Avengers: Infinity War e Thanos, il titano meritava un finale più cupo?

Una scena eliminata ci informa di una conclusione più cupa e dura per il Titano Folle. La domanda è: avrebbe cambiato qualcosa?

Avengers: Infinity War e Thanos, il titano meritava un finale più cupo?
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Tra pochi giorni il colossale ed epico Avengers: Infinity War raggiungerà gli scaffali dei negozi italiani in versione home video.
Nonostante siano passati tre mesi dalla release cinematografica, arrivano puntualmente nuove informazioni e dettagli a gettare luce e diradare ombre sul cinecomic dell'anno, apice massimo attuale del Marvel Cinematic Universe.
Ci siamo allora domandati quanto il film dei fratelli Russo fosse riuscito - negli intenti prima e nella pratica poi - a riscrivere l'epica supereroistica, quali fossero le reali colpe di Thor (Chris Hemsworth) o Star Lord (Chris Pratt) e quali, infine, le conseguenze derivanti dal finale, che ovviamente si propagheranno nell'attesissimo Avengers 4, ancora senza titolo ufficiale e avvolto nel più fitto mistero.
Oggi però siamo qui per capire quanto il Titano Folle, Veneratore della Morte, Thanos (Josh Brolin), meritasse un epilogo più tragico e cupo, che scopriamo tra l'altro essere stato nei piani originali della produzione, poi scartato per non trascendere in territori troppo oscuri. [ATTENZIONE, SPOILER A SEGUIRE]

Contro l'Universo

Come già sottolineato in altre occasioni, Avengers: Infinity War è un grande componimento con due grandi fronti opposti, motori dell'intero progetto: i Vendicatori e Thanos.
I primi sono gli eroi della situazione, puri di cuore, pronti a sacrificare la propria vita per un bene superiore, mentre Thanos, anche rispetto ai fumetti, è stato traslato sul grande schermo con contraddittorie punte di umanità per lo più estranee al personaggio, questo perché paradossalmente il vero protagonista della storia è proprio lui.
È vero, gli Avengers sono gli eroi, ma il piano di Thanos è stato rivisitato in chiave cinematografica per adattarsi alle esigenze empatiche del pubblico, tanto che si potrebbe quasi definire un anti-eroe, un personaggio che tenta di raggiungere uno scopo più grande e ai suoi occhi persino nobile, ignorando morale e compromessi.
Alla fine riesce nei suoi intenti, motivati da quello che secondo lui è un fine necessario per la salvezza stessa dell'Universo, in cerca di equilibrio, respiro e sopravvivenza.
Per cancellare così metà della vita esistente, Thanos si imbarca in un viaggio intergalattico alla ricerca delle potentissime Gemme dell'Infinito, uccidendo e trucidando, conquistando e distruggendo ogni pianeta o forma di vita che si frapponga tra lui e il suo scopo. Seppur con grandi sacrifici, come ad esempio l'uccidere Gamora, per cui provava un sincero ma contorto e paradossale amore paterno, riesce infine a entrare in possesso dei cinque artefatti.
Prima di arrivare al fatidico schiocco delle dita, però, Thanos ci informava delle motivazioni dietro al suo piano e di cosa avrebbe fatto dopo: "Ammirare l'alba di un nuovo sole su di un pianeta sconosciuto".
Così infatti è stato, con un finale assolutamente in linea con le contraddizioni psicologiche insite nella scrittura del personaggio, ma non è la sola chiusura a definire lo stato d'animo di Thanos, perché anche quello che succede poco prima ci dà un'idea ben precisa di quali sacrifici abbia dovuto affrontare il Titano Folle nella sua corsa alla Gemme.
Dopo lo schiocco, la Gemma dell'Anima entra infatti in risonanza con Thanos, mostrandogli la figura di Gamora ancora bambina, l'unico essere degno di abitare nel suo cuore, il solo necessario.
Immersi in un tetro e infinito mondo arancione (colore della Gemma), i due si parlano, con la bambina che chiede al padre: "Quanto ti è costato?" e Thanos che risponde: "Tutto".

In questa occasione, prima di far ammirare al Titano il suo operato su di un pianeta rigoglioso e lontano, gli sceneggiatori gli hanno concesso un confronto interiore con la propria anima, non con fini di redenzione ma con l'intento di mostrare - nell'atto massimo di distruzione - una scintilla di conflitto emotivo farsi strada all'interno di una figura priva di compassione.
Lasciare che Gamora tocchi il cuore di Thanos nel mentre dello schiocco è un atto di amore di Christopher Markus e Stephen McFeely, che scelgono di sfumare fino alla fine la psiche del villain.
I piani iniziali, però, non prevedevano un regalo simile, perché a quanto pare la scena all'interno della Gemma avrebbe dovuto effettivamente mostrare la parte più corrotta e violenta dell'anima di Thanos, non l'unico frammento positivo.
In sostanza, anziché vedere e parlare con Gamora, il Titano avrebbe dovuto camminare lungo un fiume di sangue e corpi, che stava a rappresentare tutte le vite da lui stroncate nel corso degli anni.
Un pre-finale assolutamente più cupo e meno riflessivo, che richiama alla mente persino lo scontro tra The Boss e The Sorrow in Metal Gear Solid 3: Snake Eater, che non avrebbe lasciato spazio a quelle contraddizioni interne che hanno reso invece imponente e sofisticato Thanos, anche se in fondo sappiamo tutti che probabilmente era il destino che meritava.

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