Avengers: Infinity War, i momenti migliori del cinecomic Marvel

Emozioni profonde, azione spettacolare e dialoghi irriverenti: riviviamo le sequenze più riuscite del crossover dei fratelli Russo.

Avengers: Infinity War, i momenti migliori del cinecomic Marvel
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L'interesse del grande pubblico per Avengers: Infinity War sembra non conoscere limiti. Parliamo del cinecomic con gli incassi più alti della storia del cinema e tra quelli meglio accolti dalla critica, che è riuscito a coniugare magnificamente epicità, dramma e ironia in un concentrato di spettacolare azione e dialoghi equilibrati, irriverenti ed emozionanti.
Non a caso, ogni notizia post-uscita nelle sale relativa al crossover dei fratelli Russo genera ancora adesso curiosità e dibattito, tutto in attesa di Avengers 4, ancora senza titolo. Su queste pagine, ormai da mesi, abbiamo avuto modo di parlare approfonditamente del film, ma in occasione dell'uscita di Avengers: Infinity War in Blu-ray (il prossimo 29 agosto) vogliamo proporvi la nostra personale classifica delle sequenze più complete, spettacolari o toccanti del crossover Marvel Studios.
[ATTENZIONE, SPOILER]

1. Il Prologo

Eloquente, catastrofico, muscolare. Forse mai come nel prologo di Avengers: Infinity War la Marvel aveva osato tanto in una sequenza introduttiva, comunque direttamente ricollegata al finale di Thor: Ragnarok - che in effetti anticipava il disastro imminente.
Non solo questo prologo ha un'incredibile capacità di risucchiare immediatamente lo spettatore nel clima di conflitto, tormento e sfida che contraddistingue il film, ma nel sottotesto di questa sofisticata introduzione si legge anche un richiamo velato e straordinario all'epica greca, specie in riferimento a Thanos e alla sua musa, la Morte, di cui Fauce d'Ebano proprio in apertura ne fa protasi, impetrazione e supplica.
Dieci minuti in cui ci viene mostrata l'incredibile forza del Titano Folle, la disfatta di Hulk (che non rivedremo più nel corso del film), la morte di Loki, di Heimdall e un Thor sconfitto, immobilizzato e impossibilitato alla contromossa. Nel mentre Thanos, nella sua possanza, chiarisce di conoscere il sapore della sconfitta ma anche di sapere quanto il destino sia inarrestabile: "Lo brami, lo rifuggi: il destino arriva comunque. E adesso è qui. O dovrei dire: io sono qui".
Tutto è chiaro, tutto è messo nella giusta ottica. Subito, senza troppe perifrasi stilistiche. Dopo sei anni dalla sua introduzione nel MCU, Thanos è finalmente pronto a portare a termine la sua missione, passando sopra ogni cadavere necessario al suo compimento. Ineccepibile.

2. L'arrivo dei Guardiani

L'incontro tra i Guardiani della Galassia e i Vendicatori era uno dei momenti più attesi del film dei fratelli Russo, e grazie anche al contributo di James Gunn si è rivelato sicuramente tra i più divertenti e riusciti. La scena si apre con i Guardiani che si stanno recando sul luogo della richiesta di soccorso da parte della nave degli Asghardiani, quando tutto d'un tratto il corpo di Thor colpisce il parabrezza della navicella.
Peter e compagni decidono di tirarlo in salvo e, una volta all'interno della nave, cominciano le battute in pieno stile Gunn, con Drax che fa da mattatore mettendo a paragone la fisicità di Thor a quella di Quill.
La sequenza è riuscita sia nei toni che nel contenuto, anche se non ci sono né azione né particolari virtuosismi al suo interno. Funziona esclusivamente per una scrittura ironicamente affilata, in cui il dramma è sostenuto dal Dio del Tuono ed equilibrato dal sarcasmo dei Guardiani, che rispettano la loro natura e si confrontano in primis con il personaggio dei Vendicatori tonalmente più simile a loro. Resta una delle sequenze più divertenti del film.

3. "I like him"

Star Lord, Gamora, Drax e Mantis arrivano al Knowhere, sede del Collezionista e della Gemma della Realtà. Qui notano che il posto è praticamente deserto e individuano Thanos, giunto sul luogo prima di loro e già in procinto di minacciare il padrone di casa per farsi dare la Gemma.
Alla vista del Padre, Gamora si scaglia contro Thanos, colpendolo alla gola. Il Titano si accascia, sbalordito e morente, mentre Gamora, nonostante la rabbia, il rifiuto e l'odio provati per lui scoppia in lacrime. Una risata profonda sferza l'aria, distante, mentre il corpo di Thanos scompare, e tutto intorno si mostra il vero scenario del Nowhere, avvolto dalla fiamme e dalla distruzione. Il Titano è già in possesso della Gemma della Realtà e ha giocato un piccolo scherzo ai Guardiani, prendendo ora in ostaggio Gamora.

