Avatar 1 vs La via dell'acqua: quale dei due kolossal è il migliore?

Avatar: la via dell'acqua è un successo al box office e un instant cult per pubblico e critica. Ma basterà per battere il primo Avatar?

Avatar 1 vs La via dell'acqua: quale dei due kolossal è il migliore?
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Avatar La via dell'acqua è arrivato al cinema il 14 dicembre, ed ha subito macinato milioni su milioni di Dollari di incassi, confermandosi come un enorme successo di pubblico. Al di là dei dati del box-office, che prefigurano guadagni record per il nuovo Avatar, il film ha anche fatto registrare un rating ottimo tra gli spettatori, anche al netto di una media delle recensioni inferiore al predecessore tra gli esperti e la critica. Dopo una settimana in programmazione nelle sale, dopo aver visto (e rivisto) il secondo kolossal sci-fi di James Cameron e dopo un attento confronto con il capostipite della saga, che ormai ha più di una decade sulle spalle, è giunto il momento di tirare le somme: quale dei due Avatar è il migliore? E soprattutto: quali sono le differenze tra le due pellicole della serie?

Effetto sorpresa vs. ritorno di fiamma

Partiamo da un dato di fatto: Avatar: La via dell'acqua convince fino in fondo (quasi) tutti i critici. A parte alcune valutazioni "sensazionalistiche" incredibilmente basse, la nuova fatica di James Cameron ha messo d'accordo la maggior parte degli esperti (tra cui anche noi di Everyeye, come vi spieghiamo nella nostra recensione di Avatar La via dell'acqua).

Anche l'Avatar del 2010 era piaciuto moltissimo alla stampa: anzi, stando ai dati, sembra che il primo capitolo del franchise di James Cameron sia stato apprezzato mediamente di più del secondo, con uno score dell'83% su Metacritic, contro il 68% del sequel. Tale differenza può dipendere da molti motivi, alcuni connaturati nello sviluppo stesso di Avatar 2, che toccheremo tra poco. Se c'è però un fattore che rende Avatar superiore a La via dell'acqua, quello è l'elemento sorpresa. Inutile negarlo: mettere piede per la prima volta su Pandora è stato molto più emozionante che farvi ritorno dopo più di dieci anni. D'altro canto, quello del mancato effetto "wow" è un problema genetico di qualsiasi sequel, perciò è impossibile farne una colpa esclusivamente ad Avatar 2: al contrario, tutta la produzione si impegna per superare la spettacolarità del primo Avatar, riuscendoci in pieno grazie alle nuove tecnologie impiegate da La via dell'acqua. Ci torneremo tra poco.

A visione terminata e a mente lucida, un'altra componente che fa venire nostalgia della prima fatica sci-fi di James Cameron è sicuramente la trama. Il primo Avatar è molto più coeso del secondo, che d'altro canto sconta uno dei tipici problemi dei franchise multi-pellicola: come spesso succede, i capitoli intermedi sono i più "vuoti" delle rispettive saghe, che tendono a concentrare il grosso delle svolte narrative nelle produzioni iniziali e finali. Problema ancora più sentito per Avatar la via dell'acqua, che ha il difficile compito di (ri)dare vita ad una serie dai molteplici sequel sul grande schermo, per la quale Cameron e Disney hanno piani almeno per la prossima decade, con tre pellicole in arrivo tra il 2024 e il 2028.

Benché neanche il primo Avatar sia stato pensato come una produzione standalone, quest'ultimo beneficiava sicuramente della libertà di manovra garantita dall'essere il capostipite di una serie alla ricerca del successo al box-office, e non il secondo episodio di una pentalogia con una pesantissima eredità sulle spalle: ciò ha permesso agli sceneggiatori e al regista della pellicola del 2010 di confezionare un prodotto più lucido e lineare in termini narrativi, senza tagliare elementi da riutilizzare in pellicole successive e senza alcuna imposizione dei produttori che ne limitava la libertà creativa.

Avatar 2, invece, paga lo scotto della logica del business di Disney, con alcuni archi narrativi solo abbozzati e con un finale non troppo soddisfacente, che sì si apre al futuro, ma lo fa senza grandi scossoni narrativi rispetto alla situazione di partenza. Un'esperienza forse troppo "circolare", forse troppo piegata alle logiche del world-building della saga, forse persino troppo confusionaria per risultare comparabile con quella del predecessore.

Narrazione vs. descrizione

Proprio la questione della costruzione del mondo di Pandora è però anche il maggior pregio di La via dell'Acqua. Il secondo capitolo della saga di James Cameron è molto meno narrativo e molto più descrittivo del primo.

