Dopo la serata d’apertura di ieri finalmente il festival, oggi, è partito a pieno regime: tre i film presentati in concorso dagli animi e dalle vicende completamente opposte, che hanno riempito il cuore degli spettatori e la curiosità del pubblico riuscendo a bilanciare perfettamente autorialità e glamour. Al primo aspetto ha pensato sicuramente il regista iraniano Jafar Panahi, forzatamente assente di persona a causa dell’arresto che non gli permette di lasciare il proprio paese ma presentissimo tramite immagini: è lui stesso infatti il protagonista di Taxi, in cui si improvvisa autista per le strade di Tehran trovandosi (in)volontario narratore delle vicende dei vari personaggi/passeggeri che passano per la sua macchina. Ad aiutarlo anche Andrew Haigh che porta al festival il suo 45 Years con protagonista indiscussa Charlotte Rampling: all’alba del quarantacinquesimo anniversario di matrimonio, il suo personaggio si trova a scoprire scomode verità riguardo il marito e la misteriosa presenza di un’altra donna nella sua vita.
Nicole Kidman regina del deserto e del festival
Protagonisti ‘glam’ indiscussi sono stati invece Nicole Kidman, James Franco e l’eroe di Homeland, Damian Lewis, arrivati in gran carriera per sostenere il film del regista tedesco Wernan Herzog dal titolo Queen of the desert. I tre hanno movimentato la conferenza stampa di oggi, raccontando la loro esperienza e, soprattutto per la Kidman, il piacere di tornare di nuovo a raccontare un personaggio realmente esistito: si tratta infatti di Gertrude Bell, esploratrice prima e spia britannica poi, che grazie alla sua profonda conoscenza dei beduini ha contribuito a fornire informazioni fondamentali per definire la moderna situazione del Medio Oriente. La Kidman ha trovato anche modo di parlare proprio della attuale situazione del paese: « Recentemente il Medio Oriente viene demonizzato molto, ma di quel paese conosciamo solo un lato. Il mio personaggio si innamora immediatamente di quella terra, ed è per questo che per me era interessante soprattutto scoprire il suo lato più intimo e personale. »
Speciale Berlinale 65: Day 02
Berlinale, secondo giorno: il festival entra nel vivo con Werner Herzog e Nicole Kidman, attesa anche Charlotte Rampling
Dopo la serata d’apertura di ieri finalmente il festival, oggi, è partito a pieno regime: tre i film presentati in concorso dagli animi e dalle vicende completamente opposte, che hanno riempito il cuore degli spettatori e la curiosità del pubblico riuscendo a bilanciare perfettamente autorialità e glamour. Al primo aspetto ha pensato sicuramente il regista iraniano Jafar Panahi, forzatamente assente di persona a causa dell’arresto che non gli permette di lasciare il proprio paese ma presentissimo tramite immagini: è lui stesso infatti il protagonista di Taxi, in cui si improvvisa autista per le strade di Tehran trovandosi (in)volontario narratore delle vicende dei vari personaggi/passeggeri che passano per la sua macchina. Ad aiutarlo anche Andrew Haigh che porta al festival il suo 45 Years con protagonista indiscussa Charlotte Rampling: all’alba del quarantacinquesimo anniversario di matrimonio, il suo personaggio si trova a scoprire scomode verità riguardo il marito e la misteriosa presenza di un’altra donna nella sua vita.
Nicole Kidman regina del deserto e del festival
Protagonisti ‘glam’ indiscussi sono stati invece Nicole Kidman, James Franco e l’eroe di Homeland, Damian Lewis, arrivati in gran carriera per sostenere il film del regista tedesco Wernan Herzog dal titolo Queen of the desert. I tre hanno movimentato la conferenza stampa di oggi, raccontando la loro esperienza e, soprattutto per la Kidman, il piacere di tornare di nuovo a raccontare un personaggio realmente esistito: si tratta infatti di Gertrude Bell, esploratrice prima e spia britannica poi, che grazie alla sua profonda conoscenza dei beduini ha contribuito a fornire informazioni fondamentali per definire la moderna situazione del Medio Oriente. La Kidman ha trovato anche modo di parlare proprio della attuale situazione del paese: « Recentemente il Medio Oriente viene demonizzato molto, ma di quel paese conosciamo solo un lato. Il mio personaggio si innamora immediatamente di quella terra, ed è per questo che per me era interessante soprattutto scoprire il suo lato più intimo e personale. »
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