arriviamo così alla fine del nostro excursus con Biancaneve e il Cacciatore, nel quale la nostra protagonista, oltre alla bellezza, dimostrerà un'incrollabile determinazione e forza da contrapporre alle malvagie mire della regina Ravenna.
Biancaneve e il Cacciatore è una straordinaria e travolgente nuova versione della favola leggendaria: Kristen Stewart (la saga di Twilight, On the road) interpreta la sola persona nel reame più bella della cattiva Regina Ravenna (il premio Oscar Charlize Theron che abbiamo visto anche in Prometheus ed Hancock) che vuole distruggerla. Ma quello che la malvagia matrigna non avrebbe mai immaginato è che la giovane donna che è scappata dalle sue grinfie e che ora minaccia il suo regno è stata addestrata nell'arte della guerra da un Cacciatore di nome Eric (Chris Hemsworth di Thor, The Avengers) che era stato mandato a catturarla. Questa avventura action epica è stata portata sul grande schermo da Joe Roth, il produttore del blockbuster miliardario Alice in Wonderland e, al suo esordio cinematografico, dall'acclamato regista pubblicitario e visualist all'avanguardia Rupert Sanders. Sam Claflin (Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare) accompagna le superstar internazionali del film nel ruolo di William, il giovane duca da tempo incantato dalla purezza innata di Biancaneve. Insieme a lui ci sono i nani ad accompagnare Biancaneve e il Cacciatore nel loro viaggio fantastico. I nani sono intepretati dal gotha degli attori inglesi: Ian McShane (Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare) è Beith, l'inasprito capo del clan; Bob Hoskins (Lady Henderson presenta) è Muir, il loro statista cieco; Ray Winstone (The Departed - Il bene e il male) è Gort, l'irritabile ubricacone; Nick Frost (Hot Fuzz) è Nion, il braccio destro di Beith; Toby Jones (Frost/Nixon - Il duello) è Coll, il soldato più tosto tra loro; Eddie Marsan (Sherlock Holmes) è Duir, l'ombra di Coll; Johnny Harris (Espiazione) è Quert, il figlio ‘musicale' di Muir; e Brian Gleeson (The Eagle) è Gus, il più giovane dei nani che è la personificazione dell'amore del regno per Biancaneve. Questi sono supportati da un gruppo di attori sia d'esperienza che alle prime armi che include, tra gli altri: Sam Spruell (The Hurt Locker) nei panni di Finn, il fratello vendicativo di Ravenna e complice della sua magia nera; e Vincent Regan (Scontro tra Titani) nel ruolo di Duke Hammond, il padre di William a capo della resistenza.
Presto vi proporremo la nostra recensione del film (che vi ricordiamo sarà in tutte le sale a partire dall'11 luglio): nel frattempo, potete visionare i trailer e gli special da noi pubblicati sul film e le numerose immagini tratte dalla pellicola, tra cui questi nuovissimi ed esclusivi scatti.

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