Se ciò può costituire un problema per la storia del film, dall'altro lato permette di mettere in scena soluzioni visive incredibili, grazie alle già citate tecnologie impiegate da Disney e soci per la pellicola. In questo modo, Avatar 2 supera il predecessore sotto due cruciali aspetti, ossia quello meramente tecnologico e quello artistico, della regia e della fotografia. Impresa decisamente non da poco, vista la portata innovativa di Avatar nel 2010, che ancora regge il confronto con la maggior parte delle produzioni sci-fi moderne. Fin dai primi trailer di Avatar la via dell'acqua, d'altro canto, era chiaro che la CGI del film fosse un netto salto in avanti sia rispetto al predecessore che a confronto con qualsiasi altra pellicola mai uscita al cinema. Dopo la visione in sala non possiamo che confermarlo: Avatar 2 è una gioia per gli occhi, adottando soluzioni di enorme impatto e di grande stile, benché forse non troppo innovative, e superando l'altissima asticella posizionata dal prequel del 2009. Non è dunque un caso che il grosso degli incassi di Avatar 2 derivi dalle proiezioni in 3D: quella realizzata da James Cameron è un'esperienza pensata per il grande schermo, da vedere al cinema e da ammirare prima per la sua bellezza e solo poi per la sua storia. Insieme a Top Gun: Maverick, sicuramente Avatar 2 avrà il merito "storico" di aver riportato milioni di persone al cinema dopo una prolungata assenza causata dal Covid-19.

Strettamente collegato a questo aspetto è anche il secondo fronte su cui Avatar 2 supera l'originale di dodici anni fa. Stiamo parlando dell'immersione dello spettatore nel film, che questa volta è ancora più marcata che in passato: merito dell'evoluzione delle tecnologie 3D e IMAX; merito della maturazione di James Cameron come regista; merito della mano di un team produttivo che ha lavorato alla pellicola senza sosta per anni. Sicuramente, Pandora non è mai stata così viva come in La via dell'acqua: il pianeta dei Na'vi emerge come un co-protagonista muto del film, con diverse scene che lasciano intendere che il ruolo di "organismo vivente" dell'ecosistema verrà esplorato più approfonditamente in futuro.

La bellezza delle specie animali aliene, delle isole dei popoli del mare, delle foreste del primo atto del film è ancora più mozzafiato di quanto non lo fosse nel 2010, pur facendoci sentire comunque "a casa", come di ritorno dopo un lungo viaggio. Ottima anche l'idea di mostrare, con delle intriganti sotto-trame (alcune più riuscite di altre, a onor del vero), diversi elementi che non fanno altro che rendere più tangibile il mondo di Avatar 2, dedicando spazio ai rapporti tra i Na'vi della foresta e i Metkayina della barriera corallina, oppure alla storia del colossale Payakan e al rapporto tra la sua specie, i Tulkun, e gli stessi Metkayina. Incredibili le scene ambientate nell'Albero delle Anime, che mostrano come il pianeta e chi ci vive siano collegati, fornendo, oltre ad un interessante spunto narrativo da cui ripartire per i prossimi "pezzi" della pentalogia, anche un potente messaggio ambientalista per Avatar 2.

Alzare l'asticella, ancora una volta

Ma allora, quale tra i due Avatar è il migliore? Impossibile dirlo: ciascuna delle due pellicole ha tante frecce al suo arco. Sicuramente, molto dipende anche dall'approccio che avete alla serie diretta da James Cameron: se La via dell'acqua è la vostra prima visione, allora rimarrete incantati e lo amerete alla follia.

Se avete già visto il film del 2009, invece, Avatar 2 sarà un gradito ritorno e un capolavoro della CGI, ma potrebbe non suscitare le stesse emozioni del primo capitolo della serie. Una cosa è certa, però: dopo due pellicole dalla qualità così alta, l'attesa per Avatar 3 è alle stelle. Le sotto-trame da sviluppare ci sono tutte: dopo aver scoperto l'Amrita, che inibisce l'invecchiamento degli esseri umani, e dopo il salvataggio di Quarritch da parte di Spider, le vie che Cameron e il suo team potrebbero percorrere sono molteplici. Insomma, tra Avatar e La via dell'acqua è impossibile scegliere una pellicola "migliore" dell'altra: è un pareggio. La domanda ora è un'altra: come sarà il resto del franchise? Riuscirà a mantenersi sugli stessi standard qualitativi dei primi due film o l'eredità che Jake Sully e famiglia portano sulle spalle si rivelerà troppo pesante?

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