Peter interviene repentinamente, mentre Drax e Mantis vengono messi fuori gioco. Il momento è drammatico e la tensione è elevata, mentre Peter incita Thanos a lasciar andare Gamora: "Non puntare a lui", dice lei, ricordandogli la promessa fattagli poche ore prima, e Peter la ascolta. Thanos allora esorta Star Lord a sparare a Gamora, convinto non sia capace di un simile atto nonostante ci sia in gioco il destino dell'intero Universo.
Lei lo prega di farlo e Peter, piangendo, spara. Il colpo viene immediatamente trasformato in bolle di sapone, lasciando attoniti sia Gamora che Peter. Thanos non avrebbe mai permesso che succedesse qualcosa a sua figlia: perché le serve. E guardando compiaciuta Peter, prima di scomparire in un portale spaziotemporale, dice: "Lui mi piace". Il benestare paterno prima della sconfitta e dell'ultimo sguardo complice tra due amanti.

4. La battaglia su Titano

A dire la verità, in questo caso a essere straordinaria è tutta la gestione delle tempistiche, del cast e delle sequenze (al plurale) su Titano, il pianeta natale di Thanos. È qui che si incontrano per la prima volta il gruppo dei Vendicatori composto da Iron Man, Spider-Man e Doctor Strange con quello dei Guardiani invece formato da Peter, Drax e Mantis, con la mitica battuta (improvvisata!) "Io ho una domanda migliore: perché è Gamora?".
Oltre ai battibecchi divertenti per la leadership tra Tony Stark e Peter Quill e alla battuta esilarante su Kevin Bacon, Titano è anche la sede dello scontro più spettacolare e riuscito dell'intero film, esaltante e visivamente fuori scala, soprattutto grazie all'uso delle Gemme da parte di Thanos e dei poteri di Doctor Strange.

C'è poi il momento del Piano architettato da Peter in cui Thanos viene controllato da Mantis e il successivo fallimento dello stesso, con il Titano ormai liberatosi e pronto a sfogare tutta la sua furia sui nemici.
Fenomenale lo scontro con Iron Man, su più livelli, con Tony pronto a sacrificare ogni pezzo della sua armatura e quindi del suo Io per sconfiggere l'avversario, anche se la sorte non è dalla sua parte. E infine il Dottore che, consegnando la Gemma del Tempo a Thanos e salvando la vita a Tony, rivela: "Era l'unico modo". E dopo aver visto 14 milioni di futuri possibili, sappiamo ormai che la decisione è stata presa dallo Stregone Supremo in virtù del perseguimento dell'unico futuro vittorioso.

5. Thanos e Gamora

Parliamo della scena emotivamente più devastante di Infinity War, quella tra l'altro che mette sotto una nuova luce (inedita) Thanos, che nei fumetti è assolutamente privo di compassione e amore. Qui, invece, al titano viene attribuito un amore paterno che persino Gamora pensava non potesse provare, quando invece è un sentimento non solo sincero, ma anche profondo.
Semplicemente, il suo amore per la figlia non può mettere in pericolo la sua missione, lo scopo della sua vita. Il sacrificio per ottenere la Gemma dell'Anima è grande: bisogna separarsi definitivamente dalla cosa che più si ama al mondo. Gamora ride: "Tu non hai mai amato nulla". Si sbaglia. Thanos le si avvicina, distrutto dentro: "Ti ho sempre amata, ma non posso rinunciare a questo. Neanche per te". Gamora capisce. Capisce come l'affetto del suo carceriere sia stato sempre malato ma immenso. Capisce che l'unico modo per salvare l'Universo sia uccidersi. Ci prova, ma fallisce. Thanos la osserva. Il volto è solcato da lacrime di affetto e dolore: "Mi dispiace, piccola". La afferra per un braccio e la lancia giù dal dirupo.
Emozioni potenti, tra le più vivide e pulsanti dei cinecomic Marvel.

6. Il Finale

In uno sviluppo parallelo e concomitante a quello della grande battaglia su Titano, Captain America e i restanti membri dei Vendicatori stanno lottando contro le forze d'invasione guidate da Proxima Midnight e Astro Nero nel Wakanda, in difesa di Visione e della Gemma della Mente.
Il disastro è imminente, con Thanos che compare sul campo di battaglia e comincia ad avvicinarsi proprio a Visione. Sotto richiesta di quest'ultimo, Wanda è costretta a distruggere la Gemma e quindi a ucciderlo, ma è inutile: con la Gemma del Tempo appena consegnatagli da Strange, Thanos riavvolge tutto e impedisce a Wanda di distruggere la Gemma in questione.
Il Titano inserisce l'ultima reliquia nel Guanto dell'Infinito ed è pronto a schioccare le dita ed eliminare metà della vita nell'Universo, ma improvvisamente la Stormbraeker di Thor trafigge il petto a Thanos.

Il Dio del Tuono si scaglia sul nemico e conficca lentamente l'arma sempre più tra le carni del Titano, ma Thanos, sorridendo, gli fa notare: "Avresti dovuto mirare alla testa". Le dita schioccano. Le conseguenze sono terribili e i Vendicatori rimasti in vita si ritrovano davanti a una disfatta totale.
La scelta è coraggiosissima e arriva come un colpo al cuore ben assestato, ma è il finale vero e proprio a lasciare lo spettatore interdetto e disperato, mentre con un filo di malinconia Thanos guarda l'alba di un nuovo sole sorgere su di un pianeta lontano. La sua missione è compiuta. Adesso può riposare.
Una chiusura semplicemente magistrale.

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